I traveled as a guest of Consorzio Carignano del Sulcis on an educational press trip to experience the Carignano wines of Sardegna’s Sulcis region. Although I had many times tasted and enjoyed these wines, I would come to learn that four words held the key to better understanding them.
You might think that to understand Carignano del Sulcis wines, one could simply pour some into a glass and have a taste.But, you’d be wrong.
Tasting alone doesn’t capture it.
To experience something that extends beyond taste, to feel the enigmatic, beating heart of Carignano del Sulcis, is to understand the appellation in the context of four words: sun, sand, salt, Scirocco.
One doesn’t need to travel far or long in the region before concluding that the Sulcis sun is both tireless and intense. Light-colored, sandy soils reflect the already strong sunlight back at Carignano vines for intensified effect. It is the amount and quality of Sulcis sunlight that is perhaps the most influencing factor to the zone’s Carignano clusters reaching optimal ripeness as they do, contributing to their high quality fruit and the richness of flavor achieved in Carignano wines produced in the region.
Adding to the region’s heat are Scirocco winds that blow from Africa and across the Mediterranean Sea into Sardegna’s southwest corner where the Sulcis area is located. Here, winds act as important protectors of vine health, providing all important drying to counter moisture and humidity that, if left unchecked, could lead Carignano’s tight clusters to disease.
The surrounding sea is announced by a seemingly ever-present scent of saline hanging in the Sulcis air – sometimes mixed with the perfume of Mediterranean herbs growing wild on hillsides – providing unforgettable sensorial information that can be detected in Sulcis’ Carignano wines. The sea, a powerful moderator of the region’s heat, plays no small role in bringing a special and unique equilibrium to Sulcis climatic conditions.
TBut, it is the sandy, Sulcis soil which allows ungrafted Carignano vines an opportunity to grow old and safe from phylloxera, a grapevine pest. Phylloxera, I am told, cannot crawl well in the loose, sandy soil. In fact, Carignano vines trained in the bush or alberello style – a training technique employed to deal with the area’s extreme climatic conditions – can reach to 50, 80, even 100 plus years old in Sardegna’s Sulcis. As poor, sandy soils induce a state of restricted vigor in the vines, and old vines have naturally reduced yields, vine nutritional energies are directed to fewer grapes resulting in improved flavor concentration.
While traveling in the region, I found Carignano del Sulcis wines I tasted to be wines of harmony and showing a remarkable richness of flavor, well-structured wines capable of smoothness, finesse and elegance. Anyone who appreciates the craftsmanship of Burgundian wines, the aromatics and flavors that recall wines of southern France, the intensity of Super Tuscans, or the power of California Cabernet, will find something to love about Carignano del Sulcis.
And I might add to that, anyone who appreciates value. Carignano del Sulcis brings to the market one of the best quality to price ratios in Italian wine today.
It must be said, though, that Carignano del Sulcis is not simply a metaphor for wines of more famous appellations. Like the landscape from which they come, there is something mysterious about Carignano del Sulcis wines, a wildness that thrills, an element of personality that is uniquely, deliciously Sardinian.
Most of the Carignano del Sulcis wines that I have tasted would typically be best enjoyed in the short to middle term, say, within five years of vintage. However, I have, too, encountered an impressive example or two of older Carignano del Sulcis wines eight or ten years from vintage that were drinking superbly.
You don’t need to travel to Sardegna to enjoy Carignano del Sulcis. But, by understanding something of the incredibly unique Sulcis terroir and the influences of sun, sand, salt and scirocco, you are fully prepared – from the rim of your wine glass – to gain a deeper understanding of how environment and vine united to create a very particular identity for Carignano del Sulcis. And to experience the ability of Carignano del Sulcis wines to convey aromas and flavors of the absolutely fascinating Sulcis terroir.
Enjoy Carignano del Sulcis with roasted or braised red meats, suckling pig, game, mature cheeses.
Tasting Note
Santadi Rocca Rubia Carignano del Sulcis Riserva DOC
Deep crimson color, intense and fruity, the wine shows complex aromas and flavors of black berry fruits, Mediterranean herbs, anise, leather and spice. Well-structured, generous and lush on the palate, a tactile sense of crushed velvet leads into a long, persistent finish.
Ho partecipato come ospite del Consorzio Carignano del Sulcis ad un viaggio stampa per sperimentare i vini Carignano della regione del Sulcis in Sardegna. Sebbene avessi più volte assaggiato e apprezzato questi vini, ho imparato che quattro parole contenevano la chiave per comprenderli meglio.
Potreste pensare che per capire i vini di Carignano del Sulcis, uno potrebbe semplicemente versarne un po’ in un bicchiere e assaggiarli. Ma vi sbagliereste. La degustazione da sola non basta.
Sperimentare qualcosa che va oltre il gusto, sentire l’enigmatico cuore pulsante del Carignano del Sulcis, è capire l’appellativo nel contesto di quattro parole: sole, sabbia, sale, scirocco.
Non è necessario viaggiare molto o molto a lungo nella regione prima di concludere che il sole del Sulcis è al contempo instancabile e intenso. Suoli chiari e sabbiosi riflettono la già intensa luce solare sui vigneti di Carignano per un effetto più intenso. È la quantità e la qualità della luce solare del Sulcis che è forse il fattore più influente per i grappoli della zona di Carignano che raggiungono la maturazione ottimale, dando frutta di alta qualità e ricchezza di sapore ai vini di Carignano prodotti nella regione.
Oltre al caldo della regione ci sono i venti di Scirocco che soffiano dall’Africa e attraversano il Mar Mediterraneo nell’angolo sud-occidentale della Sardegna, dove si trova l’area del Sulcis. Qui, i venti agiscono come importanti protettori della salute della vite, fornendo tutte le essenze importanti per contrastare l’umidità che, se non controllata, potrebbe portare i grappoli di Carignano alla malattia.
Il mare circostante è annunciato da un odore di salinità, apparentemente sempre presente, sospesa nell’aria del Sulcis – a volte mescolato con il profumo delle erbe mediterranee che crescono spontaneamente sui pendii – fornendo informazioni sensoriali indimenticabili che possono essere rilevate nei vini Carignano del Sulcis. Il mare, un potente moderatore del calore della regione, svolge un ruolo non secondario nel portare uno speciale ed unico equilibrio alle condizioni climatiche del Sulcis.
Ma è il terreno sabbioso del Sulcis che consente alle viti di Carignano non innestate di invecchiare e di essere al sicuro dalla fillossera, un parassita della vite. La fillossera, mi è stato detto, non può strisciare bene nel terreno sabbioso. Infatti, i vigneti di Carignano coltivati allo stato boscoso o ad alberello – una tecnica di coltivazione impiegata per affrontare le condizioni climatiche estreme della zona – possono raggiungere i 50, gli 80, i 100 e più anni nel Sulcis della Sardegna. Poiché i terreni poveri e sabbiosi inducono uno stato di vigore limitato alle viti, e le vecchie viti hanno naturalmente raccolti ridotti, le energie nutrizionali della vite sono dirette a un minor numero di uve, con conseguente miglioramento della concentrazione aromatica.
Mentre viaggiavo nella regione, ho trovato che i vini di Carignano del Sulcis che ho assaggiato sono vini di armonia e mostrano una notevole ricchezza di sapori, sono vini ben strutturati capaci di levigatezza, finezza ed eleganza. Chi apprezza l’artigianalità dei vini della Borgogna, gli aromi e i sapori che ricordano i vini del sud della Francia, l’intensità dei pesi massimi toscani o la potenza del California Cabernet, troverà qualcosa da amare nel Carignano del Sulcis.
E potrei aggiungere a ciò, chiunque apprezzi il valore. Oggi il Carignano del Sulcis porta sul mercato uno dei migliori rapporti qualità / prezzo del vino italiano.
Va detto, tuttavia, che il Carignano del Sulcis non è semplicemente una metafora per vini di denominazioni più famose. Come il paesaggio da cui provengono, c’è qualcosa di misterioso nei vini di Carignano del Sulcis, una natura selvaggia che emoziona, un elemento di personalità che è unicamente, deliziosamente sardo.
La maggior parte dei vini di Carignano del Sulcis che ho assaggiato, in genere andrebbero meglio apprezzati nel breve-medio termine, ad esempio, entro cinque anni dalla vendemmia. Tuttavia, ho anche incontrato un paio di esempi impressionanti di vecchi vini di Carignano del Sulcis di otto o dieci anni di annata che si bevevano superbamente.
Non è necessario andare in Sardegna per godersi il Carignano del Sulcis. Ma, per comprendere qualcosa di incredibilmente unico del terroir del Sulcis e delle influenze del sole, della sabbia, del sale e dello scirocco, dal bordo del bicchiere di vino, ci si deve preparare a raggiungere una comprensione più profonda di come l’ambiente e la vite si uniscono per creare un’identità molto particolare nel Carignano del Sulcis. E si sperimenta la capacità dei vini di Carignano del Sulcis di trasmettere aromi e sapori del terroir del Sulcis assolutamente affascinante.
I produttori consigliati includono: AgriPunica, Calasetta, Mesa, Santadi, Sardus Pater.
Il Carignano del Sulcis si gusta con carni rosse arrostite o brasate, maialino da latte, selvaggina, formaggi stagionati.
Note di Degustazione
Santa di Rocca Rubia Carignano del Sulcis Riserva DOCG
Di colore cremisi scuso, intenso e fruttato, il vino presenta profumi e sapori complessi di frutti a bacca nera, erbe mediterranee, anice, cuoio e spezie. Ben strutturato, generoso e lussureggiante al palato, un senso tattile di velluto schiacciato conduce a un finale lungo e persistente.
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