When we think of where all roads lead, we might think of Rome. There are, of course, any number of other outstanding città in Italy and one of those is Bologna, a city whose origins began, in part, as an Etruscan city.
This would be why, on May 25, the San Francisco Istituto Italiano di Cultura hosted, in conjunction with the Municipality of Bologna and Cultura Italiana, a conference entitled “The Founding and Development of Etruscan, Roman and Medieval Cities-The Example of Bologna.”
Massimo Maracci, Director of Cultura Italiana, Italian Language School of Bologna, Italy, led a conversation with Mary Tolaro-Noyes, author of the book Bologna Reflections: An Uncommon Guide, and Lisa Pieraccini, Professor of Classics at UC Berkeley, about the developmental elements of the Etruscan city.
Director Maracci shared details of the event with L’Italo-Americano. “Director Barlera from IIC of San Francisco agreed to host the conference and the Mayor of Bologna supported the event. The aim of the conference is to promote in San Francisco the school Cultura Italiana Bologna, which works to spread the Italian culture by teaching our beautiful language.”
Tell us more about Cultura Italiana.
“Cultura Italiana is a school specializing in the diffusion of the Italian language and culture. It has organized language courses in Bologna since 1981. We collaborate with the University of Bologna and Siena, University of Stockholm, Uppsala, Bard College and Keisen University of Tokyo and different American Universities: Johns Hopkins, Spring Hill College and College of the Holy Cross. Cultura Italiana welcomes 1,400 foreign adult students every year who stay in Bologna an average of four weeks getting to know the Italian way of life and learn the language.” Learn more about Cultura Italiana by visiting their website at http://www.culturaitaliana.eu.
What are the special attributes of Bologna and its rich history?
“Those who come to Bologna are selected tourists because they have chosen a beautiful city, not yet discovered by mass tourism that invades Renaissance cities like Florence, Rome and Venice. Bologna has a medieval type of beauty, mystic and deep. The building of the school is Palazzo Pepoli, ancient castle which names the street ‘Via Castiglione’ (big castle).
“In Bologna the first University of the Western world was born in 1088 (after Beijing, in China), and it still has a fundamental place for knowledge. In history it’s the most famous city in Italy for the quality of its food and way of life, besides its excellent museums.”
Could you elaborate on the Etruscan connection with Bologna?
“Bologna is an Etruscan city. The Etruscan name was Felsina. Destroyed by the Celts, was rebuilt by the Romans with the name ‘Bononia.’ In the suburbs of Bologna, in Villanova di Castenaso, the first remains of the Estruscan natives were found who lived in the VIII century in the region of Bologna (Emilia Romagna), Tuscany, part of Lazio (the region of Rome, also an Etruscan city), and part of Campania. Close to Bologna there is the only Estruscan city in open air, Kainua (today Marzabotto). It’s the only one because all the other Etruscan cities are covered by modern cities which were built on top of them.”
The conference included a PowerPoint presentation that highlighted the importance of Marzabotto. The PowerPoint is actually available online by going to http://www.culturaitaliana.eu/about/publications_and_lectures. Professor Pieraccini described the evolution of the ancient Etruscan city and the origin of modern day Bologna. The presentation illustrates that it is possible to see the organization of space, the organization of infrastructure (streets, water channels), the squares, the temple and the “ara” (altar for sacrifices). Those who walk in Bologna and in many Italian cities walk on places that used to be sacred. Beneath today’s streets, there are Roman streets, under the Roman streets there are the Etruscan streets with their definite directions from the cosmos.
L’Italo-Americano asked speaker and author, Mary Tolaro-Noyes, for her thoughts on Bologna’s origins. “While preparing for this event I realized the importance of ‘sacredness,’ or spiritual energy as it applies to the foundation of the city we know as Bologna—the Etruscan, Roman, and Christian elements. I had discovered during my research for the chapter “Pilgrimage” in my book Bologna Reflections that in the fourth century both the spiritual and civil structures that rescued the city were owed to the Catholic Church, and centered at the basilica of Santo Stefano.
The following excerpt describes the spiritual energy that fascinated me then and still does whenever I enter the holy place: I am always a pilgrim at Sancta Jerusalem Bononiensis, as the Sanctuary of Santo Stefano is sometimes identified, a reverent traveler to this holy place where tranquility reigns. I ask myself why I, too, often wander here, drawn to the spot that has been a sacred site for millennia. I come to feel close to Bologna’s spiritual center. Even now the Bolognesi consider it the holiest place in their city. I come here to contemplate the past and to feel connected to it. I come to refresh my spirit, to enjoy the silence that allows me to touch my own soul.” (Pilgrimage, pgs.119-20)
Quando pensiamo a dove conducano tutte le strade possiamo pensare a Roma. Ci sono, naturalmente, numerose altre città eccezionali in Italia e una di queste è Bologna, città le cui origini cominciarono, in parte, come città etrusche.
Per questo motivo, il 25 maggio, l’Istituto Italiano di Cultura di San Francisco ha ospitato, in collaborazione con il Comune di Bologna e Cultura Italiana, una conferenza dal titolo “Fondazione e Sviluppo delle città etrusche, romane e medievali – L’esempio di Bologna”.
Massimo Maracci, direttore di Cultura Italiana, scuola di lingua italiana di Bologna, Italia, ha tenuto una conversazione con Mary Tolaro-Noyes, autrice del libro “Bologna Reflections: An Uncommon Guide”, e Lisa Pieraccini, professore di materie classiche a UC Berkeley, sugli elementi di sviluppo della città etrusca.
Il direttore Maracci ha condiviso i dettagli dell’evento con L’Italo-Americano. “Il direttore Barlera dello IIC di San Francisco ha accettato di ospitare la conferenza e il sindaco di Bologna ha sostenuto l’evento. L’obiettivo della conferenza è quello di promuovere a San Francisco la scuola Cultura Italiana Bologna, che lavora per diffondere la cultura italiana insegnando la nostra bella lingua”.
Ci dica di più su Cultura Italiana.
Cultura Italiana è una scuola specializzata nella diffusione della lingua e della cultura italiana. Ha organizzato corsi di lingua a Bologna sin dal 1981. Collaboriamo con le Università di Bologna e Siena, l’Università di Stoccolma, Uppsala, Bard College e Università Keisen di Tokyo e diverse università americane: John Hopkins, Spring Hill College e College of the Holy Cross. Cultura Italiana accoglie ogni anno 1400 studenti stranieri adulti che soggiornano a Bologna una media di quattro settimane per conoscere il modo di vivere italiano e imparare la lingua”. Scoprite ulteriori informazioni su Cultura Italiana visitando il sito web all’indirizzo http: //www.culturaitaliana.eu.
Quali sono le carattestiche speciali di Bologna e della sua ricca storia?
Coloro che vengono a Bologna sono turisti selezionati perché hanno scelto una bella città, non ancora scoperta dal turismo di massa che invade le città rinascimentali di Firenze, Roma e Venezia. Bologna ha un tipo di bellezza medioevale, mistica e profonda. L’edificio della scuola è Palazzo Pepoli, antico castello che dà il nome alla strada ‘Via Castiglione’.
A Bologna la prima università del mondo occidentale è nata nel 1088 (dopo Pechino, in Cina), ed ha ancora un posto fondamentale per la conoscenza. Nella storia è la città più famosa d’Italia per la qualità del suo cibo e del suo modo di vivere, oltre ai suoi eccellenti musei.
Può spiegare i legami etruschi di Bologna?
Bologna è una città etrusca. Il nome etrusco era Felsina. Distrutta dai Celti, fu ricostruita dai Romani con il nome di Bononia. Nei sobborghi di Bologna, a Villanova di Castenaso, sono stati trovati i primi resti degli abitanti etruschi che vissero nell’VIII secolo nella regione di Bologna (Emilia Romagna), in Toscana, parte del Lazio (la regione di Roma, anch’essa città etrusca) e parte della Campania. Vicino a Bologna c’è l’unica città etrusca all’aperto, Kainua (oggi Marzabotto). È l’unica perché tutte le altre città etrusche sono coperte da città moderne che sono state costruite sopra di loro.
La conferenza ha incluso una presentazione in PowerPoint che ha evidenziato l’importanza di Marzabotto. Il PowerPoint è in realtà disponibile online accedendo al sito http://www.culturaitaliana.eu/about/publications_and_lectures. Il professor Pieraccini ha descritto l’evoluzione dell’antica città etrusca e l’origine della moderna Bologna. La presentazione mostra che è possibile vedere l’organizzazione dello spazio, l’organizzazione delle infrastrutture (strade, canali d’acqua), le piazze, il tempio e l’ara (altare per i sacrifici). Coloro che camminano a Bologna e in molte città italiane, camminano su luoghi che erano sacri. Sotto le strade di oggi ci sono strade romane, sotto le strade romane ci sono le strade etrusche, con le loro direzioni definite dal cosmo.
L’Italo-Americano ha chiesto alla relatrice e autrice Mary Tolaro-Noyes, i suoi pensieri sulle origini di Bologna.
Durante la preparazione di questo evento ho messo a fuoco l’importanza della sacralità o energia spirituale, in quanto si applica alla fondazione della città che conosciamo come Bologna – gli elementi etruschi, romani e cristiani. Durante la mia ricerca per il capitolo “Pellegrinaggio”, nel mio libro “Bologna Reflections”, ho scoperto che nel quarto secolo sia le strutture spirituali che civili che hanno salvato la città erano dovute alla Chiesa cattolica e centrate sulla basilica di Santo Stefano.
Il seguente estratto descrive l’energia spirituale che mi ha affascinato e che mi affascina ancora, ogni volta che entro nel luogo santo: “Sono sempre un pellegrino a Sancta Jerusalem Bononiensis, come talvolta è chiamato il Santuario di Santo Stefano, un viaggiatore riverente in questo luogo santo dove regna la tranquillità. Mi chiedo perché anche io, spesso, vago qui, attirato dal punto che è stato un luogo sacro per millenni. Mi sento vicino al centro spirituale di Bologna. Anche oggi i Bolognesi lo considerano il luogo più sacro della loro città. Vengo qui per contemplare il passato e sentirmi connesso ad esso. Vengo per rinfracare il mio spirito, per godere del silenzio che mi permette di toccare la mia anima “. (Pilgrimage, pgs.119-20)
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