Nel cuore di Beverly Hills, a due passi dalla costosissima Rodeo Drive che in vetrina espone le grandi firme della moda internazionale e i marchi più prestigiosi del lusso, c’è l’alta classe della cucina italiana. Non solo un ristorante, ma prodotti italiani e cuochi italiani. Alle spalle 40 anni di esperienza e pietanze tipicamente tratte dal ricchissimo ricettario del Belpaese che oggi consentono ai 22 punti della catena Il Fornaio (di cui 16 in California) di presentarsi come “Authentic Italian restaurant and bakery”.
 
Da Barlassina, comune lombardo a 25 km da Milano, dove nel 1972 inizia l’avventura nel tentativo di salvare i piccoli forni di quartiere, il segno distintivo dei ristoranti. Al loro interno un panificio sforna giornalmente pane fresco, dolci e prodotti da forno. Ma sugli scaffali ci sono anche una serie di prodotti rigorosamente made in Italy che portano in California il gusto della cucina nostrana.
 
Un viaggio nei sapori enogastronomici che non solo soddisfa i palati più  esigenti e curiosi, ma ha trovato una formula coinvolgente e fiduciaria col brivido finale della vittoria di un viaggio per due persone in Italia. Partecipando alla “Festa regionale”, una tradizione che si rinnova ogni anno dal 1995, si riceve un passaporto. Ogni volta che lo si timbra, assaggiando il menù di una regione, si conquista la possibilità di partecipare all’estrazione.
 
Questo mese, fino al 19 agosto, si può provare la cucina sarda. Il gustoso calendario messo a punto dagli chef de Il Fornaio ha visto servire piatti della Lombardia a gennaio, del Lazio a febbraio, del Trentino a marzo, della Calabria ad aprile, della Puglia a maggio, del Veneto a giugno, della Sicilia a luglio. A settembre toccherà all’Emilia, ad ottobre alla Toscana e a novembre al Piemonte. 
 
Dicembre sarà un “best of” con il meglio delle portate preparate dall’inizio dell’anno per la Festa regionale, e l’aggiunta delle specialità di Abruzzo, Friuli e Basilicata.
 
Accompagnati dai bianchi Vermentino e Terre bianche e dal rosso Cannonau, come antipasti saranno serviti carciofi ripieni di ricotta, tamatta cun casu (il pecorino sardo), zimino all’aragosta e granchio. Primi piatti a scelta tra malloreddus al sugo di cinghiale, culingiones e spaghetti all’aragosta o risotto con bottarga di muggine. Secondi a scelta tra sogliola 
alla sassarese, branzino al Vermentino, maiale ripieno al forno, aragosta alla catalana. Dulcis in fundus: pardula cun saba e gelato al miele. Autore del menù lo chef  Alfonso Sanna originario del sud della Sardegna che ha iniziato a cucinare all’età di 10 anni. General manager del ristorante di Beverly Hills è Maria d’Auria che L’Italo-Americano ha intervistato.
Il Fornaio è nato come un panificio ed è diventato una catena restando però sempre fedele al  prodotto  italiano.
 
Assolutamente. Inoltre, diventando promotori dei menù regionali, e servendo in tavola una regione per ogni mese, portiamo prodotti autentici di quella regione: pasta, formaggi, salumi, vini particolari cercando di educare i clienti al mangiare italiano. Con un passaporto cerchiamo poi di riconoscere i clienti che ci seguono fedelmente ogni mese. Dopo la cena tornano a casa con un regalo di quella regione: un olio, una pasta, una farina, un piatto. Alla fine del programma c’è un’estrazione. Due felici clienti fanno un tour di due settimane in Italia per vedere personalmente dove prendiamo il vino o i formaggi che serviamo.
 
Importate dall’Italia il meglio dei sapori e della qualità agroalimentare italiana e li portate in California.
Sì, siamo direttamente collegati con le Camere di Commercio. Il nostro executive chef Maurizio Mazzone gira costantemente l’Italia alla ricerca delle ricette più particolari, più speciali, per portare qua a Los Angeles i prodotti più ricercati e i piatti più tradizionali.
 
Come risponde Beverly Hills?
Nel corso degli anni abbiamo ottenuto un grande riconoscimento di ciò che è mangiare italiano. All’inizio c’erano tanti ristoranti che si dicevano italiani, poi ci andavi a mangiare e trovavi cose impresentabili per un italiano. Adesso sanno che cosa significa non solo la salsa italiana ma l’amore e la cura per il cibo. Il ristorante è qui da 30 anni e ci sono clienti che sono qui dal primo giorno, una grande attestazione per noi e per la nostra cura dell’italianità a tavola.
 
Avete inventato la Festa italiana: una cucina regionale per ogni mese dell’anno. Con un dettaglio che fa la differenza: chi la prepara non è un cuoco qualsiasi.
Esattamente: c’è un cuoco per ogni regione. Infatti il nostro chef Giuseppe DiMola è pugliese ed è lui che si è occupato di creare l’ultimo menu regionale dedicato alla Puglia.  Il prossimo, Alfonso Sanna, è sardo come le ricette che porteremo in tavola.
 
Un’anticipazione appetitosa sul menù sardo.
L’appuntamento con la Sardegna, uno dei più amati, è molto caratteristico. Piacciono un po’ tutti, ma Sardegna, Sicilia e Toscana sono quelli più popolari. I nostri clienti aspettano i malloreddus con il ragù di agnello e il pecorino sardo.

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