When current mayor of Rome Virginia Raggi was elected, she made it quite clear that banning botticellewas one of her aims. These traditional horse-drawn carriages are as romantic as they are, alas, unjust. Throughout the years, episodes of animals abuse, of horses dying in the heat of summer while forced to work along the city’s boiling hot roads, filled the pages of our newspapers with worrying regularity. Italy’s animal rights associations have been campaigning for years to finally ban a practice considered by many useless and inhumane. Daniele Draco, representative of the capital’s city assembly and president of the Commissione IV Ambiente Roma Capitale saluted the decision positively: “by approving this regulation, the city finally enters a new time in its history, one where the will of the administration is to safeguard the rights and well being of our friends, the animals.”
The document, created in collaboration with animal rights associations, was signed at the beginning of the month and wants to be a point of encounter between safeguarding animals’ well being and the rights of the many families for whom botticelle represent the main— if not sole — form of income. The idea is to ban botticelle from the streets and limit their activity to Rome’s main parks, Villa Borghese, Villa Pamphilj and the Parco degli Acquedotti, exclusively along itineraries specifically designed by equine experts to reduce at a minimum risks for the animals.
However, the solution seems to leave both animal rights activists and botticelle owners unhappy: the first consider the decision insufficient, as they see the practice itself as a form of animal abuse, and have been calling for the full substitution of botticelle with electrically operated carts. Owners, on the other hand, are convinced that limiting their operations to Roman parks will destroy their business.
But what does the new ordinance of the Comune di Roma say?
Horse-drawn botticelle can operate only on pre-established itineraries, all within selected parks and green areas. Coachmen are prohibited from operating their carts when the temperature reaches or is above 30 C, in order to protect horses’ life and health, and each tour cannot last more than 45 minutes. If any of these rules is broken, coachmen must pay a fine and may get their license suspended. Botticelle owners have the right to convert their license (public transport with animal-drawn means) into a different one that would allow them, if they meet all necessary requirements, to become taxi drivers.
Raggi explains that, “Limiting the use of botticelle in our parks simply brings up to date a traditional service typical of our city, adapting it to a urban context that has profoundly changed in the past decades. Our parks offer an ideal scenario to keep the tradition of botticelle alive, a scenario just as interesting from a touristic point of view, filled with enchanting corners, in one of Europe’s greenest capitals.”
Botticelle owners are unhappy, convinced that the new regulations will cut their income and force them to seek other forms of employment. They are also adamant that botticelle are integrant part of Rome’s charm and heritage and that, for this reason, they should keep on operating across the city. While the worry of coachmen and botticelle owners is comprehensible, it is hard not to react strongly and asks questions when witnessing the sufferance of animals collapsing on the cobbled streets of Rome, thirsty and tired, under the summer sun, all for allowing us tourists to view the city from a different angle and to have one more stereotyped story about Rome to tell our friends when we get back home.
Botticelle are a tradition of our capital and they can keep on being so, without causing harm to animals, as underlined by the plan to slowly substitute them with electrically operated carts. Animal rights activists, however, hope this decision will eventually lead to the full abolition of touristic animal-drawn transportation everywhere in Italy. The president of Gaia and Lega Ambiente, Edgar Meyer said: “In light of the new policy, it’s likely that many coachmen decide to convert their license into a taxi one, thus further reducing the use and diffusion of botticelle in the capital. But we wait for a law, to be applied at national level, that finally abolishes tourist animal-drawn transportation.” Meyer calls for the gradual but unequivocal disappearance of botticelle and of all forms of touristic animal-drawn transportation around the country, especially in our art cities: Palermo, Florence, Naples, Pisa, in all of these destinations, horses are exploited to offer city tours.
But what will happen to the animals “retiring” from the streets? This is something that worries animal rights activists across the country, who hope horses’ wellbeing will be guaranteed through the constant and careful monitoring of the authorities in charge.
Quando l’attuale sindaco di Roma Virginia Raggi fu eletta, fece capire chiaramente che la messa al bando delle botticelle era uno dei suoi obiettivi. Queste tradizionali carrozze trainate da cavalli sono tanto romantiche quanto impietose, purtroppo. Nel corso degli anni, episodi di maltrattamenti di animali, di cavalli morti per il caldo estivo mentre erano costretti a lavorare lungo le strade bollenti della città, hanno riempito le pagine dei nostri giornali con preoccupante regolarità. Le associazioni italiane per i diritti degli animali si battono da anni per bandire una pratica considerata da molti inutile e disumana. Daniele Draco, rappresentante dell’assemblea cittadina della Capitale e presidente della IV Commissione Ambiente Roma Capitale, ha accolto positivamente la decisione: “Con l’approvazione di questo regolamento, la città entra finalmente in un nuovo momento della sua storia, quello in cui la volontà dell’amministrazione è quella di salvaguardare i diritti e il benessere dei nostri amici, gli animali”.
Il documento, realizzato in collaborazione con le associazioni animaliste, è stato firmato all’inizio del mese e vuole essere un punto di incontro tra la tutela del benessere degli animali e i diritti delle tante famiglie per le quali le botticelle rappresentano la principale – se non l’unica – forma di reddito. L’idea è quella di bandire le botticelle dalle strade e limitare la loro attività ai principali parchi di Roma, Villa Borghese, Villa Pamphilj e il Parco degli Acquedotti, esclusivamente lungo itinerari appositamente studiati da esperti equini per ridurre al minimo i rischi per gli animali.
Tuttavia, la soluzione sembra lasciare insoddisfatti sia gli attivisti per i diritti degli animali che i proprietari delle botticelle: i primi ritengono che la decisione sia insufficiente, in quanto considerano la pratica stessa come una forma di abuso sugli animali, e hanno chiesto la completa sostituzione delle botticelle con mezzi elettrici. I proprietari, invece, sono convinti che limitare le loro operazioni ai parchi romani distruggerà la loro attività.
Ma cosa dice la nuova ordinanza del Comune di Roma?
Le botticelle trainate da cavalli possono operare solo su itinerari prestabiliti, tutti all’interno di parchi e aree verdi selezionati. Ai conduttori è vietato l’uso della carrozza quando la temperatura raggiunge o supera i 30°C, per tutelare la vita e la salute dei cavalli, e ogni giro non può durare più di 45 minuti. Se una di queste regole viene infranta, i cocchieri devono pagare una multa e possono vedersi sospendere la licenza. I proprietari di botticelle hanno il diritto di convertire la loro licenza (trasporto pubblico con mezzi a trazione animale) in un’altra che permetta loro, se soddisfano tutti i requisiti necessari, di diventare tassisti.
Raggi spiega che “Limitare l’uso delle botticelle ai nostri parchi non fa altro che aggiornare un servizio tradizionale tipico della nostra città, adattandolo a un contesto urbano profondamente mutato negli ultimi decenni. I nostri parchi offrono uno scenario ideale per mantenere viva la tradizione delle botticelle, uno scenario altrettanto interessante dal punto di vista turistico, ricco di angoli incantevoli, in una delle capitali più verdi d’Europa”.
I proprietari delle botticelle sono insoddisfatti, convinti che il nuovo regolamento ridurrà il loro reddito e li costringerà a cercare altre forme di occupazione. Sono inoltre convinti che le botticelle siano parte integrante del fascino e del patrimonio di Roma e che, per questo motivo, debbano continuare ad operare in tutta la città. Se la preoccupazione dei cocchieri e dei proprietari di botticelle è comprensibile, è difficile non reagire con forza e porre domande quando si assiste alla sofferenza degli animali che crollano per le strade acciottolate di Roma, assetati e stanchi, sotto il sole estivo, tutto questo per permettere a noi turisti di vedere la città da un’altra angolazione e di avere un’altra storia stereotipata su Roma da raccontare ai nostri amici quando torniamo a casa.
Le botticelle sono una tradizione della nostra Capitale e possono continuare ad esserlo, senza causare danni agli animali, come sottolinea il progetto di sostituirle lentamente con mezzi elettrici. Gli attivisti per i diritti degli animali, tuttavia, sperano che questa decisione porti alla completa abolizione del trasporto turistico di animali in tutta Italia.
Il presidente di Gaia e della Lega Ambiente, Edgar Meyer, ha dichiarato: “Alla luce della nuova politica, è probabile che molti cocchieri decidano di convertire la loro licenza in una licenza per taxi, riducendo così ulteriormente l’uso e la diffusione delle botticelle nella Capitale. Ma aspettiamo una legge, da applicare a livello nazionale, che finalmente abolisca il trasporto turistico a trazione animale”. Meyer chiede la graduale ma inequivocabile scomparsa delle botticelle e di tutte le forme di trasporto turistico a trazione animale in tutto il Paese, soprattutto nelle nostre città d’arte: Palermo, Firenze, Napoli, Pisa, in tutte queste destinazioni, i cavalli vengono sfruttati per offrire visite guidate in città.
Ma cosa succederà agli animali ” ritirati” dalle strade? Questo è qualcosa che preoccupa gli attivisti dei diritti degli animali in tutto il Paese, che sperano che il benessere dei cavalli sia garantito attraverso il costante e attento monitoraggio delle autorità preposte.
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