È stato alcuni giorni a Boston lo storico Coro folcloristico “La Figlia di Jorio” di Orsogna (Chieti), in tour negli Stati Uniti fino al 2 dicembre, per i festeggiamenti delle comunità abruzzesi d’oltre Oceano.
 
Lo scopo, come ha sottolineato il direttore del coro, Mario Tenaglia, è quello di “riscoprire e rinverdire insieme le stesse profonde radici comuni”. Tanta partecipazione al concerto per gli emigranti di Everett, località vicina alla capitale dello stato del Massachusetts e festa  grande per la comunità  “Sons of Orsogna”. 
 
C’è stata una mobilitazione generale grazie al passaparola attraverso i nuovi canali informativi. Per essere in tanti. Ha scritto  Nick Carullo su facebook: “Viene il coro di Orsogna e io ho 5 ospiti a casa mia: Giacinto Rizzacasa che ha sposato mia cugina più i fratelli con le mogli”.
  Il quaderno di 56 anni fa con gli antichi canti abruzzesi 

  Il quaderno di 56 anni fa con gli antichi canti abruzzesi 

 
Programma intenso per il Coro fondato nel 1921 da Attilio Bartoletti, musicista autodidatta, poeta e compositore, servendosi della collaborazione di alcuni giovani che facevano parte della locale Schola Cantorum. È uno dei più antichi del mondo. 
 
“La voce di Orsogna che canta”, dopo Boston  ha raggiunto New York. Il gruppo si è spostato nell’area metropolitana di New York City per il 75° anniversario dell’Orsogna Mutual Aid Society e il  55° anniversario dell’Athletic Club New Orsogna, ha raccontato la professoressa Maria Fosco, orsognese, una delle più attive e conosciute donne di cultura italo-americane.
 
La grande festa c’è stata il 30 novembre. È stato un evento di rilevanza storica. La professoressa con grande orgoglio spiega: “Per il 75° anniversario della fondazione, il Congresso degli Stati Uniti ha conferito un riconoscimento speciale all’Orsogna Mutual Aid Society” per premiare un’iniziativa di grande valore sociale, culturale ed economico. “I fondatori erano molto intelligenti. Uomini di  forte carattere. Erano contadini e umili lavoratori, ma avevano capito agli inizi del Novecento l’importanza di creare un club per gli immigranti orsognesi”. 
 
Il direttore del Coro, Mario Tenaglia, ribadisce: “Dovunque si sono insediati, gli Orsognesi, nonostante le oggettive difficoltà di adattamento e, non ultimi, i pregiudizi di anti-italianità, hanno saputo magnificamente inserirsi nelle nuove realtà sociali, lavorative ed ambientali conquistando il rispetto di tutti e divenendo motivo di orgoglio negli Orsognesi rimasti in Italia”.
 
I legami con la terra d’origine sono rimasti molto forti e i grandi valori sono stati trasmessi alle nuove generazioni. Riconoscersi ed aggregarsi in una sede dove poter rivivere momenti ed eventi caratterizzanti la vita del nostro paese: la festa di San Rocco, i Talami, giovedì degli amici, giovedì dei parenti, le tradizioni culinarie e dolciarie.
 
E poi, laddove è stato possibile, sono stati ricreati Cori di Orsogna che, attraverso i canti, le musiche, i testi, le danze popolari, hanno voluto e saputo rivivere l’ambiente, i paesaggi, le sequenze stagionali del lavoro agricolo (preponderante nelle nostre zone), le tradizioni e, soprattutto, i sentimenti dell’Abruzzese forte e gentile”.
 
Maria Fosco conserva gelosamente una testimonianza dell’amore degli orsognesi per il canto. Un vecchio quaderno, di 56 anni fa: “È il libretto dei canti Abruzzesi che ha trovato mamma e che è dedicato all’Orsogna Mutual Aid Society da Elisabetta Di Rico (figlia di Mariacroce) che ora abita a  Boston”. 
 
Leggiamo: “All’Orsogna Mutual Aid Society. Questa raccolta di canti folcloristici abruzzesi è stata fatta dalla sottoscritta Di Rico Elisabetta che unitamente alla raccolta delle musiche fatte da mio padre Maestro De Rico Nicola, dedichiamo al nascente Coro Orsognese in America, con moltissimi auguri. Di Rico Elisabetta, Orsogna 18.11.1958”. 
 
Ha scritto su facebook l’orsognese Marco Rocco Pindo: “Pe la majelle…. Avete in mano un biglietto per il paradiso… Ma non si possono fare copie per paesani che non hanno l’opportunità di assaporare questi oggetti preziosi…”.  
 
La mamma ed il papà della studiosa hanno fatto parte del Coro di Orsogna, sia in Italia che negli Stati Uniti. Passione di famiglia. La stessa professoressa e la sorella gemella hanno ballato per moltissimi anni nel gruppo americano.
 

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