Oh Paris, la Ville Lumière. La città dell’amore per antonomasia, la città del romanticismo, dei poeti maledetti, la città che tutti, almeno una volta nella vita, vogliono visitare. E quale modo migliore c’è se non quello di vederla attraverso di uno dei più grandi fotografi del secolo scorso, Robert Doisneau? 
 
“Paris en libertè” è il titolo della mostra aperta allo Spazio Oberdan di Milano fino al 5 maggio dove sono esposte più di duecento foto originali del famoso fotografo francese, scattate tra il 1934 e il 1991. Il percorso espositivo, organizzato per aree tematiche, ripercorre i soggetti a lui più cari, e conduce il visitatore in un’emozionante passeggiata nei giardini di Parigi, lungo la Senna, per le strade del centro e della periferia, e poi nei bistrot, negli atelier di moda e nelle gallerie d’arte della capitale francese. 
I soggetti prediletti delle sue fotografie in bianco e nero sono i parigini: le donne, gli uomini, i bambini, gli innamorati, gli animali e il loro modo di vivere questa città senza tempo. 
 Robert Doisneau, Ritratto a Rolleiflex (Ph. atelier R. Doisneau)

 Robert Doisneau, Ritratto a Rolleiflex (Ph. atelier R. Doisneau)

 
Quella che Doisneau ha tramandato ai posteri è l’immagine della Parigi più vera, ormai scomparsa e fissata solo nell’immaginario collettivo; è quella dei bistrot, dei clochard, delle antiche professioni; quella dei mercati di Les Halles, dei caffè esistenzialisti di Saint Germain des Prés, punto d’incontro per intellettuali, artisti, musicisti, attori. In mostra, si possono ammirare alcuni dei suoi capolavori più famosi, tra cui il Bacio dell’Hotel de Ville, divenuta l’icona più riconoscibile della sua arte.
 
La foto, scattata nel 1950, ritrae una coppia di ragazzi che si bacia davanti al municipio di Parigi mentre, attorno a loro, la gente cammina veloce e distratta. L’opera, per lungo tempo identificata come un simbolo della capacità della fotografia di fermare l’attimo, non è stata scattata per caso: Doisneau stava realizzando un servizio fotografico per la rivista americana Life, e chiese ai due giovani di posare per lui. 
Presente anche un altro capolavoro dell’artista, Pont d’Iéna, fotografia che ritrae dei giovani che si tuffano nella Senna ai piedi della Tour Eiffel a simboleggiare la spensieratezza tipica dell’estate e della Parigi del dopoguerra. 
 
Quella di Doisneau è una Parigi umanista e generosa ma anche sublime che si rivela nella nudità del quotidiano; nessuno meglio di lui si avvicina e fissa nell’istante della fotografia gli uomini nella loro verità quotidiana, qualche volta reinventata. 
 
Il suo lavoro di intimo spettatore appare oggi come un vasto album di famiglia dove ciascuno si può riconoscere. Le sue immagini sono oggi conservate nelle più grandi collezioni in Francia, negli Stati Uniti e in Gran Bretagna e sono esposte in tutto il mondo.
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