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First, the Jubilee in Rome, then the Winter Olympics in Milano-Cortina. The new year begins with a major national investment, not only in grand events but also in domestic tourism, facing the dual challenge of hospitality and managing an enormous organizational machine. On one side, there’s the management of airport traffic and accommodation facilities; on the other, the pressing issues of over-tourism and overbooking. The possibility of arriving in Rome and finding a city overcrowded to the brink of livability, with evident logistical challenges—not just insufficient accommodations but also understaffed personnel—is very real. This is particularly true if the Jubilee is concentrated in a single city already known for its chaos: realistically, handling 35 million visitors and 105 million overnight stays would be difficult for any location.

As many have pointed out, the solution lies in “redirecting traffic,” or spreading tourists across a much wider area, including not just Lazio but the rest of Italy, which has so much to offer, as we well know. It’s no coincidence that ENIT, the national tourism agency, is also focusing on local festivals and events to promote quality widespread tourism, leveraging the numbers forecasted for 2024: 4,000 summer events across towns and cities throughout the country, with an estimated 28 million visitors distributed nationwide. After all, Italy is a collection of excellence—landscape, art, and gastronomy—that draws an international audience interested not only in visiting places but in experiencing them fully. These visitors want to savor the essence of Italy, increasingly seeking firsthand experiences of la dolce vita, the beautiful language, great food, and good weather, surrounded by the grandeur of its beauty and the craftsmanship that has made Made in Italy so renowned.

Rome will indeed be the primary destination of 2025, the top attraction, but Italy as a whole serves as a grand hub for discovery and hospitality.

The objective isn’t merely decentralization or seasonal adjustment. Tourism is a tremendous development opportunity if it manages to build an ecosystem of businesses around these major events, as well as the regular summer flows, fostering regional growth over time. Most importantly, it should ensure visitors leave with excellent memories of their journey. Only then will it truly be possible to capitalize on the incoming resources, transforming them into jobs, new investments, and a tourism offering that meets expectations.

The benefits will undoubtedly be long-term. If Italy is already living off its good reputation today, tomorrow, it could thrive on an excellent one.

In other words, the logistical and organizational challenge that will involve the entire nation between 2025 and 2026 must ensure that these significant events are experienced memorably, safely, and impeccably by all pilgrims and visitors. As tourists, we’ll have the chance to discover a wonderful country where places are steeped in history and memory, where a sense of community and folkloric roots blend uniquely with the modernity and technology of a cutting-edge nation. We’ll fall in love with a country that has evolved far beyond the one left behind by emigrants in the 20th century.

As Italians or Italian Americans with family roots still firmly planted in the Belpaese, we can take pride in seeing the national economy grow further. Tourism can become a growth driver, an opportunity for all sectors of production. “As ENIT,” said CEO Ivana Jelinic, “we are aware that the Jubilee, with its international scope, is an unmissable opportunity for tourism visibility not just for the capital but for the entire country. The various data sources are very promising, but in my opinion, the challenge will be to ride the wave of the Holy Year’s visibility to further optimize our narrative to international media and our promotion for Italian tourism companies. This includes creating communication and marketing synergies in preparation for the Winter Olympics, which, while starting in 2026, will enter the core of communication and promotion as early as 2025.” In other words, all businesses that align with Made in Italy will benefit from positive publicity, multiplying the overall impact.

This January, with calendars still free of commitments, let’s take some time to plan a trip to Italy in the next two years. The offerings, opportunities, and experiences are vast and spread across the entire peninsula, from North to South. Best wishes, dear readers, for a great 2025 and a wonderful Italy. Here on the pages of LItalo-Americano, we’ll continue to bring you stories of the Belpaese, and, for those who manage to plan an experiential journey, to the Peninsula that great writers have called the “Garden of Europe.”

Prima il Giubileo a Roma poi le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina. Il nuovo anno si apre all’insegna di un grande investimento nazionale non solo sui grandi eventi ma sul turismo nazionale, con la sfida duplice dell’accoglienza e della capacità di misurarsi con un’imponente macchina organizzativa. Da un lato la gestione dei flussi negli aeroporti e nelle strutture ricettive e dall’altro il tema caldo dell’over-tourism e dell’overbooking. L’ipotesi di arrivare a Roma e trovare una città stracolma, al limite della vivibilità e con evidenti problemi di gestione, posto che non solo i posti letto rischiano di essere insufficienti ma anche il personale addetto, è reale. Soprattutto se si immagina di concentrare tutto il Giubileo in una città sola che è già caotica di suo: oggettivamente 35 milioni di visitatori e 105 milioni di pernottamenti, sarebbero numeri difficili da gestire ovunque. 

Il punto, come da più parti si è messo in evidenza, è riuscire a “deviare il traffico” ovvero convogliare i turisti in una fascia territoriale molto più ampia che includa non solo il Lazio ma il resto d’Italia, che ha moltissimo da offrire, come sappiamo benissimo. Non a caso l’Enit, l’ente nazionale del turismo, punta anche su sagre e festival per promuovere un turismo diffuso di qualità, sulla scorta dei numeri targati 2024: ovvero 4.000 eventi estivi tra paesi e città della penisola e una stima di 28 milioni di presenze distribuite su tutto il territorio nazionale. In fondo l’Italia è un insieme di eccellenze, paesaggistiche, artistiche ed enogastronomiche, che attirano un pubblico internazionale interessato non solo ai luoghi ma a viverli bene, ad assaporarne l’essenza, sempre più interessato alla ricerca di esperienze da vivere in prima persona per sperimentare la Dolce vita, la Bella lingua, il buon mangiare e il bel tempo circondati dalla grande bellezza e dagli oggetti del lusso come dell’artigianato che hanno reso grande e così apprezzato il made in Italy. 

Roma dunque come meta privilegiata del 2025, attrattore numero uno, ma Italia come grande hub di accoglienza, di scoperta ad ampio raggio. 

Il punto non è semplicemente delocalizzare, come non è destagionalizzare. Il turismo è una grande occasione di sviluppo se riesce a costruire un ecosistema di imprese attorno a questi grandi eventi così come ai normali flussi estivi, così da far crescere il territorio in prospettiva ma soprattutto di garantire, nell’immediato, un ottimo ricordo di viaggio nei visitatori. Solo così sarà davvero possibile capitalizzare le risorse in arrivo trasformandole tanto in posti di lavoro e in nuovi investimenti, tanto in un’offerta turistica all’altezza delle aspettative.

Le ricadute non potranno che essere a lungo termine perché se già oggi viviamo di buona fama, domani potremo vivere di ottima rendita. 

Detto altrimenti, la sfida logistica e organizzativa che coinvolge l’intera nazione tra 2025 e 2026 dovrà garantire che questi grandi eventi possano essere vissuti in modo memorabile, sicuro e impeccabile da tutti i pellegrini e i visitatori. Da turisti potremo scoprire un Paese meraviglioso dove i luoghi sono fatti di storia e memoria, dove il senso di comunità e le radici folkloristiche sanno fondersi in modo unico con la modernità e la tecnologia di un Paese all’avanguardia. Non potremo che innamorarci di un Paese fortemente evoluto rispetto a quello lasciato alle spalle dagli emigranti del Novecento. 

Da italiani o da italoamericani con radici familiari ancora ben solide nel Belpaese potremo vantarci di veder crescere ulteriormente l’economia nazionale perché il turismo potrà diventare un driver di crescita, un’occasione per tutti i comparti produttivi. “Come Enit – ha detto l’ad Ivana Jelinic – ci rendiamo conto che il Giubileo, con la sua portata internazionale, è un’imperdibile occasione di visibilità turistica non solo per la Capitale, ma per tutto il nostro territorio. Le diverse fonti di dati sono più che promettenti ma, secondo me, la sfida sarà quella di cavalcare l’onda della visibilità dell’Anno Santo per poter ottimizzare ancor di più sia la nostra narrazione verso i media internazionali, sia la nostra promozione a favore delle aziende turistiche italiane, creando anche sinergie di comunicazione e marketing anche in vista della preparazione alle Olimpiadi invernali che, pur partendo nel 2026, entreranno nel vivo della comunicazione e della promozione già nel 2025”. In altre parole, potranno beneficiare di buona pubblicità tutte le imprese che si identificano nel made in Italy moltiplicando le ricadute. 

In questo inizio di gennaio, con l’agenda ancora libera dagli impegni, concediamoci del tempo per progettare un viaggio in Italia nei prossimi due anni. L’offerta, le occasioni, le opportunità sono tantissime e soprattutto diffuse su tutto lo Stivale, da Nord a Sud. Auguri, cari lettori, di Buon 2025 e di Buona Italia, qui sulle pagine de L’Italo-Americano, dove continueremo a raccontarvi il Belpaese, e lì nella Penisola che i grandi scrittori hanno definito il “giardino d’Europa”, se riuscirete a programmare un viaggio esperienziale.  

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