Anche L’Italo-Americano ha partecipato alla “Staffetta Podistica sul Cammino degli Emigranti” che per il terzo anno consecutivo ha visto protagoniste le testate giornalistiche in lingua italiana nel mondo. Hanno corso 43 podisti indossando la maglia delle testate e agenzie stampa impegnate per gli italiani all’estero.
La partenza dei primi 6 atleti-testimonial è avvenuta dalla Stazione Centrale di Milano che pochi sanno essere intitolata a Santa Francesca Cabrini, Patrona Universale degli Emigranti.
I podisti hanno attraversato la città sino all’Abbazia di Chiaravalle e poi, con altri 6 cambi (con i gruppi podistici Casalese, Oratorio San Bernardo, Pro Loco Cerro al Lambro, Pro Loco Vidardo, Sant’Angelo Lodigiano), sono passati da Sant’Angelo Lodigiano, città natale della Santa, sino ad arrivare a Codogno sede dell’Istituto Missionario e del Museo Cabriniano su un percorso complessivo di 70 chilometri.
Il percorso tocca monumenti e paesaggi della bassa Lombardia turisticamente incantevoli ma il significato più profondo e l’obiettivo dell’iniziativa è quello di ricordare che le prime 300 sorelle della missione cabriniana erano provenienti da questi paesini e campagne che si estendono tra Milano e Piacenza.
Va ricordato che fu proprio a Piacenza che Giovanni Battista Scalabrini consigliò a Francesca Cabrini di assistere gli emigrati italiani e da quel momento questo divenne lo scopo primario delle prime 300 e poi di tante altre sorelle.
La giornata è stata un po’ la prova generale di quel che succederà nel 2017, anno del Centenario: già dalle maglie si può notare l’affiancamento ai podisti di una squadra di ciclisti (L’unione sportiva Livraga è stato il primo gruppo ciclistico che ha fatto da apripista per la prossima edizione). Un biciclo con una forma di grana al posto della ruota affianca il simbolo del Cammino con un volo di colombe su un globo.
Coerente con i propri obiettivi, CabriniLand ogni anno vuole valorizzare una peculiarità del territorio da divulgare nel mondo attraverso la popolarità di Madre Cabrini. “La Strada del Grana”, da Chiaravalle a Codogno si sovrappone al “Cammino” e vuole ricordare che proprio su questa terra tra Milano e Piacenza è nato il formaggio più conosciuto al mondo, il Grana. Il biciclo a forma di grana ricorda invece due date: “Chiaravalle 1135” anno ufficiale della creazione del grana, e “Codogno 1880” ovvero inaugurazione della prima industria casearia italiana.
Caso vuole che lo stesso anno e nella stessa città, Francesca Cabrini fondò il suo Istituto Missionario che aiutò in modo straordinario l’emigrazione italiana nelle due Americhe.
CAMMINO DEGLI EMIGRANTI
“Il Cammino degli Emigranti” è un percorso dedicato “all’emigrazione italiana”, rivolto agli 80 milioni di oriundi italiani sparsi per il mondo, alle loro vite, alle loro storie umane e professionali.
Un’iniziativa che guarda alle 4700 associazioni di italiani all’estero (Censimento 1997 Ministero degli Esteri) ma che vuole anche richiamare l’attenzione su una diaspora che prosegue oggi portando ricercatori, professionisti, studenti e giovani intraprendenti lontano dalle loro case e dalle loro famiglie: un “bene invisibile” spesso trascurato dalla madrepatria, una seconda-Italia da scoprire e valorizzare soprattutto in un momento storico ed economico in cui il racconto e l’esperienza di storie vere e di successo può contribuire notevolmente alla diffusione di un pensiero positivo e propositivo.
Dal sito ilcamminodegliemigranti.com, con l’iniziativa “Teste e Testate” si potrà acquistare una maglietta de L’Italo-Americano e contribuire così alla staffetta sul Cammino degli Emigranti.
SANTA DEGLI EMIGRATI
Il progetto prende il via dalla volontà di valorizzare la storia e le opere di Santa Francesca Cabrini, Patrona Universale degli Emigranti dal 1950.
Lodigiana e prima Santa americana fondò a Codogno (Lodi) l’Istituto delle Missionarie del Sacro Cuore” e dedicò la sua opera agli emigranti italiani di fine ‘800 nelle due Americhe nel momento più difficile della loro storia. Attraversò l’Atlantico per 24 volte e operò in 7 Paesi, fondando 80 istituti tra scuole, case di riposo, convitti, orfanotrofi e ospedali.
Madre Teresa di Calcutta affermò: “Vorrei fare per gli indiani quello che la Cabrini fece per gli italiani”.