Grado (Ph © Massimobuonaiuto| Dreamstime.com)

Un Festival dalla visione innovativa e ricco di contaminazioni e nuove forme d’arte. L’Alpe Adria Puppet Festival organizzato dal CTA – Centro Teatro Animazione e Figure di Gorizia, alla sua 28° edizione, quest’anno si rivolge più che mai a un pubblico di ogni età: ai bambini e alle famiglie, certamente e come da tradizione, ma anche agli adulti e a tutti coloro che amano il teatro di figura nelle sue varie declinazioni, sia tradizionali che d’avanguardia. Un mosaico di forme, colori e culture che dal 26 agosto all’8 settembre, si svilupperà fra Italia e Slovenia con tappe a Grado, Aquileia, Gorizia e Nova Gorica.

Unico nel suo genere, l’Alpe Adria Puppet Festival è una vetrina di teatro di figura internazionale e nel contempo “incubatore” di progetti e iniziative che si aprono anche ad altre forme di teatralità, a contaminazioni fra arti ed esperienze differenti, nella convinzione che solo attraverso la conoscenza delle diversità si possa tentare di rispondere alle complessità del mondo contemporaneo. Un festival transfrontaliero che pone da sempre la sua attenzione all’Europa nella sua pluralità di genti e culture, che cerca di trovare la sua linfa nella storia e nel “bagaglio di conoscenze” dei luoghi in cui è ospitato e che in questo momento è proiettato verso il grande appuntamento con Nova Gorica/Gorizia, capitale europea della cultura 2025.

Ma il Festival è soprattutto l’occasione per scoprire Grado, località turistica dell’Alto Adriatico, situata tra Trieste e Venezia.

È la meta preferita di chi sceglie  una vacanza all’insegna del sole e del mare, a misura di famiglia, in una dimensione di relax e sicurezza, lontani dallo stress del quotidiano che offre 120mila mq di arenile suddivisi in 4 spiagge.

La città vecchia, labirinto di calli e campielli, ha l’aspetto della Venezia nascosta. Ha la tipica atmosfera della città di mare. Sin dalle prime ore della mattina il porto è luogo di attività: si possono vedere rientrare i pescherecci con il loro pescato fresco, le banchine attraversate dalle tante persone che lavorano, passeggiano o fanno shopping. Percorrendo i moli si vedrà anche emergere la storia: basterà scogere i simboli utilizzati fin dai tempi antichi dai pescatori per contrassegnare le reti e non confonderle con quelle delle altre famiglie. Alla sera, tra i tavolini dei tanti ristorantini tipici, ecco un panorama mozzafiato che farà da contorno ad una delle tante prelibatezze gradesi da degustare. 


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