Creativity and quality are at the heart of Fratelli Rossetti's work (Photo: Daloiso57/Dreamstime)

When it comes to Made in Italy, shoes have a place of honor. Yet, there are historical names we may not be too familiar with unless we are fashionistas, that is. Fratelli Rossetti is one of them. 

Fratelli Rossetti’s compelling narrative began in 1953, not merely as a company’s story but as a chronicle of family perseverance and passion. It is in those years, while Europe was gradually returning to normalcy, that young Renzo Rossetti and his brothers unexpectedly ventured into sports shoe production. Their products were adopted by Italian figure skating and hockey champions, which was certainly considered an auspicious beginning for the business. Yet, the Rossetti brothers recognized the limited potential in the sports shoe market and decided to boldly shift gears towards leather shoe production. 

In 1958, their first factory in Parabiago was established: the Rossetti brothers pursued excellence, and to achieve it they learned from the best craftsmen while aiming to create a whole new style. Experimentation led to various milestones: the “antiqued” shoe, reminiscent of oil painting textures, the “brushed” treatment, and the incorporation of unconventional materials like ostrich, python, and peccary leathers. Aesthetic changes also emerged, when they began replacing classic pointed styles with loafers and boots, and introduced distinctive detailing.

Their work outgrew the original premises, leading to a new factory opening in Parabiago in 1968. In 1969, Renzo Rossetti journeyed to New York, marking the beginning of their international expansion. Even in these new territories, the Rossetti brothers remained true to their identity, preferring to work alongside, rather than behind, fashion’s biggest names.

The launch of the youthful Green Line in 1977 was another turning point. During this time, designers Massimo and Lella Vignelli redesigned the company’s logo and name to emphasize the familial nature of the business and its generational continuity. As fashion became more conspicuous in the 90s, Rossetti women’s shoe designs took daring leaps with colors and geometries; the 1990s also saw the birth of Flexa, a model combining light trekking comfort with classic elegance. Moreover, working with the likes of Giorgio ArmaniValentinoYves Saint Laurent, and Karl Lagerfeld led to fruitful collaborations, that brought together Rossetti’s craftsmanship with the creative genius of these designers. 

The company’s image underwent a revitalization in the mid-90s, marked by collaborations with renowned photographer Giovanni Gastel and architect Peter Marino for the Madison Avenue store in New York, encapsulating the Rossetti vision of luxury. The company’s golden jubilee was celebrated with an official stamp by the Italian Postal Service, recognizing its global representation of Italian craftsmanship. This milestone marked the generational transition, as the “new” Rossetti brothers, Diego, Dario, and Luca, prepared to carry forward the company’s legacy while embracing inevitable change. Each with different talents and skills, the brothers are steering the company towards its 70th anniversary, bound by their shared passion for quality and respect for tradition.

A pair of heels by Fratelli Rossetti (Photo: Daloiso57/Dreamstime)

Diego joined the family enterprise in 1978, leading commercial operations and expanding retail networks in Italy and abroad. His leadership established Fratelli Rossetti as the first Italian fashion house on New York’s Madison Avenue. Currently serving as the company’s president, he’s also a dedicated philanthropist and an avid photographer in his spare time. Following his artistic training, Dario took over the creative department in 1981. He seeks inspiration for new designs from his love for antiques and art exhibitions. Meanwhile, even before earning his degree from the Bocconi University of Milan, Luca was involved in management control, significantly enhancing business processes. Today, as CEO, he oversees marketing and collection development, holding a firm belief in continuous learning to capture evolving fashion trends. 

In embracing tradition and yet welcoming change, Diego, Dario, and Luca represent the company’s dynamic, generational driving force.

Quando si parla di Made in Italy, le scarpe hanno un posto d’onore. Tuttavia, ci sono nomi storici che potremmo non conoscere abbastanza a meno di non essere fashionisti. Fratelli Rossetti è uno di questi.

L’avvincente racconto della Fratelli Rossetti inizia nel 1953, non solo come storia di un’azienda ma come cronaca di tenacia e passione familiare. È in quegli anni, mentre l’Europa stava gradualmente tornando alla normalità, che il giovane Renzo Rossetti e i suoi fratelli si avventurano inaspettatamente nella produzione di calzature sportive. I loro prodotti sono stati adottati dai campioni italiani di pattinaggio artistico e hockey, cosa che è stata sicuramente considerata un inizio di buon auspicio per l’attività. Tuttavia, i fratelli Rossetti riconobbero un potenziale limitato nel mercato delle calzature sportive e decisero di cambiare coraggiosamente marcia verso la produzione di scarpe in pelle. 

Nel 1958 nasce così il loro primo stabilimento a Parabiago: i fratelli Rossetti perseguono l’eccellenza e per raggiungerla imparano dai migliori artigiani puntando a creare uno stile tutto nuovo. La sperimentazione ha portato a diverse pietre miliari: la scarpa “anticata”, che ricorda le texture della pittura a olio, il trattamento “spazzolato” e l’incorporazione di materiali non convenzionali come pelli di struzzo, pitone e pecari. Sono emersi anche cambiamenti estetici, quando hanno iniziato a sostituire i classici modelli a punta con mocassini e stivali e hanno introdotto dettagli distintivi.

Il loro lavoro ha superato la sede originaria, portando all’apertura di un nuovo stabilimento a Parabiago nel 1968. Nel 1969, Renzo Rossetti si reca a New York, segnando l’inizio dell’espansione internazionale. Anche in questi nuovi territori, i fratelli Rossetti sono rimasti fedeli alla loro identità, preferendo lavorare accanto, piuttosto che dietro, ai più grandi nomi della moda.

Il lancio della giovane Green Line nel 1977 fu un altro punto di svolta. Durante questo periodo, i designer Massimo e Lella Vignelli hanno ridisegnato il logo e il nome dell’azienda per sottolineare la natura familiare dell’azienda e la sua continuità generazionale. Man mano che la moda diventava più evidente negli anni ’90, i modelli di scarpe da donna Rossetti fecero balzi audaci con colori e geometrie; gli anni ’90 vedono la nascita di Flexa, un modello che unisce il comfort del trekking leggero all’eleganza classica. Inoltre, lavorare con artisti del calibro di Giorgio Armani, Valentino, Yves Saint Laurent e Karl Lagerfeld ha portato a proficue collaborazioni, che hanno unito l’artigianato di Rossetti con il genio creativo di questi designer.

L’immagine dell’azienda ha subito una rivitalizzazione a metà degli anni ’90, grazie alle collaborazioni con il famoso fotografo Giovanni Gastel e l’architetto Peter Marino per il negozio di Madison Avenue a New York, incapsulando la visione del lusso di Rossetti. Il giubileo d’oro dell’azienda è stato celebrato con un francobollo ufficiale di Poste Italiane, a riconoscimento della rappresentazione globale dell’artigianato italiano. Questo traguardo ha segnato il passaggio generazionale, poiché i “nuovi” fratelli Rossetti, Diego, Dario e Luca, si sono preparati a portare avanti l’eredità dell’azienda abbracciando l’inevitabile cambiamento. Ognuno con i propri talenti e le competenze differenti, i tre fratelli stanno guidando l’azienda verso il 70° anniversario, legati dalla comune passione per la qualità e dal rispetto per la tradizione. 

Diego è entrato a far parte dell’azienda di famiglia nel 1978, dirigendo le operazioni commerciali e ampliando le reti di vendita al dettaglio in Italia e all’estero. La sua guida ha stabilito la Fratelli Rossetti come la prima casa di moda italiana sulla Madison Avenue di New York. Attualmente in carica come presidente della società, è anche un filantropo e un appassionato fotografo nel tempo libero. Dopo la formazione artistica, Dario ha assunto la direzione del dipartimento creativo nel 1981. Cerca ispirazione per nuovi progetti attraverso il suo amore per l’antiquariato e le mostre d’arte. Nel frattempo, ancor prima di conseguire la laurea presso l’Università Bocconi di Milano, Luca si è occupato di controllo di gestione, potenziando notevolmente i processi aziendali. Oggi, in qualità di ceo, supervisiona il marketing e lo sviluppo delle collezioni credendo fermamente nell’apprendimento continuo per catturare le tendenze della moda in evoluzione.

Nell’abbracciare la tradizione, e nello stesso tempo per accogliere il cambiamento, Diego, Dario e Luca rappresentano il motore dinamico e generazionale dell’azienda.


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