La Fiat 500X sbarca negli Usa, il crossover compatto prodotto in Italia, nello stabilimento di Melfi in Basilicata, è stato presentato al mercato degli Stati Uniti d’America, durante il Los Angeles Auto Show tenutosi al Los Angeles Convention Center.
La Fiat 500X arriverà sul mercato americano entro il primo semestre del 2015, completando la gamma che in questo periodo comprende: Abarth 500, 500L, 500e a trazione elettrica. Il nuovo modello, per non passare inosservato, avrà colori e interni sgargianti, con una vasta scelta di accessori tra cui scegliere. La base meccanica è sostanzialmente la stessa della Jeep Renegade (anch’essa prodotta a Melfi).
Sono lontani i tempi della presentazione ufficiale al Circolo Sporting di Torino, il 2 luglio del 1957, quando il presidente della Fiat Vittorio Valletta e il vice Gianni Agnelli, mostrarono “La Nuova 500”, disegnata dall’Ing. Dante Giacosa. In quell’occasione ne furono esibiti una cinquantina di esemplari, tutti di colore grigio, accompagnati da altrettanti meccanici in tuta bianca, schierati a bordo della piscina.
“La Nuova 500” nasceva vent’anni dopo quella originaria (conosciuta come Topolino), completamente rinnovata e più economica. L’allestimento della vettura, le cui portiere si aprivano a favore di vento, era spartano anche per l’epoca, lo si notava soprattutto per la mancanza delle cromature, tanto amate dagli italiani in quegli anni. Il prezzo era di 490.000 lire, equivalente a tredici stipendi di un operaio e dieci di un impiegato. Gli accessori in dotazione si limitavano a due chiavi inglesi, un punzone, un cacciavite doppio, una chiave a tubo per le candele, la manovella per il fissaggio delle ruote e il cric; gli optional a pagamento erano lo sbrinatore del parabrezza e le alette parasole.
Dal dicembre del 1957 le Fiat 500 furono esportate negli Stati Uniti suscitando curiosità e simpatia presso il pubblico statunitense, grazie alle ridotte dimensioni e per il “suono” del piccolo motore bicilindrico raffreddato ad aria. Rispetto alle versioni destinate al mercato interno e più in generale europeo, le 500 esportate in America avevano grossi fanali anteriori, che davano personalità al muso, ma che in realtà servivano per rispettare l’altezza minima del fascio luminoso imposta dalle leggi sulla circolazione negli Usa. Diversi e più grandi erano pure gli indicatori di direzione: tondi e posti sopra le griglie della ventilazione interna (anche questi per via delle norme americane).
Oltre la fanaleria, la Fiat 500 “americana” fu dotata del contachilometri con la scala in miglia, le scritte delle spie in inglese e i paraurti di dimensioni maggiori, per resistere a piccoli urti. A quei tempi gli automobilisti statunitensi avevano l’abitudine di manovrare “a spinta” nei parcheggi. Comunque l’interesse verso l’utilitaria italiana fu breve, una volta assorbita la novità, le esportazioni cessarono nel 1961.
Nel 1959 la Fiat 500, che aveva subito già qualche modifica, fu omologata per quattro posti “veri” e presentata al salone dell’auto di Ginevra, si trattava di due modelli differenti, la “Nuova 500 Trasformabile”, che aveva la capote fino al cofano motore, e la “Nuova 500 Tetto apribile”, che disponeva del mezzo tetto apribile. Il pianale fu modificato, ricavandone lo spazio per i piedi degli occupanti del sedile posteriore, quest’ultimo fu finalmente imbottito. Anche i prezzi erano differenti: la trasformabile costava 395.000 lire, mentre la versione con il tetto apribile era venduta a 435.000 lire.
Dopo numerosi restyling, nel 1972, fu presentata al salone di Torino l’ultima versione, destinata a chiudere la lunga storia della 500: si trattava della 500 R (come rinnovata), contemporaneamente debuttò la Fiat 126, che ne sarebbe diventata l’erede. Il modello R riprese i canoni delle prime 500, privilegiandone la semplicità e la spartanità.
Rispetto al design della 500, gli anni settanta furono caratterizzati dalle forme geometriche più spigolose e squadrate, nonché da un uso sempre più massiccio della plastica. Come si era già intuito, la Fiat 126 sostituì la 500 nella produzione della casa torinese, ma non nel cuore e nell’immaginario degli italiani, così come aveva profeticamente previsto l’Ing. Dante Giacosa.
Il 1° agosto del 1975, l’ultima Fiat 500 uscì dallo stabilimento siciliano di Termini Imerese, in diciotto anni furono prodotti 3 milioni 678 mila esemplari di questa utilitaria che, la rivista inglese “Top Gear”, nel 2006, definì: “L’automobile più sexy del mondo”, prevalendo tra grandi berline di lusso e costosissime coupé.
Il 4 luglio 2007, esattamente mezzo secolo dopo la presentazione al Circolo Sporting, sempre a Torino, fu mostrata la rinata 500 del terzo millennio. La prima europea avvenne invece al Salone dell’auto di Francoforte, dove per l’occasione fu realizzata una gigantesca riproduzione in scala della piccola utilitaria.
Dalla fine del 2010, grazie all’accordo stipulato con la Chrysler, la 500 è prodotta anche a Toluca, in Messico, per la vendita sui principali mercati nordamericani, attraverso i distributori e concessionari della casa automobilistica di Auburn Hills. La rinata 500 fu presentata al Salone di Los Angeles nel novembre del 2010, quattro anni prima e nello stesso luogo della 500X.