Uno degli scatti esposti nella mostra ‘Elliott Erwitt Photographs’ a Villa Bardini (Ph Nicoletta Curradi)

Torna a Firenze, dopo quasi 20 anni, una retrospettiva del grande maestro della fotografia con la mostra ‘Elliott Erwitt Photographs’, dal 20 ottobre al 22 gennaio, a Villa Bardini. Il percorso espositivo celebra la lunga vita professionale del fotografo, che ha spento quest’anno 94 candeline, omaggio alla sua capacità compositiva svelando ampi aneddoti e retroscena. Fotografie che offrono uno spaccato della storia e del costume del Novecento attraverso ritratti a grandi star del cinema, potenti del mondo, che vanno oltre i personaggi mostrando la loro intimità e umanità.  

Sono circa 70 gli scatti esposti, scelti accuratamente dalla curatrice insieme allo stesso Erwitt, per proporre sinteticamente i suoi tratti distintivi, che raccontano la realtà con leggerezza, lasciando allo stesso tempo tracce profonde. I capolavori di Erwitt nascono dalle situazioni più diverse, costruite sul lavoro, ricerche personali, casuali e familiari. In mostra si incontrano i famosi ritratti di Che Guevara che sorride, di Kerouac, di Marlene Dietrich, e ancora fotografie che hanno fatto la storia, come Jackie Kennedy al funerale del marito brutalmente assassinato, o il diverbio tra i due leader Nixon e Krusciov, in cui il dito puntato di Nixon lo fa apparire quasi minaccioso, alterando la percezione di chi lo osserva. Ancora, i celebri scatti di Marilyn Monroe, diva che Erwitt conosceva bene e che ci restituisce in una versione insolita, come nel famoso scatto in cui appare pensosa, priva di pose e maschere, oppure nel pieno del suo personaggio all’interno del set di The Misfits, che segnò la fine di un’epoca, la fine del suo matrimonio con lo sceneggiatore del film Arthur Miller ma anche l’ultimo film con Clark Gable, che morirà poco dopo le riprese.

Nel percorso espositivo anche le foto dei suoi amati cani, metafora del genere umano a cui Erwitt ha dedicato numerosi libri. L’artista sceglie l’insolito punto di vista del cane per alcuni servizi di moda su calzature, che entrano nella storia della fotografia: il celebre scatto del chihuahua in maglioncino, o il cane sospeso al guinzaglio del suo padrone. Il romanticismo di Erwitt esplode in un portfolio di immagini dedicate all’amore, fra queste il bacio di due innamorati riflessi nello specchietto dell’auto al tramonto, rimasta a lungo nel suo archivio e riscoperta in tempi recenti. Ci sono poi foto private, come quella alla sua primogenita Ellen, ancora neonata osservata nel letto dalla madre, e gli autoritratti di Erwitt che trasmettono quanto lui ami prendersi gioco di sé.  


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