Furore, a little village along the Amalfi Coast between Amalfi and Positano, is almost hiding in plain sight. Known as il paese che non c’è (“the village that isn’t there”), it is a collection of scattered houses and unique natural spots that make it seem like a place out of a fairy tale. Indeed, this unique geography and layout make Furore blend into the natural landscape, which gives it a very unusual, almost mystical atmosphere.
Situated approximately 8 kilometers from Amalfi and about 30 from Salerno, Furore lies 300 meters above sea level and offers its visitors stunning views of the famous coastline it overlooks. The village is accessible by the Amalfi State Road 163, and while driving offers scenic views, parking can be a challenge, so keep that in mind. Indeed, many visitors opt to take the SITA bus services, which provide convenient connections from Salerno, Naples, and Sorrento.
The village’s history dates back to Roman times, with its name likely deriving from the Latin word furor due to the roaring sound of the sea in the fjord during stormy weather. But there are also some interesting legends about it: according to one, the village’s original name was Terra Furoris (Latin for “the land of fury”) and comes from an epic battle where the villagers expelled the Devil himself from their land. In his rage, the Devil cursed the area with nettles and left a lasting footprint, known as the pedata, which remains visible to this day. Another legend speaks of the villagers’ tumultuous relationship with their patron saints—Santo Jaco, Sant’Agnello, and Sant’Elia—each facing the ire of the townsfolk in unique ways.
During the Middle Ages, Furore became part of the Maritime Republic of Amalfi and, later, an independent municipality. Its location made it largely inaccessible, protecting it from invasions such as those by the Saracens.
The beauty of Furore
Furore is probably best known for its Fiordo, a narrow fjord formed by the erosive action of the Schiato River: this natural inlet is surrounded by dramatic cliffs and features a small pebble beach accessible via a steep staircase. The fjord is also famous for hosting the annual MarMeeting, an international diving competition where participants dive from heights of up to 28 meters. The Muri in Cerca d’Autore project, which turned the village into an open-air art gallery, is also very famous: it started in the 1980s and, through the years, it brought to Furore artists from around the world to paint murals about local life, history, and myths.
Religious and historical sites
Furore is home to several historic churches, including the Church of San Giacomo, dating back to the 11th century, which houses frescoes from the Giotto school. The Church of Sant’Elia, built in the 13th century, features a wooden triptych by Angelo Antonello da Capua; the Church of San Michele and the Church of Santa Maria della Pietà also hold significant historical and artistic value, with the latter being known for its pre-Napoleonic cemetery.
Cuisine, traditions and curiosities
The village’s signature dish, totani e patate, perfectly represents the blend of land and sea flavors that define local cuisine. Once upon a time, this hearty meal was created by farmer-fishermen who sought to feed their large families by stretching the catch of the day with the addition of potatoes, so that no one went hungry.
Furore’s culinary scene is further enriched by local produce: the piennolo, a variety of small, flavorful tomatoes, is often seen hanging in clusters outside homes but the vine is, here, the true queen. As one of the three distinguished subzones of the Costa d’Amalfi DOC, Furore’s vineyards are cultivated on steep, terraced slopes, and contribute to the village’s well-earned title of Città del Vino (City of Wine).
Furore, paese lungo la Costiera Amalfitana tra Amalfi e Positano, è quasi nascosto pur se in bella vista. Conosciuto come il paese che non c’è, è un insieme di case sparse e angoli naturali unici che lo fanno sembrare un luogo uscito da una fiaba. Infatti, la geografia e la conformazione uniche fanno sì che Furore si confonda nel paesaggio naturale, cosa che gli conferisce un’atmosfera davvero insolita, quasi mistica.
Situato a circa 8 chilometri da Amalfi e circa 30 da Salerno, Furore si trova a 300 metri sul livello del mare e offre ai visitatori splendide viste sulla famosa costa su cui si affaccia. Il villaggio è accessibile tramite la Strada Statale 163 di Amalfi e, sebbene la guida offra viste panoramiche, parcheggiare può essere una sfida, quindi tenetelo a mente. Infatti, molti visitatori scelgono di prendere i servizi di autobus SITA, che forniscono comodi collegamenti da Salerno, Napoli e Sorrento.
La storia del paese risale all’epoca romana, il nome probabilmente deriva dalla parola latina furor, dovuta al rumore ruggente del mare nel fiordo durante la tempesta. Ma ci sono anche alcune leggende interessanti a riguardo: secondo una, il nome originale del villaggio era Terra Furoris (dal latino “terra della furia”) e deriva da un’epica battaglia in cui gli abitanti del villaggio cacciarono il Diavolo in persona dalla loro terra. Nella sua rabbia, il Diavolo maledisse la zona con le ortiche e lasciò un’impronta indelebile, conosciuta come pedata, che è rimasta visibile anche oggi. Un’altra leggenda parla del tumultuoso rapporto degli abitanti del villaggio con i loro santi patroni – Santo Jaco, Sant’Agnello e Sant’Elia – ognuno dei quali affronta le ire dei cittadini in modo unico.
Durante il Medioevo Furore divenne parte della Repubblica Marinara di Amalfi e, successivamente, comune autonomo. La posizione lo rese in gran parte inaccessibile, proteggendolo dalle invasioni come quelle dei Saraceni.
La bellezza di Furore
Furore è probabilmente meglio conosciuta per il suo Fiordo, uno stretto fiordo formato dall’azione erosiva del fiume Schiato: questa insenatura naturale è circondata da spettacolari scogliere e presenta una piccola spiaggia di ciottoli accessibile tramite una ripida scalinata. Il fiordo è anche famoso per ospitare l’annuale MarMeeting, una competizione internazionale di tuffi in cui i partecipanti si tuffano da altezze fino a 28 metri. Famoso è anche il progetto Muri in Cerca d’Autore, che ha trasformato il borgo in una galleria d’arte a cielo aperto: avviato negli anni ’80, negli anni, ha portato a Furore artisti da tutto il mondo per dipingere murales sulla vita locale, la storia e i miti.
Siti religiosi e storici
Furore ospita diverse chiese storiche, tra cui la Chiesa di San Giacomo, risalente all’XI secolo, che ospita affreschi della scuola di Giotto. La Chiesa di Sant’Elia, edificata nel XIII secolo, conserva un trittico ligneo di Angelo Antonello da Capua; di notevole valore storico artistico sono anche la Chiesa di San Michele e la Chiesa di Santa Maria della Pietà, quest’ultima nota per il suo cimitero prenapoleonico.
Cucina, tradizioni e curiosità
Il piatto tipico del paese, totani e patate, rappresenta perfettamente il connubio tra sapori di terra e di mare che definiscono la cucina locale. Un tempo questo pasto abbondante veniva preparato dai contadini-pescatori che cercavano di sfamare le loro famiglie numerose allungando il pescato del giorno con l’aggiunta di patate, affinché nessuno soffrisse la fame.
Il panorama culinario di Furore è ulteriormente arricchito dai prodotti locali: il piennolo, una varietà di pomodorini piccoli e saporiti, si vede spesso appeso a grappoli fuori dalle case ma è la vite, qui, la vera regina. Essendo una delle tre distinte sottozone della Costa d’Amalfi DOC, i vigneti di Furore sono coltivati su pendii ripidi e terrazzati e contribuiscono al meritato titolo di Città del Vino.
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