Non neghiamolo lo stavamo aspettando tutti a Milano il ponte di Sant’Ambrogio. Partiamo con ordine.
Sant’Ambrogio è il patrono della città. La chiesa a lui dedicata si trova nella omonima piazza, nella caratteristica vecchia Milano. Partiamo dal presupposto che, unendosi alla festa dell’Immacolata crea un ponte vacanziero per i cittadini. Milano è pronta al primo festeggiamento: il ponte fa partire la stagione dei fine settimana invernali in montagna. Le note località montane nei dintorni di Milano sanno bene che molti milanesi si sposteranno per l’occasione per farsi una delle prime sciate della stagione.
Quest’anno stiamo avendo un inverno particolarmente caldo e quindi la situazione neve potrebbe essere un po’ critica. In ogni modo anche per chi è rimasto in città, il ponte ha aperto le danze al periodo festivo. Di solito a Sant’Ambrogio si accendono le luci di decorazione natalizie per le strade e si parte con lo shopping che non troverà tregua fino al 24 dicembre.
Da Sant’Ambrogio appare l’albero natalizio cittadino in piazza del Duomo, indice che la città si sta preparando a festeggiare.
Da Sant’Ambrogio il traffico aumenta esponenzialmente in una folle rincorsa al Natale: ritmi vertiginosi di chiusura anno per i lavoratori e, chi non dovesse essere coinvolto in questo turbinio, se ne rende comunque partecipe pur di non sentirsi escluso. D’altronde ben sapete che ai milanesi piace dare l’impressione di non avere un attimo di tempo ed essere un po’ stressati. Per chi rimane in città gli appuntamenti sono due: allestire presepio ed albero di Natale e recarsi alla fiera degli obej obej.
Vediamo nel dettaglio. Ogni famiglia tipicamente italiana possiede sia l’albero che il presepe, o almeno uno dei due, imboscati in scatoloni o sacchettoni in cantina o solaio. Il traffico verso quei locali, di solito abbandonati, aumenta in questo ponte: le palline? Erano nella scatola sotto la culla! Le decorazioni? Non possiamo farne a meno! L’addobbo per la porta? Che figura facciamo con i vicini se non mettiamo fuori niente! L’albero? Natale non è natale senza un albero. Il presepe? Insomma l’Italia è un paese cattolico, vogliamo scordarci le tradizioni?
Ecco quindi la meticolosa ed attenta preparazione. Per qualche strano motivo tutti gli uomini di casa si sentono coinvolti in questo spostamento di oggetti. Armati di buona pazienza iniziano il loro pellegrinaggio alla volta della cantina o del solaio. Dopo il weekend di Sant’Ambrogio le case dei milanesi sono addobbate di tutto punto e pronte per il cenone natalizio. La seconda opzione è andare a fare un giro alla fiera dell’artigianato, appuntamento d’eccezione per milioni di visitatori ogni anno ed ospitata al nuovo polo fieristico a Rho. La vera ciliegina sulla torta è però la fiera degli obej obej.
Stiamo parlando di uno degli eventi più antichi di Milano, che si svolge nel centro storico. Fino a qualche anno fa veniva organizzata in zona Sant’Ambrogio, proprio in omaggio al patrono. Le vie strette di quell’area, che sono tipiche della vecchia Milano, erano diventate assolutamente insufficienti a gestire l’ingente numero di persone in visita alla fiera, rendendo la situazione di agibilità precaria e pericolosa. Così si decise di spostare la manifestazione in zona Cairoli e precisamente intorno al Castello Sforzesco. Una lunghissima fila di bancarelle vi accompagnerà nella scelta di oggetti molto particolari.
Con una frequenza quasi cadenzata appaiono invitanti banchetti ricchi di frittelle, il cui profumo misto tra il fritto e lo zuccherato si spande nell’aria. Ancora dolci alle mandorle, torroni cremonesi, cannoli siciliani. Bancarelle di formaggi tipici e salumi. Non temete non è solo una tentazione culinaria. Coloratissime bancarelle di composizioni floreali propongono insiemi scenografici e profumati. Tappa obbligata sono le bancarelle dei libri usati e quelle dei giocattoli. Che meraviglia i vasi etnici! Guarda quella tovaglia in pizzo!
Era quella che cercavate, ammettetelo! Carichi di sacchetti e sacchettini vi troverete poi di fronte ad una delle più particolari bancarelle della fiera che da anni ripropone i suoi articoli unici: copie della Domenica del Corriere, famoso inserto dell’omonimo quotidiano. La particolarità è che vengono vendute le copie originali dal 1920 al 1972. Insomma se foste nati in uno di quegli anni, potreste decidere di comprare una copia originale della vostra prima settimana di vita e capire cosa sia capitato intorno a voi mentre riposavate nella culla…un regalo originale da farsi e fare.
La stessa bancarella vende una serie di pubblicità originali dagli anni Trenta ai Settanta. Insomma gli amanti del vintage hanno un angolo di paradiso da visitare. Fra un acquisto ed un altro è giusto ricordare che questa fiera è antica e risale al XVI secolo quando i bambini accolsero gioiosamente l’ingresso di Giannetto Castiglione, uomo di fiducia di papa Pio IV che lo mandò a Milano per riaccendere la devozione dei Milanesi verso i Santi. Pare che al suo ingresso nella città distribuì sia giochi che dolci ai bimbi e questi, presi dall’entusiasmo, gridarono “oh bej! Oh bej!” ovvero “oh belli!”.
Per non dimenticarsi più di quella gioia, la fiera da secoli accompagna i milanesi durante le festività.
Una volta addobbato l’albero, allestito il presepe, essere andati a farsi una sciata o una passeggiata alle fiere siamo ufficialmente pronti per l’arrivo dell’anno nuovo.