Non importa quanto l’Italia sia distante dalla California. La solidarietà è capace di fare migliaia di chilometri e persino di avvicinare l’Emilia Romagna, dove la terra ha tremato per settimane causando vittime, sfollati e tanti danni. L’Italo-Americano, come aveva già fatto in occasione del sisma che nel 2009 ha lasciato L’Aquila tra le rovine, ha promosso una raccolta fondi. La generosità dei suoi lettori si è unita a quella di coloro che hanno partecipato alla serata di beneficenza organizzata dal Consolato Generale d’Italia di Los Angeles. La raccolta di circa 20mila dollari, servirà a contribuire alla riapertura del Teatro Comunale di Ferrara.
Robert Barbera, publisher de L’Italo-Americano: “La distruzione causata dal sisma ha letteralmente spezzato il nostro cuore. Così, nel giro di una settimana, abbiamo raccolto le forze e concentrato le energie sull’emergenza iniziando a scrivere articoli sui danni causati dal terremoto e a mostrare foto affinchè la gente ne capisse l’entità. Noi crediamo che il giornale possa diventare per la comunità italo-americana il centro capace di mettere insieme le intenzioni della gente, in modo particolare su ciò che accade in Italia. È un nostro orgoglio poterlo fare al meglio. Così, non appena abbiamo avuto notizia dei danni causati dal sisma, abbiamo avviato una raccolta fondi. Onestamente però, non avremmo potuto raccogliere abbastanza denaro da soli. Fortunatamente il Console Generale ci ha supportati con una cena di solidarietà”.
Cena che ha dato ottimi risultati. Il Console Giuseppe Perrone: “Si è trattato di uno straordinario esempio di mobilitazione di italiani ed americani di Los Angeles, San Diego, Las Vegas, Phoenix, che si sono ritrovati con l’obiettivo unico della solidarietà nei confronti dell’Emilia Romagna. È un’ulteriore conferma di quanto la cultura italiana, che il Teatro Comunale di Ferrara simboleggia in maniera esemplare, sia apprezzata e sostenuta in tutto il mondo e negli Stati Uniti in particolare”.
Durante la serata, dopo la proiezione di un video sulle rovine causate dal sisma, e la presentazione della storia culturale del Teatro ferrarese, dalla costruzione nel ‘700 ai giorni nostri, numerose organizzazioni italo-americane hanno contribuito alla raccolta fondi, avviata con la sottoscrizione aperta da L’Italo-Americano con il Consolato Generale. Un buffet di specialità emiliano-romagnole è stato offerto dai ristoranti italiani di Los Angeles e da aziende emiliane presenti in California mentre sulle pareti dell’Istituto Italiano di Cultura venivano proiettate le suggestive immagini del Teatro di Ferrara.
L’iniziativa è nata in poco tempo ma pretende di garantire la massima chiarezza. Barbera: “Quel che voglio che la gente sappia è che tutto sarà molto trasparente. Ogni assegno, ogni dollaro, sarà registrato e pubblicato sul giornale così che chiunque possa vedere quanto è stato raccolto e che tutto sarà donato per uno scopo preciso”.
Non è stata casuale la scelta del Teatro di Ferrara. Il Console Perrone: “La cultura è uno dei punti di forza per l’Italia, una delle cose per cui siamo più conosciuti. Il teatro non è una cosa superflua, un extra. È importante, è un luogo dove le persone si incontrano, socializzano, si esprimono. Quando un teatro riapre si dà un grosso segno di normalità”. Sulla stessa linea Alberto Di Mauro, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles, nelle cui sale è stata organizzata la cena e la lotteria di beneficenza: “Il Teatro di Ferrara è un simbolo della comunità. È importante ricostruire un elemento fondamentale della città. Puntare sulla cultura è sempre stato un nostro compito. L’Italia è ricca di tesori artistici e noi qui abbiamo più volte fatto vedere e rapresentato i simboli del patrimonio culturale italiano. Quando però i simboli sono colpiti, è importante lavorare per ricostruirli come erano prima ed è importante sviluppare iniziative come questa per far arrivare in Italia la solidarietà di questo Paese a sostegno di una causa culturale”.
La raccolta fondi ha avuto anche un altro importante scopo: unire le forze.
“Abbiamo organizzato questo fundraising per il Teatro Comumale di Ferrara in poco tempo. Siamo molto felici sia perchè la risposta è stata straordinaria sia perché tante persone che non sono mai state in Emilia Romagna hanno donato. Ma è anche stato il risultato di uno sforzo comune di tutte le istituzioni italiane e de L’Italo-Americano. Sono veramente contento per l’impegno collettivo. I protagonisti della serata sono stati il pubblico, le associazioni italo-americane, le istituzioni. Questo mi rende felice: siamo italiani non solo quando andiamo a seguire concerti o mostre italiane, ma quando diamo qualcosa all’Italia”. Robert Barbera continua così: “Questa tragedia è servita a mettere insieme le persone. Al party hanno partecipato persone che non vedevo da anni ed è molto bello che si siano ritrovate con queste intenzioni di generosità e solidarietà. Torniano ad unire le forze con un grande senso di comunità e cooperazione. Il merito è anche del Console Generale che sta rinnovando la comunità italiana. Generalmente le organizzazioni lavorano ognuna per conto proprio senza unire gli sforzi. Con lui scopriamo un altro e migliore modo di operare”.
Di Mauro ha poi sottolineato il supporto morale dell’iniziativa. “L’aiuto economico è importante ma serve anche come aiuto psicologico. Sono stato pochi giorni fa nelle zone colpite dal terremoto e ho visto da una parte la disperazione ma dall’altra la voglia di ricominciare, la volontà della gente di ricostruire tutto. Se si sentono economicamente e psicologicamente supportati, le cose si fanno meglio”.
L’Italo-Americano non è nuovo a iniziative di solidarietà. “Quello di tre anni fa a L’Aquila è stato un terremoto devastante. Gli edifici sono stati pesantemente danneggiati e noi – ricorda Barbera – iniziammo a raccogliere fondi. Presto capimmo che 40mila dollari raccolti erano poca cosa, di fronte alla distruzione del centro storico. Ne raccogliemmo altri 30mila e poi andammo personalmente a consegnare l’assegno. Volevamo essere sicuri che il denaro raccolto per uno scopo arrivasse esattamente a chi era destinato”.
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