Photo: Bennymarty/Dreamstime

The focus isn’t on the rankings, although they do highlight the obvious. When the World’s 50 Best Beaches, drawing on the opinions of over a thousand travel journalists, industry experts, and influencers, places the spectacular Cala Mariolu in Sardinia second on its 2024 list—right behind Trunk Bay in the Virgin Islands, famous for its velvety sand, crystal-clear waters, and vibrant coral reefs—we can only say: naturally!

Naturally, because there is little to add other than to emphasize its stunning beauty: the water displays shades from deep sapphire to bright aquamarine, contrasting magnificently with the pristine white pebble beach. It’s hard not to recognize its allure. “Cala Mariolu is accessible only by boat or via hiking trails,” notes the jury, “which allows visitors to experience the area’s natural beauty in a very personal way. The small cove, framed by jagged cliffs and lush vegetation, offers beachgoers extraordinary views from every angle, both on land and in the water.” The evidence speaks for itself.

The jury’s task was essentially an easy one: they simply arranged 50 objectively beautiful places in an order influenced by personal tastes. Anyone could easily see the wonders that Mother Nature has bestowed upon us. These kinds of rankings, useful primarily for promoting locations (a notoriety that is not always beneficial!), are extremely subjective and reflect personal preferences. After all, beyond sun, sea, and sand, everyone seeks different things in their “ideal beach.” Beyond aesthetic and naturalistic criteria shared by a vast majority, the real issue is how these landscapes make us feel, what sensations they evoke, and what memories and experiences tie us to the turquoise sea.

According to this ranking, we also know that the Sardinian beach of Cala Mariolu is the undisputed queen of Europe, and that Cala Goloritzé, also in Sardinia, is another slice of paradise, securing the 19th spot worldwide. At 11th in Europe and 50th globally, the third Italian destination is the Rabbit Beach in Lampedusa.

What can we say about these other two breathtaking spots? The first is located in the municipality of Baunei, in the southern part of the Gulf of Orosei, in the province of Nuoro. Cala Goloritzé was declared a Natural Monument in the 1990s. It is renowned for the striking 143-meter limestone pinnacle that towers above it, formed by a landslide from the overhanging sandstone wall. Since 1989, anchoring within 300 meters of the shore has been prohibited, and it can only be reached by land from the Golgo plateau.

The Sicilian beach, on the other hand, is a small cove with an islet at its center, truly an earthly paradise. It is part of the protected marine nature reserve of Lampedusa, where navigation and scuba diving are prohibited, and swimming is allowed only with access from the land: it takes a good twenty-minute walk to reach it. But the effort is well worth it. Mr. Volare, who had a villa nearby, aptly called it the “pool of God.” To preserve the pristine landscape, there are no services or beach establishments, and the area is partially off-limits when loggerhead turtles lay their eggs.

At Cala Mariolu, 700 people can be on the beach daily, arriving both by sea and land. This limit is clearly set to preserve a dreamlike yet fragile ecosystem. The beach that took second place also has restricted access: only 250 daily entries are allowed. On Lampedusa’s Rabbit Beach, access is free, but only 550 people are allowed on a daily basis, due to the limited space and the presence of hydrogeological risk areas. This tells us how delicate beauty is, the significant ecological footprint a beach tourist leaves on a place, and the difficulty of balancing nature and people. It also highlights the need for care and attention that earthly paradises require, the importance of preserving unique ecosystems, and safeguarding marine balances. A place is beautiful when it is cared for and loved like a family member. Only then does it truly become a place of the heart.

Il punto non sono le classifiche, anche se non fanno altro che riconoscere l’evidenza. Se World’s 50 Best Beaches, avvalendosi dell’opinione di oltre mille giornalisti di viaggio, esperti del settore turistico e influencer, ha deciso che al secondo posto dell’elenco 2024, dietro a Trunk Bay nelle Isole Vergini (spiaggia caraibica famosa per la sabbia vellutata, le acque cristalline e le colorate barriere coralline), c’è la spettacolare Cala Mariolu, in Sardegna, possiamo solo dire: ovviamente!

Ovviamente perché c’è poco da aggiungere se non ribadire che è una località bellissima: l’acqua ha sfumature che vanno dallo zaffiro profondo all’acquamarina brillante, colori che contrastano magnificamente con l’incontaminata spiaggia di ciottoli bianchi: è difficile non riconoscerne il fascino. “Cala Mariolu è accessibile solo in barca o tramite sentieri escursionistici – si legge nelle motivazioni della giuria – il che garantisce ai visitatori di sperimentare la bellezza naturale della zona in modo del tutto personale. La piccola insenatura, incorniciata da scogliere frastagliate e da una vegetazione lussureggiante, garantisce ai frequentatori della spiaggia una vista straordinaria da ogni angolazione, sia a terra che in acqua”. L’evidenza parla da sé.

Quello della giuria è stato sostanzialmente un lavoro facile: hanno solo messo in un ordine dettato da gusti personali, 50 posti oggettivamente belli. Chiunque non avrebbe avuto difficoltà a rendersi conto di quanta meraviglia Madre Natura ci ha donato. Questo tipo di classifiche, utili più che altro a pubblicizzare i luoghi (e questa notorietà non sempre è un bene!), sono estremamente parziali e rispondono a delle preferenze personali. Dopo tutto, al di là di sole, mare e sabbia, ognuno cerca cose diverse nella propria “spiaggia ideale”. Al di là di parametri estetico-naturalistici più o meno condivisi da una vasta maggioranza di persone, il punto è come stiamo bene in questi paesaggi, quali sensazioni suscitino in noi, quali ricordi ed esperienze ci leghino al mare turchese.

In base a questa classifica, sappiamo inoltre che la spiaggia sarda di Cala Mariolu è la regina indiscussa in Europa così come al quinto posto Cala Goloritzé, sempre in Sardegna, sia un altro angolo di paradiso capace di conquistare il 19° posto al mondo. All’11° posto in Europa e al 50° nella classifica globale, c’è poi la terza meta italiana: la spiaggia dei Conigli di Lampedusa. 

Che dire di questi altre due mete mozzafiato? La prima si trova nel comune di Baunei, nella parte sud del golfo di Orosei, in provincia di Nuoro. Cala Goloritzé è stata dichiarata Monumento Naturale negli anni ’90, è rinomata per il suggestivo pinnacolo calcareo alto 143 metri che la sovrasta e si è formata in seguito ad una frana che si è staccata dalla parete di arenaria che la domina. Dal 1989 è vietato ormeggiare a meno di 300 metri dalla riva e può essere raggiunta solo via terra partendo dall’altopiano di Golgo.

La spiaggia siciliana invece, è una piccola insenatura con un isolotto posto al centro di un autentico paradiso terrestre. E’ immersa nella riserva naturale marina protetta di Lampedusa, cosa che vieta la navigazione e le immersioni subacquee mentre la balneazione è consentita solo con accesso da terra: per raggiungerla servono venti minuti buoni di cammino. Ma la fatica ripaga di tutto. Mr Volare, che aveva una villa nelle vicinanze, non a caso la chiamava la “piscina di Dio”. Per non contaminare l’integrità del paesaggio, in spiaggia non ci sono servizi o stabilimenti balneari ed è in parte off-limits quando le tartarughe caretta-caretta depositano le uova.

A Cala Mariolu sono 700 le persone che possono stare giornalmente sulla spiaggia, arrivando sia via mare che via terra. Questo, chiaramente, è stato deciso per preservare un ecosistema da sogno ma al contempo fragile. Anche la seconda classificata è un’area a numero chiuso: massimo 250 accessi giornalieri. L’accesso è gratuito, ma per la ridotta estensione e la presenza di aree a rischio idrogeologico, anche la spiaggia dei Conigli può ospitare un numero limitato di persone: solo 550. Questo ci racconta di quanto delicata sia la bellezza, della pesante impronta ecologica che un turista balneare ha su un luogo e della difficoltà di far convivere natura e persone. Ma ci parla anche del bisogno di cura e attenzione che i paradisi terrestri hanno, dell’importanza di preservare ecosistemi unici e di salvaguardare gli equilibri biomarini. È bello un luogo che si cura, che si ama come una persona di famiglia. Solo così diventa davvero un luogo del cuore.

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