Tanto diversi, tanto simili. Europa e America potrebbero sembrare due mondi, più che due continenti, completamente agli antipodi. Cultura, usi, costumi e modi di fare spesso diametralmente opposti che però hanno bisogno, se così si può dire, sempre l’uno dell’altro per migliorare.
 
Momenti di confronto costruttivi per crescere reciprocamente anche e soprattutto dal punto di vista artistico. Musica, pittura, scultura e quindi cinema, pianeta sventolante da sempre bandiera a stelle e strisce, dove però l’Europa continua a recitare un ruolo da protagonista seppur in maniera meno spettacolare, vivace e forse remunerativa.
 
Due mondi dicevamo, venuti a contatto in occasione dell’EUphoria Film Festival 2014, evento in cui il cinema Europeo ha svelato se stesso al pubblico americano. Organizzato grazie alla preziosa collaborazione di ben 13 consolati generali europei di Los Angeles e San Francisco, l’ELMA (Lingue europee e filmati in America), e la USC (School of Cinematic Arts), l’EUphoria Film Festival 2014 ha dato la possibilità a 13 film del vecchio continente di incontrare il pubblico statunitense e nello specifico californiano in una 4 giorni ricca di eventi e proiezioni.
  Susanna Nicchiarelli, regista e attrice nel film La scoperta dell’alba ispirato al romanzo di Walter Veltroni 

  Susanna Nicchiarelli, regista e attrice nel film La scoperta dell’alba ispirato al romanzo di Walter Veltroni 

 
Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Finlandia, Germania, Grecia, Irlanda, Lituania, Lussemburgo, Polonia, e Italia sono stati i paesi rappresentati da altrettanti lavori cinematografici presso la prestigiosa University of Southern California dal 19 al 24 settembre scorsi.
 
Un palcoscenico di assoluto prestigio calcato con grande successo dal lavoro italiano “La scoperta dell’alba” della regista (e attrice) Susanna Nicchiarelli. Il film tratto dall’omonimo romanzo di Walter Veltroni, racconta una vicenda ai limiti del reale ambientata nell’Italia degli “anni di piombo”, delle Brigate Rosse. Storia surreale dicevamo in cui le protagoniste, Margherita Buy e Susanna Nicchiarelli, spalleggiate dal solito straordinario, Sergio Rubini, provano a tornare indietro nel tempo per far luce sulla morte/scomparsa del padre. Temi e contenuti importanti trattati con quel tocco di fantasia di cui la regista e attrice, Susanna Nicchiarelli, va particolarmente fiera.
 
“La scoperta dell’alba”, un film che racconta un’Italia ormai dimenticata in cui chiunque poteva avere una doppia vita. Terrorismo, famiglia, amore, passioni e malumori storici … tantissimo insomma: come pensi che sarà recepito all’EUphoria Film Festival questo lavoro?
Il terrorismo e gli “anni di piombo” sono stati un fenomeno prettamente europeo, perciò forse per un pubblico americano un po’ difficile da comprendere. Tuttavia, credo che la storia del film sia invece universale, senza tempo e senza luogo: chi di noi non vorrebbe mettersi in contatto con il passato, per cambiare qualcosa della nostra vita? Questa è la premessa forte del film, che poi si colloca in un contesto storico e geografico molto preciso.
 
Questo festival, oltre a mettere in bella mostra alcuni dei lavori europei più significativi, rappresenta anche una chance di conoscere e conoscersi meglio. Quanto è importante per il vostro lavoro essere in contatto con registi, autori, attori e modi di lavorare diversi? Credi che questi festival rappresentino davvero un momento di crescita generale?
Certo. I festival sono importantissimi perché sono un momento di confronto non solo tra autori, ma anche con un pubblico attento di amanti del cinema, un pubblico il cui giudizio è per un autore di fondamentale importanza.
In “La Scoperta dell’alba” recitano grandi artisti, tra cui anche tu: raccontaci quali sono le difficoltà e gli indubbi vantaggi derivanti dal lavorare con grandi attori
Nessuna difficoltà, solo vantaggi. Se gli attori sono oltreché bravi anche persone simpatiche e divertenti come quelli con cui ho lavorato io, è un’esperienza che può solo arricchire.
 
Il cinema americano e in generale lo show-business a stelle e strisce è ancora un punto di riferimento per tutto il mondo, o ritieni che dal punto di vista delle idee e dei contenuti, l’Europa abbia ormai raggiunto, se non addirittura, superato gli statunitensi?
Credo che non si possano paragonare le due cinematografie. Troppo diversi i sistemi economici e troppo diversa la storia. Credo che negli ultimi anni siano stati fatti bellissimi film al di là è al di qua dell’oceano, e anche brutti film.
 
Progetti e sogni per il futuro, immediato e a lungo termine?
Sto lavorando a un progetto complesso, che ci metterò un po’ a mettere su perché si tratta di un film girato in più città europee, una storia più internazionale girata in inglese. Ci metterò un po’ di più a metterlo sù, ma mi sono armata di pazienza e spero che ne valga la pena di aspettare. Ho una gran voglia di girare, ma non voglio avere fretta, voglio fare qualcosa in cui credo davvero e il momento non è semplice per il settore. Ma va bene così. 
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