Inediti in legno-BG-© F2 studio

Inediti in legno. Uno scorcio tra architettura e design, dal dopoguerra a fine secolo. In mostra in Città Alta a Bergamo 21 oggetti inediti di arredo ideati da 13 architetti e designer bergamaschi realizzati da 32 aziende della filiera del legno.

Sedie, librerie, parapetti, scale, tavoli, madie, specchiere ed elementi di arredo frutto del talento di Baran Ciagà, Sergio Invernizzi, Edoardo Milesi, Attilio Pizzigoni, Myria Cassader, Cesare Rota Nodari, Guglielmo Clivati, Pino Pizzigoni, Lucio Agazzi, Vito Sonzogni, Nestorio Sacchi e Francesco Ginoulhiac e Teresa Arslan, ideati e realizzati per interni ed esterni privati, sono riprodotti partendo da oggetti esistenti, prototipi o da disegni d’archivio diventando opere di design ancora attuali che testimoniano la versatilità del legno. Le opere in mostra sono il frutto di una call lanciata alla fine di dicembre 2021 da Fondazione Architetti Bergamo in collaborazione con Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di Bergamo, che hanno impostato e promosso l’invito prendere parte a questo progetto a cui hanno aderito 42 proposte di oggetti.

“Dietro a ciascun elemento che compone arredi e oggetti d’uso quotidiano sta un mondo nascosto, invisibile ai più”, spiega Guido Sana de Il Legno dalla Natura alle Cose. “L’architettura, dal legno, ha saputo trarre idee capaci di rivoluzionare il modo stesso di vivere e costruire. Perché il legno è materiale unico per qualità, forma e colore, è la chiave per un’architettura ecosostenibile fatta di consapevolezza”.

Secondo il presidente di Fondazione Architetti Bergamo Gianpaolo Gritti “quella che abbiamo intrapreso all’inizio di quest’anno con il collettivo di aziende aderenti alla manifestazione Dal Legno alla Natura alle Cose è stata una sfida: riavvicinare il mondo della progettazione a quello della produzione. È stata una sfida a doppio senso: dalla parte delle aziende il compito di confrontarsi con opere di design progettate anni fa secondo principi progettuali differenti da adesso e, dall’altra, riportare i progettisti al confronto con il mondo produttivo del nostro territorio. Credo che la mostra dimostri che sfide che a prima vista sembrano impossibili si possano vincere sempre e solo insieme”.


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