Natale di crisi quello in arrivo in Italia, così come lo sono stati quelli degli ultimi anni.
 
Gli italiani danno l’impressione ormai di essere abituati, quasi rassegnati, a questo status di recessione che dura ormai da troppo tempo. Ma alla luce delle ultime vicende politiche ed economiche sembra che le festività del 2012 saranno ancora più difficili, perché la sensazione è che si sia quasi persa la spinta per cercare di ripartire.
 
Pochi regali sotto l’albero, quasi tutti destinati ai bambini. I consumi continuano a scendere e la maggior parte degli italiani rinuncerà alle vacanze.
 
Lo spirito natalizio è comunque presente nelle nostre città, non solo grazie ai mercatini, alle luci e alle decorazioni che fanno da cornice, ma soprattutto grazie allo spirito di solidarietà che da sempre contraddistingue il nostro Paese. Soprattutto in questo particolare periodo dell’anno, tempo di raccoglimento intorno ai propri cari ma anche di bilanci, gli italiani dimostrano di essere presenti gli uni per gli altri.
 

Decorazioni natalizie

Ognuno fa la sua parte, come può. A due settimane da Natale le cifre relative alle vendite non sono certo positive, così i negozianti di tutta Italia stanno cercando ogni tipo di escamotage per riuscire a vendere la propria merce a prezzi più bassi. I saldi, infatti, partiranno il 5 gennaio, ma non ci si può permettere di aspettare quella data se si vogliono fronteggiare le spese di fine anno. In questa difficile situazione economica bisogna inventarsi qualcosa: promozioni e offerte per aggirare le regole che impediscono di effettuare i saldi in anticipo non bastano. E così alcuni negozianti romani, dotati di una certa fantasia, hanno deciso di farsi carico dell’Iva, il che comporta uno sconto effettivo del 21% sulla merce acquistata.
 
Ma quest’anno la maggior parte dell’attenzione e della solidarietà è rivolta alle popolazioni terremotate: l’Emilia vive il suo primo Natale dopo il terremoto che l’ha colpita con diverse scosse durante il mese di maggio.
 
Sono passati quasi sette mesi dal sisma e la situazione è ancora critica, le macerie sono ancora lì e il lavoro da fare è tanto.
 
Gli emiliani stanno ripartendo, ma quello alle porte sarà sicuramente un Natale diverso. Alcuni negozi riaprono i battenti, altri cercano di portare avanti le loro attività in altro modo. Purtroppo molte chiese sono andate distrutte e quindi la Messa di Natale si farà in qualche teatro o in qualche centro sportivo. Quello che conta, comunque, è lo spirito con cui le persone stanno affrontando da mesi questa situazione; parola d’ordine: ripartire, rimboccarsi le maniche, darsi da fare.
 
Tante le iniziative a livello locale per ricominciare: “Natale per l’Emilia”, ad esempio, è una vendita speciale dei prodotti alimentari di alcune aziende con sede nella bassa modenese che ha l’obbiettivo di raccogliere fondi per la ricostruzione dei locali danneggiati e di trovare nuovi acquirenti fuori dal mercato locale, che attualmente è in grande difficoltà.
 
Oltre all’incredibile forza d’animo di questa regione e all’aiuto che tutta l’Italia ha voluto darle è arrivata, per fortuna, una buona notizia da mettere sotto l’albero: 670 milioni di euro per Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia sono stati concessi dalla Commissione Europea, che ha deciso di accettare la richiesta fatta dall’Italia, destinando questi soldi del Fondo di Solidarietà alle popolazioni terremotate.
 
Secondo quanto riportato dal comunicato rilasciato dalla stessa Commissione Europea i fondi serviranno per ricostruire gli edifici scolastici e le strutture sanitarie, per gli interventi urgenti sul sistema idrico ed elettrico, per sistemare le fognature e le strade. Ma non solo: una parte dei soldi è stata stanziata per le spese relative agli alloggi alternativi, destinati a coloro che hanno perso la prima casa. Sono infatti più di mille le persone che hanno dovuto prendere delle case in affitto con il contributo statale.
 
I fondi serviranno inoltre per la messa in sicurezza di quegli edifici e delle opere che fanno parte del patrimonio culturale.
 
Il regalo che tutti aspettavano è arrivato.

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