L’influenza? In Italia è già costata 136 milioni di euro alle imprese e un milione e 300 mila giornate di lavoro perse
Stato d’emergenza per la salute pubblica negli Usa. L’influenza sta mettendo a letto gli americani ma con una viralità particolarmente accentuata tanto che è stato dichiarato l’allarme rosso in 47 Stati su 50. Nella prima settimana dell’anno 7,3 decessi su 100 sono risultati riconducibili a complicanze influenzali e dall’inizio della stagione sono morti 25 bambini e oltre 200 adulti.
Anche in Italia si sta avvicinando il picco dell’influenza. Oltre all’ormai noto virus H1N1, quello dell’influenza A, che quest’anno avrà una maggiore virulenza, ci saranno altri due ceppi, due dei quali assenti da qualche anno in Europa e pertanto ”sconosciuti” e contagiosi per buona parte dei soggetti, in particolare in età pediatrica: il virus B e, molto meno che negli Stati Uniti dove sta facendo non pochi danni, il virus AH3N2. (Specificatamente i virus isolati sono il ceppo A/Ca-lifornia/H1N1, il ceppo A/Vic-toria/H3N2 e il ceppo B/Wis-consin).
Secondo le previsioni, l’influenza si sta dimostrando più impegnativa rispetto agli ultimi 2 anni e interesserà oltre il 30% dei bambini e più del 10% degli adulti. Tuttavia, oltre al disagio fisico che comporta, l’influenza ha anche un impatto sociale non sottovalutabile, incidendo sui conti aziendali.
Tra le province italiane, secondo le stime delle Camere di Commercio di Milano e Monza-Brianza sui dati di Istat e Ministero della Salute, il costo sociale causato dall’influenza stimato per 13 settimane, dallo scorso 17 ottobre al 13 gennaio, è già di circa 136 milioni di eu-ro, pari a quasi un milione e trecentomila giorni persi in malattia.
Valutando l’impatto a livello provinciale, risulta che a Milano la sindrome influenzale che in media costringe a letto per circa tre giorni, ha un costo di 9 milioni di euro e quasi 80 mila giorni di malattia, a cui si aggiungono per l’area di Monza e Brianza 2,5 milioni di euro con 21mila giorni di malattia. Tra le province più colpite c’è Roma con 10,9 milioni e 95 mila giorni persi. Seguono Torino (5,8 milioni di euro per 53 mila giorni), Napoli (4,2 milioni di euro) e Brescia (3,4 milioni di euro). Seguono Bergamo, Bologna, Firenze, Varese e Verona che superano tutte i 2 milioni di euro.
Ma i costi sono destinati a crescere con la diffusione del virus. Se nell’ultima settimana, gli italiani colpiti dall’influenza sono passati da 200mila a 350mila, la fase più alta del contagio è prevista ai primi di febbraio, anche se molto dipenderà dal freddo che favorisce la trasmissione del virus. Alla fine della stagione, secondo le stime, si arriverà a un totale di circa 4-6 milioni di casi.
I medici inoltre, calcolano un costo diretto per la sanità che va dai 30 ai 240 euro per ogni persona non ospedalizzata, costo che può salire fino a 3-6mila euro in caso di ricovero. Vi sono poi i costi indiretti, come la ricaduta dell’assenza dal lavoro. In media, si stima che l’influenza abbia un costo sociale di circa 1.000 euro a persona. Comples-sivamente, un’epidemia può costare oltre 6 miliardi.