A trent’anni esatti dalla sua fondazione, era il 1986, il “Gambero Rosso” continua a far conoscere nel mondo le eccellenze vinicole italiane. Nato come supplemento gastronomico del quotidiano “Il Manifesto”, nel 1987 pubblica la sua prima Guida Vini D’Italia, oggi giunta alla ventinovesima edizione e riconosciuta da un gran numero di esperti come la più autorevole. La prima trasferta del Gambero Rosso negli Stati Uniti risale al 1993 e, oggi più che mai, le degustazioni oltreoceano si confermano come appuntamento imprescindibile per addetti ai lavori e appassionati.
Quest’anno il tour è iniziato a Miami, per poi spostarsi a Chicago, New York e San Francisco, le tre città in cui si è svolto l’evento “Tre Bicchieri” per concludersi, infine, a Seattle con il “Top Italian Wines Tasting”.
Il punto di partenza dell’evento Tre Bicchieri è l’enorme lavoro che sta dietro alla Guida Vini D’Italia, i cui numeri sono impressionanti. Per ogni edizione vengono degustati 45.000 vini di cui 20.000 recensiti, ma solo pochi di questi riescono a conquistare gli ambiti “Tre Bicchieri”; la Guida 2016 ne annovera solo 421, i migliori.
A San Francisco, dal Fort Mason Center, distante poche centinaia di metri dal famoso Fisherman Warf, il porto dal quale gli italiani del quartiere North Beach salpavano per andare a pesca, i produttori si dicono molto soddisfatti dell’evento.
Ben 152 le aziende presenti con i vini a Tre Bicchieri, 2500 i visitatori registrati, di cui oltre 1.000 tra ristoratori ed enotecari, per quello che è diventato l’evento del vino italiano in California con una consistente partecipazione dei produttori di Napa e Sonoma Valley impegnati sul fronte dei vitigni autoctoni italiani che stanno trovano sempre più spazio tra le vigne californiane.
Tra i molti partecipanti italiani, invece, una delle più popolari cantine vinicole sarde, Vigne Surrau, presente per la sesta stagione consecutiva, a riprova che chi già occupa posizioni di rilievo è sempre impegnato a mantenerle. Il suo amministratore delegato, Tino Demuro, commenta la credibilità e le prospettive di crescita di un mercato sconfinato quale quello statunitense: “Abbiamo partecipato con soddisfazione agli eventi organizzati negli States dal Gambero Rosso, condotti da Gigi Salerno e Marco Sabellico, e siamo intenzionati a essere sempre più protagonisti nei mercati internazionali, consapevoli della nostra qualità vitivinicola”.
Spazio per crescere, nel mercato statunitense ce n’è. Gli Usa, secondo le stime del Gambero rosso, sono il Paese per eccellenza dell’esportazione del Made in Italy enologico, con un aumento di quasi 7% sulla quantità e del 13% sul valore.
Secondo Vinexpo, i cui studi di settore sono stati diffusi poche settimane fa, gli Stati Uniti sono attualmente il primo Paese al mondo per consumo di vino, superando i Paesi che, per storia e tradizione, occupavano da sempre i primi due posti, ovvero Francia e Italia.
La quantità di vino consumata negli Usa, secondo la stessa fonte, aumenterà del 2% circa, di qui al 2019, con i vini frizzanti che subiranno un’impennata. Altri dati significativi arrivano anche dal Wine Market Council, un’importante associazione no-profit che registra le ultime tendenze del mondo del “wine”.
Secondo le ultime stime, il 42% del vino consumato negli Stati Uniti viene apprezzato dalla cosidetta “generazione Y”, la fascia d’età che include i nati tra gli anni ’80 e 2000, che supera per la prima volta sia la “generazione X “(34/45 anni) che i cosiddetti “baby boomers” (50/70 anni). Le statistiche, inoltre, indicano che le donne bevono più vino rispetto agli uomini, si affidano ai consigli di amici e parenti, ne pianificano l’acquisto e sono molto attente all’etichetta, dando così priorità ai vini che non avevano mai provato prima.
L’industria del vino continua a crescere e ad avere fascino, tanto che all’interno di alcuni cinema americani è ora possibile acquistare una bottiglia e sorseggiare vino durante la proiezione di un film. Approfittando di questo trend positivo, anche la catena Starbucks, nel 2015, ha ben pensato di mettere a disposizione dei suoi avventori, in alcuni store, una selezione di vini, diversificando la sua offerta, da sempre incentrata su caffè e dolciumi.