Cari Lettori,
Al regista cinque volte premio Oscar Federico Fellini è attribuita questa frase: “La lingua è cultura e la cultura è linguaggio”.
 
Sembra uno slogan ma racchiude le ragioni profonde per cui L’Italo Americano è nato 105 anni fa: essere punto di riferimento per la comunità italiana emigrata in California, lo specchio in cui riflettere le storie, i personaggi, la socialità, gli avvenimenti degli italoamericani, le pagine in cui sfogliare le principali notizie in arrivo dalla lontana Italia e trovarle scritte nella lingua d’origine, quella parlata in famiglia, quella legata ai sentimenti e ai ricordi. 
 
Con il tempo il nostro settimanale è diventato una casa, un’abitudine, un rifugio capace di conservare le tradizioni, le ricette, i dialetti, le feste religiose e i legami con quel che si era lasciato indietro o che si sentiva raccontare da chi era partito. 
  Il Direttore Simone Schiavinato 

  Il Direttore Simone Schiavinato 

Oggi il giornale vuole anche essere un ponte verso il futuro capace cioè di non vivere di soli ricordi, dolci, melanconici, lontani, nostalgici o flebili che siano.
Usando uno dei film più famosi di Fellini, L’Italo Americano non vuole essere solo un vecchio “Amarcord”. 
 
Non taglia i ponti con l’Italia, ne conserva con convinzione l’italiano come patrimonio culturale e linguistico, ne trasmette il patrimonio sociale, i valori. Ma vuole anche essere il trait d’union con il presente degli italoamericani che vivono pienamente integrati nella cultura americana e spesso non sanno più cos’era quella vecchia valigia di cartone con cui sbarcarono in America i genitori, i nonni o i bisnonni.
 
Per questo non solo L’Italo Americano oggi si avvale di tutti gli strumenti di comunicazione introdotti dalla rivoluzione di internet e offre una piattaforma di servizi che consentono di vivere quotidianamente il contatto con la cultura italiana via Facebook, Twitter, sito web, edizione online, foto e video digitali. Il giornale sta costantemente rinnovando contenuti e formati per essere sempre al passo con i tempi in modo da attrarre nuovi lettori, sforzandosi di non trascurare le esigenze dei suoi affezionati e storici abbonati.
 
Allo stesso tempo punta sul capitale umano sia tenendo sempre aperte le porte ai nuovi collaboratori per rinnovare, con la squadra, idee, contributi e iniziative, sia non dimenticando mai l’importanza di avere una parte della redazione in Italia. Premessa, questa, per  avere un contatto diretto e non mediato con la realtà di un Paese che dalla California, anche se sempre nel cuore, è comunque lontano. 
 
Lo scopo è quello di offrire ai lettori il ritratto di un’Italia vera, autentica, intrisa del sentire di chi la vive tutti i giorni e ne può trasmettere le idee e i sentimenti. Ne può dare il polso affinchè, al di qua dell’Oceano, la si veda per quello che è e non attraverso stereotipi sul modello di “Italia pizza, spaghetti, mafia, bel canto”.
 
 L’Italia è molto di più e lo sforzo dello staff de L’Italo Americano, cioè il contributo settimanale che il giornale dà all’Italian Heritage che si celebra in questo mese, è proprio quello di tenere sempre il Belpaese al centro del nostro obiettivo. 
 
Se come diceva Fellini “un linguaggio diverso è una diversa visione della vita”, è altrettanto vero che se si conserva il patrimonio linguistico e culturale originario, cioè il nostro Dna italiano, possiamo da “italiani” arricchire il patrimonio genetico e sociale americano.
 
Auguro a tutti voi un felice Columbus Day,
Simone Schiavinato

Receive more stories like this in your inbox