L'origine della ceramica di Caltagirone è antichissima e precede la colonizzazione greca. Oggi resta la principale attrattiva della città siciliana (Ph Ulrike Leone da Pixabay)
“La Regina dei Monti Erei”, Caltagirone, in provincia di Catania, è famosa nel mondo per la produzione della ceramica, una tradizione che dura da più di 2300 anni, dall’età Magno-Greca. L’attrazione più spettacolare della città è senza dubbio la grande scalinata di Santa Maria del Monte, interamente decorata con piastrelle in ceramica policroma, senza dimenticare le splendide chiese tardo-barocche tra cui quella dedicata a San Francesco d’Assisi. Non per nulla il suo centro storico è divenuto patrimonio Unesco con la Val di Noto. 
 
L’origine della ceramica a Caltagirone è antichissima e  risale ancor prima della colonizzazione greca. Prodotta inizialmente a mano libera, intorno al 1000 a. C. fu introdotta dai cretesi la lavorazione al tornio con decorazioni sia a graffito che con dipinti vari. L’insediamento dei Cretesi trasmise l’arte della produzione del vasellame in molte zone della sicilia occidentale, a Marsala e isola di Mozia ed in quella orientale, a Caltagirone, Ragusa, Siracusa. Sono stati ritrovati cocci e fornaci per la cottura di manufatti. Al IV e V secolo a. C. è da attribuire il famoso cratere del Museo della Ceramica di Caltagirone, ritrovato in una antica fornace nel 1948 e raffigurante un vasaio al lavoro sotto la protezione della dea Atena, a testimonianza del culto per l’arte ceramica nella zona. 
 
Durante la dominazione bizantina si registra un’epoca di decadenza poi un nuovo periodo florido si ha grazie agli Arabi nell’827: le loro conoscenze dell’arte decorativa apportano nuove influenze, introducendo l’invetriatura. La smaltatura a base di piombo e stagno avviene molto più tardi, agli inizi del 1300, con Svevi e Normanni. Nuova evoluzione di stile e colori si ha con i Catalani. Nel XIX secolo, Caltagirone è ormai divenuto il più grande centro siciliano di produzione di vasellame e stoviglierie, di cui ancora oggi esistono molti reperti nel mercato dell’antiquariato, e fioriscono in tal modo le fabbriche dei “cannatari”, ovvero produttori di “cannate”, termine dialettale con il quale si indicano le brocche da vino. 
 
E’ con l’introduzione delle plastiche alla fine degli anni ’50 che l’attività ceramica subisce gravi danni e molti artigiani sono costretti ad emigrare. Solo dodici rimangono in città e sono loro oggi che trasmettono la loro arte alle giovani generazioni. E’ negli anni ’60 che ad esempio Riccardo Varsallona inizia la sua carriera artistica sotto la guida del maestro Antonino Ragona, conosciuto a livello internazionale. Oggi sono circa 40 anni che Varsallona svolge la propria attività a Caltagirone in una grande ed attrezzata bottega artigiana dove, nel rigoroso rispetto della tradizione Ceramistica Calatina, produce manufatti di grande valore artistico. 
 
Oltre  che della preziosa collaborazione dei figli Giuseppe, Arianna e Andrea che da molti anni lo seguono costantemente in bottega), il maestro ceramista si avvale di altri validi collaboratori. Grazie alla lunga esperienza acquisita nel settore, produce maioliche che per le loro caratteristiche specifiche rispecchiano la secolare tradizione ceramistica di Caltagirone. 
La felice naturalezza con cui l’artista dà vita a forme, smalti (ancora oggi prodotti con antiche formule in bottega) e decori è frutto di un attento e scrupoloso studio delle ceramiche del passato, non solo per riprodurle ma  per trarne ispirazione. Nel grande laboratorio vi sono ben dodici forni di ogni misura per poter cuocere manufatti di ogni dimensione. E’ per questo motivo che le maioliche di Riccardo Varsallona sono apprezzate da una selezionata e competente clientela nazionale ed internazionale desiderosa di conoscere la “storia dell’oggetto”. Varsallona ha partecipato a mostre ed esposizioni in tutta Italia, nelle principali capitali europee, in America, Russia, Canada, Giappone dove ha ottenuto gratificanti riconoscimenti.
Da qualche anno anche il figlio Andrea si dedica con molto entusiasmo alla ricerca di tecniche innovative e sperimentali che, applicate alle sue creazioni, lasciano intravedere grande fantasia, estro e conoscenza della materia. Sono interessanti le sue creazioni in ceramica invetriata che si ammirano in una saletta appartata nel negozio attiguo al laboratorio. 
 
Approssimandosi il periodo natalizio, si ricorda che Caltagirone è uno dei centri piú importanti in Italia per la creazione di tradizionali presepi in terracotta. 
La Bottega Varsallona li propone con una personale interpretazione, creati interamente a mano in modo classico con la cornice della natività, i Re Magi, scene di vita contadina e pastorale. La modellazione è realizzata minuziosamente e con perizia tecnica, la decorazione è effettuata con sali e metalli preziosi, come oro rosso e bianco che si fissano nella terza cottura (lustro terzo fuoco). Per la loro unicità e irripetibilità sono molto apprezzati da collezionisti e da estimatori d´arte.
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