The head of the traffic snake pushes out from Boston, slowly squirming its way westbound along the Massachusetts Turnpike deep into the Pilgrim state.
Rain continues to pour down in amounts that, judging from the inability of my car’s windshield wipers to clear away the deluge, German engineers had never imagined.
Arriving home just in time to reward the family dog’s contribution to my already frustrating day, I deposit a footprint in that welcome home gift left on my path into the house. Back outside, while scraping off my shoe, I simultaneously contemplate home life without a pet and the bottle of Frappato I know to be waiting in the cellar. Distracted from the reverie by uncertainty as to the correct spelling of Frappato, I go inside to investigate.
As wine market attention continues to bend away from big, oaky wines of impenetrable color toward better appreciation of lighter-bodied, lighter hued wines of finesse and elegance, Frappato, I suspect, will be more and more on the radar.
A native Italian wine grape that grows primarily in Sicily, Frappato does especially well in the commune of Vittoria located in the territory of Ragusa. One of Sicily’s oldest grape varieties, Frappato has played an important role as blending partner to Nero D’Avola, contributing smooth softness, perfume, freshness and acidity to the blend. The wine known as Cerasulo di Vittoria DOCG, which by law allows 50-70 percent Nero d’Avola and 30-50 percent Frappato, is a great example. Although Cerasuolo di Vittoria wines are often thought of as ‘Nero D’Avola’ wines, bottlings using higher percentages of Frappato in the blend tend to show more personality of Frappato than I can find of Nero D’Avola. That is to say, the more Frappato in the blend, the less big-bodied the wines seem to be, instead leaning more toward gracefulness.
The lightness of Frappato isn’t completely due to varietal character alone. Where Frappato is grown in soil with very high sand content, say Salmè, for example, wines tend to be lighter and more delicate, as opposed to, say, Valle dell’Acate, where more clay in the soil gives wines a fuller body.
As a side bar, and to prevent any mix up, let us note that Cerasuolo di Vittoria is not to be confused with Cerasuolo d’Abruzzo, i.e., Cerasuolo di Vittoria is a red wine and not a rosato. In the case of the Vittoria wine, the name Cerasuolo derives from the word cerasa, meaning cherry, a nod to that wine’s cherry perfume.
On its own, Frappato has something of a delicate nature which, at times, has been a point of criticism for the variety. But, reaching this conclusion would depend much upon one’s point of reference, if not preference. In my opinion, Frappato’s delicate personality translates to characterful charm, good reason for the growing enthusiasm for the variety in market that is ready … finally … to appreciate the subtle beauty of refinement.
In case you would like to opt for a higher impact Frappato experience, do look for monovarietal bottlings of Frappato under IGT or Vittoria DOC designations. In monovarietal bottlings, you should find Frappato to make pale red wines that are light to medium in body, with vivid notes of cherry, strawberry, violets and herbs. Good sources for these include producer Arianna Occhipinti, her uncle Giusto Occhipinti of COS winery and the excellent producer Valle dell’Acate.
Wines made from Frappato are generally intended to be drunk sooner than later, up to three years from vintage, although I am hearing that monovarietal bottlings can further improve with medium term aging. At table, Frappato wines pair deliciously with a wide variety of dishes and cuisines. Frappato’s tannins, while quite present, are light enough to make it especially good red wine company with fish.
Wines of interest would include Arianna Occhipinti’s SP68 (tasting note below), named for the state road on which her winery is located, a blend of 70% Frappato and 30% Nero d’Avola. And don’t forget her above mentioned wine produced from 100% Frappato known simply as Il Frappato. Other excellent examples can be had from Paolo Cali, and again, COS and Valle dell’Acate.
After dinner, the rain lets up, easing its pounding on the roof. The dog is attentive to the quiet filling the room. Tilts her head, listens acutely. Our eyes meet for an instant, but she looks nervously away. Her expression asks “Still mad at me?” I swallow the last of the wine and pet her on the head.
Tasting Note
Occhipinti SP68
Elegant and classy, this wine stirs the emotions with fantastically fresh cherry, strawberry, tart pomegranate, notes of cinnamon and herb underlined by delicious acidity.
La testa del serpente di traffico si spinge fuori da Boston, contorcendo lentamente la sua strada in direzione ovest lungo la strada a pedaggio del Massachusetts, giù nello Stato dei Padri Pellegrini.
La pioggia continua a venire giù in tali secchiate, a giudicare dall’incapacità dei tergicristalli della mia macchina a portare via il diluvio, che gli ingegneri tedeschi non avevano mai immaginato.
Arrivando a casa giusto in tempo per ricompensare il contributo del cane di famiglia alla mia giornata già frustrante, entro e lascio sul pavimento un’impronta per via di quel regalo di benvenuto a casa. Tornato fuori, mentre pulisco la scarpa, contemplo simultaneamente la vita casalinga senza un animale domestico e la bottiglia di Frappato che so che mi aspetta in cantina. Distratto dal fantasticare sull’incertezza di come si scrive correttamente Frappato, entro dentro per andarlo a cercare.
Grappolo d’uva originario dell’Italia che cresce primariamente in Sicilia, il Frappato viene specialmente bene nel territorio di Ragusa
Poiché l’attenzione del mercato enologico continua a piegarsi dai vini grandi e possenti di colore impenetrabile verso un miglior apprezzamento dei vini di corposità più leggera, dalle sfumature più chiare di finezza ed eleganza, sospetto che il Frappato sarà sempre di più nel mirino.
Grappolo d’uva originario dell’Italia che cresce primariamente in Sicilia, il Frappato viene specialmente bene nel comune di Vittoria, localizzato nel territorio di Ragusa. Una delle varietà di acino d’uva più antiche di Sicilia, il Frappato ha giocato un ruolo importante come compagno di miscela del Nero D’Avola, offrendo mollezza liscia, profumo, freschezza ed acidità alla miscela. Il vino noto come Cerasuolo di Vittoria DOCG, che per legge permette un 50-70 percento di Nero d’Avola e un 30-50 percento di Frappato, è un grande esempio. Anche se i vini di Cerasuolo di Vittoria sono spesso pensati come vini di Nero D’Avola, le imbottigliature che usano percentuali più alte di Frappato nella miscela tendono a mostrare più personalità di Frappato che non di Nero D’Avola. Il che significa che, più Frappato c’è nella miscela, meno corposi sembrano essere i vini, tendendo piuttosto verso la gradevolezza.
La leggerezza del Frappato non è completamente dovuta al solo carattere varietale. Dove il Frappato è cresciuto in suoli con contenuto di sabbia molto alto, dicasi Salmè, per esempio, i vini tendono ad essere più leggeri e più delicati, al contrario, per dire, del Valle dell’Acate, dove più creta nel suolo dà vini di corpo robusto.
La leggerezza del Frappato non è completamente dovuta al solo carattere varietale
Come precisazione, e per prevenire qualsiasi miscela, lasciatemi annotare che il Cerasuolo di Vittoria non va confuso con il Cerasuolo d’Abruzzo, cioè il Cerasuolo di Vittoria è un vino rosso e non un rosato. Nel caso del vino di Vittoria, il nome Cerasuolo deriva dalla parola cerasa, che vuol dire ciliegia, un cenno al profumo di ciliegia di quel vino.
Da solo, il Frappato ha una certa natura delicata che, alle volte, è stato un punto critico per la varietà. Ma, arrivare a questa conclusione dipende molto da quale sia il punto di riferimento, se non la preferenza. Nella mia opinione, la personalità delicata del Frappato traduce il fascino della pienezza di carattere, una buona ragione per l’entusiasmo crescente per la varietà da parte del mercato che è pronto… finalmente… per apprezzare la bellezza sottile della raffinatezza.
Nel caso vogliate optare per un’esperienza a più alto impatto di Frappato, cercate bottiglie di Frappato monovarietale sotto i marchi IGT o Vittoria DOC. Nelle bottiglie monovarietali, dovreste trovare un Frappato che farebbe impallidire i vini rossi dal corpo leggero o medio, con note vivide di ciliegia, fragola, violette ed erbe. Buone fonti per questi vini includono i produttori Arianna Occhipinti, suo zio Giusto Occhipinti dello stabilimento COS e l’eccellente produttore Valle dell’Acate.
Generalmente si intende che sia meglio bere presto e non tardi i vini fatti di Frappato, fino a tre anni dalla vendemmia, anche se io sto sentendo che le bottiglie di monovarietale possono migliorare ulteriormente con un invecchiamento di medio termine. A tavola, i vini di Frappato si accoppiano deliziosamente con una larga varietà di piatti e di cucine. I tannini del Frappato, sebbene ben presenti, sono abbastanza leggeri da renderlo una compagnia di vino rosso specialmente buona per il pesce.
Vini di interesse dovrebbero includere il SP68 di Arianna Occhipinti (nota di assaggio sotto), così chiamato per la strada statale sulla quale è localizzato lo stabilimento per la lavorazione del vino, una miscela di Frappato al 70% e di Nero d’Avola al 30%. E non ci si dimentichi il suo vino menzionato prima, prodotto da Frappato al 100% conosciuto semplicemente come Il Frappato. Altri esempi eccellenti si possono avere da Paolo Cali, e di nuovo, COS e Valle dell’Acate.
Dopo cena, la pioggia ha smesso di cadere, alleviando il suo martellio sul tetto. Il cane è attento alla quiete che riempie la stanza. Inclina la testa, ascolta attentamente. I nostri occhi si incontrano per un istante, ma lei sposta lo sguardo nervosamente. La sua espressione domanda “Ancora arrabbiata con me?”. Mando giù l’ultimo sorso del vino e l’accarezzo sulla testa.
Nota di assaggio
Occhipinti SP68
Elegante e di classe, questo vino mescola le emozioni di una ciliegia fantasticamente fresca, fragola, melagrana acida, note di cannella ed erba sottolineate da acidità deliziosa.
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