Maestoso e imponente, il castello di Bracciano mantiene un’importanza storica e architettonica il cui fascino è ben noto anche Oltreoceano. Non è un caso, infatti, che nel 2006 Tom Cruise e Katie Holmes lo scelsero come location delle loro nozze, e prima di loro Tyron Power e Linda Christian nel 1949, Isabella Rossellini e Martin Scorsese nel 1979.
Solenne e monumentale, il castello si erge nel borgo medievale dell’omonima cittadina, situata a 40 km a nord di Roma, e domina dalle alture dei monti Sabatini l’omonimo lago di origine vulcanica, regalando ai suoi visitatori scorci panoramici e viste mozzafiato.
 
L’estensione del castello di Bracciano, altrimenti detto castello Orsini-Odescalchi di Bracciano dai nomi delle famiglie che ne entrarono in possesso, avvene in un periodo di transizione tra il Medioevo e il Rinascimento. Da rocca feudale a scopo difensivo, il castello si trasformò in corte rinascimentale ai cui numerosi cenacoli culturali presero parte importanti artisti come Giovannino de Dolci (architetto della cappella Sistina), Francesco di Giorgio Martini e Antoniazzo Romano i quali, su commissione, abbellirono ed estesero il complesso monumentale emulando i più grandi e importanti palazzi dell’epoca come il Palazzo Ducale di Urbino, il Palazzo Medici di Firenze, Castelnuovo di Napoli e il Palazzo Venezia di Roma.
Le prime notizie risalgono al 1234 con la Rocca Vecchia, il fulcro tardo medievale del castello fatto costruire dai prefetti di Vico che amministrarono una buona parte della Tuscia tra Roma e Viterbo. In seguito, la rocca passò dai Vico alla famiglia Orsini sotto la quale avvenne l’espansione dell’edificio voluta da Napoleone Orsini e suo figlio Gentil Virginio Orsini tra il 1470 e il 1496. È in questo periodo che il castello divenne corte rinascimentale di grande fermento culturale, abbellito dagli affreschi di Antoniazzo Romano, acquisendo dentro e fuori quella bellezza artistica, maestosità e magnificenza che conserva ancora oggi.
 
Ulteriori cambiamenti risalgono alla seconda metà del ‘500 quando la fortezza divenne palazzo gentilizio, trasformazioni volute dal primo duca Paolo Giordano Orsini nel momento in cui Bracciano divenne ducato (1560) e il duca sposò Isabella de’ Medici (1558). Paolo Giordano chiamò a palazzo Giacomo del Duca, allievo di Michelangelo, Nanni di Baccio Bigio e i pittori Taddeo e Federico Zuccari, chiamati a decorare alcune sale tra cui quella che nel 1481 ospitò Papa Sisto IV della Rovere in fuga dalla peste che infuriava a Roma. Gli Zuccari realizzarono gli affreschi con l’oroscopo dei due sposi e gli emblemi delle due insigni casate. 
A causa della crisi delle famiglie baronali in età barocca, alla fine del ‘600 gli Orsini furono costretti a vendere il castello alla famiglia Odescalchi, attuale proprietaria.

La costruzione del Castello di Bracciano inizia nel 1470 su commissione di Napoleone Orsini e viene portata a termine dal figlio Gentil Virginio nel 1485

Aperto al pubblico a partire dal 1952, la visita al castello inizia oltrepassando la porta trionfale di Giacomo del Duca che dà accesso ad un grande giardino pensile che affaccia sul lago di Bracciano in una panoramica e bucolica visione. Dall’alto si scorgono i paesi sul lago: oltre a Bracciano, Trevignano (a sinistra) e Anguillara (a destra). Con un po’ di fantasia si potrebbe anche immaginare Sabazia, una città più antica di Roma che leggende umanistiche dicono inabissatasi al centro del lago come una sorta di Atlantide.
 
Il successivo ingresso avviene presso la Torre di San Giacomo, santo protettore degli Orsini, sormontata da una scritta in latino che fa parlare il castello in prima persona: “Fui costruito da Napoleone Orsini, accolgo i buoni e respingo i cattivi”. Il primo ambiente in cui il visitatore si trova è l’armeria dove venivano radunati i soldati e immagazzinate le armi. 
La tappa successiva sono i piani nobili con la loro serie di stanze che accolsero re, duchi, ambasciatori e papi tra soffitti a cassettoni, affreschi, mobili preziosi, stemmi delle più importanti famiglie, opere d’arte di pregio e grandi finestre con vista sul lago. La maggior parte degli oggetti e del mobilio derivano dalla collezione Odescalchi, mentre la maggior parte delle decorazioni dei portali, i camini e i soffitti sono di varie committenze Orsini.
 
Tra le sale più famose: la sala papalina, decorata dai fratelli Zuccari, dove soggiornò il papa Sisto IV della Rovere; la sala del Re Umberto dove Umberto I Re d’Italia si fermò per due mesi quando venne in visita al figlio che era in servizio militare presso la caserma di Bracciano; la sala dei Cesari così chiamata per la presenza di 12 busti in marmo degli Imperatori Romani disposti lungo tutto il perimetro. In questa sala si trova una delle maggiori opere di Antoniazzo Romano: un affresco raffigurante Gentil Virginio Orsini, su cavallo bianco, nominato Capitano delle milizie Aragonesi a Napoli. 
Nella sala Orsini, così chiamata perchè in passato vi erano collocati 151 ritratti della famiglia Orsini, è conservato lo stemma della famiglia Orsini con tutti i suoi simboli (la rosa rossa, le bande argento e rosse e l’anguilla a testimonianza della proprietà del feudo di Anguillara Sabazia) e uno stemma con i simboli della famiglia Orsini e de’ Medici a testimonianza dell’unione delle due famiglie. 
La “Sala Rossa”, così chiamata perchè un tempo era tappezzata di arazzi il cui colore predominante era il rosso, è anche conosciuta come “Sala d’Isabella” per la leggenda della nobildonna Isabella de’ Medici, moglie di Paolo Giordano Orsini, che, dopo una notte d’amore, faceva cadere i propri amanti in un inesistente pozzo con le lame. Probabilmente Isabella non soggiornò mai in questa stanza. Colta e raffinata, la duchessa visse poco tempo a Bracciano e, dopo la sua morte, fu vittima di una damnatio memoriae. 
 
La Sala delle Armi costituisce un vero e proprio museo che espone una ricca collezione di armature da torneo, elmi, scudi, selle, spadoni a doppia mano e alabarde. In cima alle torri dell’antica fortezza costruite dagli Orsini alla fine del ‘400, seguendo il cammino di ronda, si gode ancora del panorama sul lago di Bracciano. In basso si osserva il Giardino Segreto ideato da Giacomo del Duca (allievo di Michelangelo), un tempo ricco di statue, fontane e giochi d’acqua. Infine si giunge presso la Corte d’Onore, l’area centrale a forma di triangolo irregolare che funge da luogo di raccordo tra le diverse zone del castello su cui affacciano le Antiche Cucine, un vasto ambiente destinato alla preparazione e alla cottura dei cibi in quattro grandi camini.
Ben conservato nella struttura e nel mobilio e mostrato al pubblico come ai tempi del suo massimo splendore, il castello di Bracciano, tra fascino medievale, arte rinascimentale e l’omonimo lago che avvolge la monumentalità dell’edificio in un’idillica cornice naturalistica, continua a mantenere la sua importanza e notorietà a livello nazionale ed internazionale.      
 
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