Ci sono alcune immagini associate a persone o ad eventi da cui non si prescinde: così succede nella vita di tutti i giorni e così succede nelle nozioni storiche o artistiche. Quando mi viene proposta la parola cerchio, quasi in automatico mi sovviene alla mente Giotto. Penso che sia dovuto al fatto che Giotto si aggiudicò un lavoro, rispetto ad altri suoi contemporanei, presentando un cerchio fatto a mano estemporaneamente che, nella sua semplicità ed al contempo complessità, affermava la sua immensa bravura nel dipingere.
Se dico Giotto la prima immagine che mi viene in mente è il suo ciclo di affreschi conservati ad Assisi o le sue opere a Padova, benché il suo lavoro sia ben più ampio. Giotto è quindi associato inevitabilmente sia alla sua bravura che all’arte Italiana.
Eppure alcune sue opere sono in giro per il mondo e una parte dei capolavori di Giotto è anche negli Stati Uniti: ancora una volta l’arte supera i confini geografici portando lo splendore a chilometri di distanza dall’origine del suo autore.
Si potrebbe disegnare addirittura una mappa intitolata “sulle tracce di Giotto negli Stati Uniti” che ci porterebbe a visitare luoghi di immensa bellezza.
Parte di queste opere sono dei polittici smembrati, giunti fino a qui da collezionisti che amarono ed apprezzarono il lavoro di questo artista del passato dai tratti puliti e precisi, dalle figure chiare e ben definite, dai soggetti prettamente religiosi, come voleva parte dell’arte del tempo. Le sue linee fecero scuola a tutti i pittori del Trecento e influenzarono l’arte rinascimentale.
Per quanto lontano dai nostri giorni, il suo dipingere fu rivoluzionario: alcuni storici dell’arte affermano che “ ridusse al moderno la pittura” facendo quindi in modo che avesse dei legami con la società, gli usi e i costumi contemporanei all’artista. Spesso pensiamo che i grandi cambiamenti possano essere solo legati alle epoche più recenti, ma ci sbagliamo, Giotto ne è un esempio lampante.
Prepariamoci a partire per un viaggio itinerante che ci porterà a toccare le tappe statunitensi che ospitano le sue opere: partiamo dal Metropolitan Museum di New York e dalla vicina città di Boston all’Isabella Stewart Garden Museum.
Al Metropolitan è conservata l’Adorazione dei Magi, una tempera su legno di grande suggestione. Questa tavola fa parte delle Sette tavole delle storie di Gesù, sparse in vari musei del mondo. Se ci si ferma ad osservare questa opera viene spontaneo associarla a tutto il ciclo di Assisi perché il richiamo al francescanesimo, diffuso all’epoca, è molto forte. Una piccola rivoluzione nell’arte fu la rappresentazione della gestualità dei personaggi impressa in una rappresentazione bidimensionale, che a differenza di molti dipinti statici dell’epoca, completa l’insieme con movimenti dinamici creando un equilibrio grafico nell’intera composizione. Armonia e bellezza, ecco due aggettivi per definire i lavori di questo grande artista.
Se ci spostiamo nella piacevole città di Boston, potrete ammirare all’Isabella Stewart Garden Museum, un’altra delle sette tavole con le storie di Gesù dipinte da Giotto e per la precisione La presentazione di Gesù al tempio databile 1320 circa. Esiste un dipinto dallo stesso titolo realizzato da Giotto che si trova nella Cappella degli Scrovegni a Padova, gioiello del passato artistico.
Siete pronti a ripartire sulle tracce di Giotto negli Stati Uniti?
Arriviamo dopo un lungo tragitto e dopo aver apprezzato i meravigliosi paesaggi americani, al North Carolina Museum di Raleigh per ammirare i 5 scomparti del polittico Peruzzi, forse non tutti attribuibili a Giotto. Furono trasportati dalla National Gallery di Washington, dove originariamente erano conservati.
Ora sono tutti riuniti nel loro splendore e i personaggi, rappresentati staticamente a mezzo busto, sembrano osservarci con oc-chio attento. L’insieme è caratterizzato dalle sommità con un archetto a sesto acuto.
Alla National Gallery di Washington è rimasta la Madonna con il Bambino, che faceva sempre parte di un polittico: possiamo approfittare per bere un caffè in questa importante città americana e godere del passato pittorico italiano.
Per vedere l’ultimo dipinto di Giotto bisognerà spostarsi sulla costa ovest e godere dei magnifici paesaggi su cui il sole splende a ridosso dell’oceano.
Il viaggio alla ricerca di Giotto finisce a San Diego, dove, dopo tanta arte potremo dedicarci ad una salutare vacanza balneare. Prima di indossare costume e infradito, fate un salto ad ammirare queste due opere.
Nella Timken Art Gallery è conservata la cuspide del polittico che rappresenta l’Incoronazione della Vergine attorniata da un’affollata Gloria di Angeli e Santi, la cui attribuzione a Giotto è dubbia. Mentre al San Diego Museum of art è conservata l’opera L’Eterno e angeli.
Questo è il pezzo mancante per completare il polittico della cappella Baroncelli nella Basilica di Santa Croce a Firenze, l’opera è attualmente in prestito ad un altro ente. Questa tempera su pannello esprime la forza e l’energia del tratto di Giotto e sicuramente sarà un finale degno di nota nel nostro lungo ma interessante viaggio sulle tracce dell’artista negli Stati Uniti.