Anche da Los Angeles si vota per il Premio Strega. Il prestigioso riconoscimento letterario che ogni anno viene assegnato ad un autore italiano di narrativa in prosa ha una giuria di cui fa parte  l’Istituto Italiano di Cultura, che in California si propone come “diffusore” dei saperi e dei talenti nazionali.

Strumento utile ad aprire una finestra sulla produzione nazionale è il Book Club, che ha appena dedicato un incontro a Marcello Fois, uno dei cinque finalisti della 66° edizione.

Quest’anno concorrono al premio promosso dalla Fondazione Maria e Goffredo Bellonci in collaborazione con Liquore Strega e il sostegno dell’ Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico di Roma Capitale: Qualcosa di scritto (Ponte alle Grazie) di Emanuele Trevi che ha finora ricevuto 92 voti; Il silenzio dell’onda (Rizzoli) di Gianrico Carofiglio che conta su 70 voti; Inseparabili. Il fuoco amico dei ricordi (Mondadori) di Alessandro Piperno con 68 voti; Nel tempo di mezzo (Einaudi) di Marcello Fois che ha 64 voti; La colpa (Newton Compton) di Lorenza Ghinelli con 38 voti.
 
Il 2 luglio sarà attribuita la preferenza decisiva che si sommerà, tre giorni dopo nella serata finale di Roma, a quella degli altri 14 voti collettivi espressi da studenti delle scuole secondarie superiori di Roma e del Lazio, dal Dipartimento di studi filologici, linguistici e letterari dell’Università “Tor Vergata” di Roma, dal liceo “Giannone” di Benevento, dal liceo “Einstein” di Berlino, dai soci dei comitati italiani della “Dante Alighieri”, da gruppi di “italianisants” di diversi Istituti Italiani di Cultura all’estero e ai 60 voti di singoli lettori “forti” designati da librerie indipendenti legate all’Associazione Librai Italiani, che cambiano di anno in anno.
 
Nella prima tornata di voti serviti a selezionare i 5 finalisti tra 12 autori segnalati, l’IIC di Los Angeles, che è l’unico ente deputato a votare dagli Stati Uniti, aveva indicato Emanuele Trevi.
 
Gli altri Istituti Italiani di Cultura hanno invece votato Gianrico Carofiglio (Atene), Alessandro Piperno (Il Cairo), Marcello Fois (Helsinki, Montréal, Tokyo e Karl Franzens-Universität Graz), Giorgio Manacorda (Mosca), Emanuele Trevi (Praga).
 
Proprio allo scrittore sardo Fois, che ha affascinato soprattutto i lettori italiani all’estero, il Book Club dell’IIC ha appena dedicato un incontro-dibattito servito a riflettere sul significato della scrittura e la costruzione psicologica dei personaggi. È stato fatto attraverso l’opera premio Grinzane-Cavour “Memorie del vuoto”, dove il protagonista è Samuele Stocchino, il leggendario bandito sardo noto come “la tigre d’Ogliastra”.
 
Il Book Club vanta una serie di incontri con autori prestigiosi come Sandro Veronesi (Caos Calmo), Andrea de Carlo (Treno di Panna), Paolo Giordano (La solitudine dei numeri primi), Nicolai Lilin (Educazione Siberiana) e Erri De Luca (E disse). Con l’appuntamento di giugno l’IIC ha pensato di aprire le porte del Book Club anche a emergenti scrittori italiani residenti qui: la prima è stata la padovana Nicola Bottacin Brownson, autrice di “A Bientot”, che ha scelto la California come terra adottiva e terreno fertile di scrittura in lingua italiana.

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