Cortina d’Ampezzo è una rinomata località turistica e sciistica dolomitica (Ph Catherine Ekkelboom White da Dreamstime.com) 

Una fetta d’Italia si snoda a Cortina. Dalle cronache belliche alla rinascita del Bel paese attraverso il turismo e lo sci alpino, protagonista proprio in questi giorni del grande evento sportivo, il primo in era Covid, dei Mondiali 2021.

Centro principale dell’antica Ladinia, Cortina D’Ampezzo (1210 metri s.l.m.) è ancora oggi una località che non teme rivali. Punta di diamante delle montagne venete, amatissima dai veneziani e non solo. Incastonata tra Val Pusteria, Cadore, l’Alto Agordino e Val d’Ansiei, Cortina si trova al centro della Valle d’Ampezzo, in provincia di Belluno.

Da iniziale insediamento dedito all’allevamento e lo sfruttamento del legname, il centro venne annesso alla Repubblica Serenissima, per poi passare sotto l’Impero Austro-ungarico. Con lo sviluppo della ferrovia, Cortina inizia a essere scoperta dai ricchi villeggianti tedeschi, inglesi e perfino russi, implementando così il settore alberghiero-turistico.
La Prima Guerra Mondiale sancisce la definitiva appartenenza di Cortina al Regno d’Italia, poi Repubblica, e nel frattempo nel territorio montano, teatro di epici scontri tra i due schieramenti, rimangono fortini, gallerie scavate dagli Alpini, trincee, ai quali negli anni a venire si aggiungono monumenti commemorativi e il Museo della Grande Guerra. Con l’Europa entrata in un’epoca di pace, Cortina inizia la sua ascesa a meta di prima classe e decennio dopo decennio, consolida la sua posizione di prestigio grazie a una fortunata posizione che la vede circondata da alcune delle più belle vette delle Dolomiti, chiamate anche Monti Pallidi: la Croda da Lago, il Nuvolau, le Cinque Torri, il gruppo delle Tofane, il Cristallo, il Faloria e il Sorapiss.

“Non amo la montagna, sono una donna che ama il caldo, il sole e la sabbia ma Cortina è Cortina” racconta la veneziana Silva Menetto. “È una realtà a sé, un posto del cuore. Mi piacciono quelle montagne, quelle rocce rosa che sono uniche al mondo quando è estate e sono del colore dell’aurora. Quando s’infiammano al tramonto sembra di stare in un altro pianeta. La montagna per me è neve. È bianco abbacinante e sole che riverbera sul manto candido e a Cortina questo è un miracolo che si rinnova ogni inverno. Mi affascina tutto quel bianco e il cielo di un azzurro mozzafiato che ti fa restare in silenzio per paura di rovinare un paesaggio così incredibile.

Cortina è un simbolo di eleganza e accoglienza. Case arredate secondo il gusto ampezzano. Profumo di legno e gioia di ritrovarsi assieme. È un ritorno all’infanzia e tanti ricordi in comune con i miei amici. E comunque quando è caldo e l’afa si fa sentire in laguna, è il posto che si raggiunge più in fretta da Venezia per essere a contatto con la vera montagna, i boschi, i ruscelli, le rocce, le baite, i rifugi”.

Al centro della cittadina, la maestosa Basilica barocca dei Santi Filippo e Giacomo (1769-1775). Progettata dall’architetto M. Promperg, la struttura è una navata con statue raffiguranti i due santi dentro nicchie sulla facciata. Tra le varie e pregevoli opere pittoriche custodite al suo interno, gli affreschi di Franz Anton Zeiler e Giuseppe Ghedina. Notevole il campanile, la cui altezza arriva a sfiorare i 70 metri, e la cui sommità dorata fu realizzata con la fusione, a Innsbruck, di 60 ducati d’oro. Un legame quello con la capitale del Tirolo, che si concretizzò ulteriormente con le campane, sempre provenienti dalla città austriaca e fatte suonare per la prima volta il 19 novembre del 1858 per festeggiare l’onomastico dell’imperatrice Elisabetta “Sissi” di Wittelsbach. L’orologio invece è più moderno (anni Sessanta) e riproduce il carillon del Big Ben di Londra.

Punto di riferimento della montagna, ma non solo. La settima arte e il Veneto hanno sempre avuto molto feeling, dalla laguna alla montagna passando anche per le colline trevigiane. Se nel solo 2020 Venezia ha ospitato ben 217 produzioni cinematografiche, di cui 12 di grandi dimensioni, nel corso dei decenni Cortina è stata anche set cinematografico di film che hanno fatto la storia della settima arte, a cominciare da “La Pantera Rosa” (1963, di Blake Edwards) con Peter Sellers, la “nostra” Claudia Cardinale e David Niven, un autentico film manifesto di quella placida e inimitabile Dolce Vita degli anni Sessanta. Passano pochi anni e il fascino ampezzano seduce anche il regista Vittorio De Sica, che ambienterà “Amanti – A place for lovers” con protagonisti Faye Dunaway e Marcello Mastroianni. Anche la spia per eccellenza di Sua Maestà è stata sedotta dalle nevi di Cortina, e così ecco Roger Moore scendere per le piste innevate in “007 Solo per i tuoi occhi” (1981, di John Glen). Anni Ottanta in Italia significa l’inizio dell’era del cinepanettone ed è proprio Cortina a fare da anfiteatro alle (dis)avventure di Christian De Sica, Jerry Calà e Claudio Amendola in “Vacanze di natale” (1983, di Carlo Vanzina), primo cult del genere della fortunata saga italiana. Incursione a Cortina anche per Ladyhawke (1985, di Richard Donner) e con gli anni Novanta, ecco ritornare l’azione e questa volta ad arrampicarsi su e giù per le montagne c’è Sylvester Stallone, protagonista di “Cliffhanger” (1993, di Reny Harlin), cui segue in tempi recenti il remake di “Point Break (“2015, di Ericson Core) con, anche, una scena mozzafiato sul tetto della Funivia Tofana – Freccia nel Cielo.

Dal grande schermo allo sport. Dalla prima edizione delle Olimpiadi invernali nel 1956 all’ultima edizione dei Mondiali di sci alpino (7-21 febbraio 2021), primo grande evento che ha dovuto riadattarsi a tutte le normative sanitarie imposte dal Covid, e in grande attesa delle Olimpiadi Invernali che si disputeranno nel 2026 e che la prestigiosa località montana ha vinto insieme a Milano.
Cortina d’Ampezzo continua la sua storia all’insegna delle tradizioni montane, le sue bellezze naturali e l’innovazione. Un piccolo mondo da visitare con sempre nuova e rinnovata ammirazione.


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