Never like today the idea of having a quick lunch while walking down the main street of our town or village has been so alluring. Whatever we picture chomping on, it tastes like freedom, doesn’t it?
Regardless to your country of origin, street food is a staple of traditional cuisine, a quick key to understand the secrets of a place’s tastes, the Cliff’s Notes of national food icons. As you would expect from Italy, street food has a special status all of its own, because here street food is a religion — and a pretty complex and vast one at that. If you think we do only slices of pizza and gelato to-go, well, be ready for some pleasant and tasty surprises.
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Across the country: pizza al taglio
Although it seems to have originated in Rome, pizza al taglio is common and loved all over Italy. Our “pizza da passeggio” is baked in large, usually rectangular, oven dishes, and sold by the slice. Thickness and toppings can vary and depend on the taste and creativity of the pizzaiolo, of course. Generally, however, pizza al taglio is a tad thicker than the pizza you get at the restaurant (it’s easier to eat while standing and walking around), and you can really get everything and anything on it. However, traditional Margherita, mushrooms, ham and anchovies are usually the most common. Expect a lot of fantasy though, and don’t be surprised to find also grilled vegetables, onions and tuna, smoked salmon and specialty cheeses blessing your daily slice. In Liguria and Piedmont, a very popular variety of pizza al taglio is sardenaira, a traditional pizza pie from Sanremo, originally made for fishermen, topped with loads of tomato sauce, anchovies and garlic cloves.
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Liguria and Piemonte: focaccia and farinata (or belècauda)
If you ask me, focaccia is single-handedly the most amazingly delicious culinary creation in the world. There is nothing as simple as focaccia: water, flour, yeast, extra virgin olive oil, some rosemary, if you feel fancy. Yet, every baker has their own way of making it: thicker or thinner, doughy or crunchier, with coarse or regular salt. Focaccia is typical of Liguria, where its most famous declension is focaccia alla Genovese. Just like for pizza, there are delicious variations for focaccia, too. The one with olives is particularly popular, but focaccia con le cipolle is really to die for: thick, soft focaccia, topped with lashings of sautéd onions… simply perfect. Fine, not the lightest of lunches, but when it comes to taste, you can’t beat it.
Talking about focaccia in Liguria means also talking about focaccia di Recco, which is a IGP product (“indicazione geografica protetta”), which means the original can be made only in Recco, in the province of Genoa. Focaccia di Recco is thinner than its genoese cousin, because it doesn’t contain any yeast and it’s topped with cheese and extra virgin olive oil. The cheese must be soft, savory and, for the original IGP version, it must be produced locally. In the rest of Liguria, where the IGP-protected “focaccia di Recco” name cannot be used, you’ll find it in bakeries as focaccia al formaggio “stile Recco.”
Another delicious street food of Liguria is farinata, a thin cake-like dish made with chickpeas flour, water, salt, extra virgin olive oil and rosemary. Rigorously baked in a stone oven, farinata is a quintessential cibo da passeggio in Liguria, but it’s popular also in Piedmont, where it used to be called belècauda. Varieties of it are also popular among our French cousins, on the Côte d’Azur.
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Florence: lampredotto
The panino con il lampredotto is as Florentine as Lorenzo de Medici and Piazza della Signoria, but not as notorious among non-locals. Usually sold by vans you can find a bit everywhere around town, “lampredotto” — the dialectal name of the fourth stomach of the cow — is thinly sliced, then slowly cooked in a broth made of herbs and tomato. It may sound odd, but Florentines swear by it and they certainly know a thing or two about food, don’t they?
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Rome: trapizzino
Let’s move further south and enter the Eternal City. Here, along with pizza and supplì (similar to arancini, but don’t call them that), you’ll find the trapizzino. Now, the peculiar thing about trapizzino is how young it is. Yes, young, because while the other delicacies in this article have been easily keeping company to Italians for centuries, trapizzino is a 21st century creation, the brainchild of two Roman restaurateurs who introduced it to the public in 2008. Basically, it’s like a rolled up slice of pizza, but filled with all the best things Roman cuisine can give you: coda alla vaccinara, pollo alla cacciatora, Roman vegetables, you name it. By the way, if you’re around NYC, look for it: there is a trapizzino shop in Lower Manhattan!
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Naples: sfogliatelle
The last stop in our delicious journey is for all those with a sweet tooth and a penchant for buon caffé: we are in Naples, the home of sfogliatelle ricce. Tradition wants them to be born in a convent, just like another iconic Italian dessert, cannoli Siciliani. Here, however, we are on the Costiera Amalfitana and the century is, very likely, the 17th. They were called Santarosa, to honor the name of the convent where they were created, and reached Naples only in the early 1800s, when baker Pasquale Pintauro, who had a store in Via Toledo, just opposite the Santa Brigida church, modified the recipe slightly and created the triangular sfogliatella we know and love today. This fragrant parcel of puff pastry is either filled with sweet semolina or vanilla custard and it’s a must if you go to Naples!
Mangiare in fretta e furia … all’italiana
Mai come oggi l’idea di fare un pranzo veloce mentre si cammina per la strada principale della nostra città o del nostro paese è diventata così allettante. Qualunque cosa ci immaginiamo di mangiare, sa di libertà, vero?
Indipendentemente dal paese d’origine, lo street food è un alimento base della cucina tradizionale, una chiave veloce per capire i segreti dei gusti locali, le Cliff’s Notes delle icone alimentari nazionali. Come ci si aspetterebbe dall’Italia, il cibo di strada ha uno status speciale tutto suo, perché qui lo street food è una religione – e per di più piuttosto complessa e vasta. Se pensate che facciamo solo fette di pizza e gelati da portare via, beh, preparatevi a piacevoli e gustose sorprese.
In tutto il paese: pizza al taglio
Anche se sembra avere origine a Roma, la pizza al taglio è comune e amata in tutta Italia. La nostra “pizza da passeggio” viene cotta in grandi teglie da forno, solitamente rettangolari, e venduta al taglio. Spessore e condimento possono variare e dipendono dal gusto e dalla creatività del pizzaiolo, naturalmente. In genere, però, la pizza al taglio è un po’ più spessa della pizza che si trova al ristorante (è più facile da mangiare stando in piedi e camminando), e si può averla davvero con tutto e di più. Tuttavia, la tradizionale Margherita, ai funghi, con prosciutto e acciughe sono le varianti solitamente più comuni. Aspettatevi però molta fantasia, e non sorprendetevi di trovare anche verdure grigliate, cipolle e tonno, salmone affumicato e specialità di formaggi che benedicono la vostra fetta quotidiana. In Liguria e Piemonte, una varietà molto popolare di pizza al taglio è la sardenaira, un tradizionale pizza sanremese, originariamente preparata per i pescatori, condito con un sacco di salsa di pomodoro, acciughe e spicchi d’aglio.
Liguria e Piemonte: focaccia e farinata (o belècauda)
Secondo me, la focaccia, da sola, è la creazione culinaria più incredibilmente deliziosa del mondo. Non c’è niente di così semplice come la focaccia: acqua, farina, lievito, olio extravergine d’oliva, un po’ di rosmarino, se volete. Eppure, ogni panettiere ha il suo modo di prepararla: più spessa o più sottile, più pastosa o croccante, con sale grosso o normale. La focaccia è tipica della Liguria, dove la sua declinazione più famosa è la focaccia alla genovese. Come per la pizza, anche per la focaccia ci sono deliziose varianti. Quella con le olive è particolarmente apprezzata, ma la focaccia con le cipolle è davvero buona da morire: focaccia spessa, morbida, condita con fettine di cipolle soffritte… semplicemente perfetta. Buona, non è il più leggero dei pranzi, ma quando si tratta di assaggiarla, non c’è niente di meglio.
Parlare di focaccia in Liguria significa anche parlare della focaccia di Recco, che è un prodotto IGP (“indicazione geografica protetta”), il che significa che l’originale può essere fatto solo a Recco, in provincia di Genova. La focaccia di Recco è più sottile della cugina genovese, perché non contiene lievito e viene condita con formaggio e olio extravergine di oliva. Il formaggio deve essere morbido, saporito e, per la versione originale IGP, deve essere prodotto localmente. Nel resto della Liguria, dove non si può usare il nome di ”focaccia di Recco” IGP protetta, la si trova nei panifici come focaccia al formaggio “stile Recco”.
Un altro delizioso cibo di strada della Liguria è la farinata, un sottile disco a base di farina di ceci, acqua, sale, olio extravergine d’oliva e rosmarino. Rigorosamente cotta in un forno a pietra, la farinata è la quintessenza del cibo da passeggio in Liguria, ma è popolare anche in Piemonte, dove un tempo si chiamava belècauda. Varietà simili sono popolari anche tra i nostri cugini francesi, sulla Costa Azzurra.
Firenze: il lampredotto
Il panino con il lampredotto è fiorentino come Lorenzo de Medici e Piazza della Signoria, ma non così noto tra i non locali. Di solito venduto dai furgoncini, si trova un po’ ovunque in città, il “lampredotto” – nome dialettale del quarto stomaco della mucca – viene tagliato a fette sottili, poi cotto lentamente in un brodo di erbe e pomodoro. Può sembrare strano, ma i fiorentini ci giurano sopra e di certo, in fatto di cibo, ne sanno qualcosa, vero?
Roma: trapizzino
Spostiamoci più a sud ed entriamo nella Città Eterna. Qui, insieme a pizza e supplì (simili agli arancini, ma non chiamateli così), troverete il trapizzino. Ora, la cosa peculiare del trapizzino è quanto sia giovane. Sì, giovane, perché mentre le altre prelibatezze di questo articolo da secoli fanno facile compagnia agli italiani, il trapizzino è una creazione del XXI secolo, nata da un’idea di due ristoratori romani che lo hanno presentato al pubblico nel 2008. In sostanza, è come una fetta di pizza arrotolata, ma piena di tutto il meglio che la cucina romana può offrire: coda alla vaccinara, pollo alla cacciatora, verdure romane, eccetera. A proposito, se siete in giro per New York, cercatelo: c’è un negozio di trapizzino in Lower Manhattan!
Napoli: sfogliatelle
L’ultima tappa del nostro delizioso viaggio è per tutti coloro che hanno un debole per i dolci e per il buon caffè: siamo a Napoli, la patria delle sfogliatelle ricce. La tradizione vuole che nascano in un convento, proprio come un altro iconico dolce italiano, i cannoli siciliani. Qui, invece, siamo sulla Costiera Amalfitana e il secolo è, molto probabilmente, il XVII. Si chiamavano Santarosa, per onorare il nome del convento in cui furono creati, e arrivarono a Napoli solo all’inizio dell’Ottocento, quando il fornaio Pasquale Pintauro, che aveva un negozio in via Toledo, proprio di fronte alla chiesa di Santa Brigida, modificò leggermente la ricetta e creò la sfogliatella triangolare che oggi conosciamo e amiamo. Questa fragrante sfogliatella è ripiena di semolino dolce o di crema pasticcera alla vaniglia ed è un must se si va a Napoli!