Dovete decidete di andare a fare shopping? Le nuove tendenze di mercato hanno creato i centri commerciali, poi le vendite on-line. Sicuramente sono soluzioni comodissime e adatte a questa vita frenetica che non ci lascia un momento di respiro.
Di fianco a questi velocissimi metodi di acquisto ci siamo però inventati delle tecniche di fidelizzazione come le tessere punti, i concorsi a premi e chi più ne ha più ne metta. Vi sentite veramente fidelizzati a tutto ciò?
Ok non c’è mai molto tempo nella vita fra casa, lavoro, famiglia, ma c’è chi, nonostante tutto, continua ad essere fan del piccolo negozietto sotto casa che, soprattutto nei paesi e nelle piccole città italiane, resta una realtà ancora molto attiva.
Certamente la comodità dei grandi centri commerciali è decisamente interessante: parcheggiate l’auto con facilità, fate uno spuntino, fate la spesa, comprate magari un giocattolo per vostro figlio e in mezzo agli scaffali, troverete tutto quello di cui avevate bisogno e non solo. Tempo impiegato? Due ore massimo! Comodo pratico e veloce.
I grandi centri commerciali in Italia sono però luoghi dove si raccolgono le grandi insegne che creano una sorta di format standard che si ripete in tutti i centri commerciali. Ognuna di queste insegne vi proporrà la sua tessera fedeltà e quindi bisognerà ogni volta ricordare di portarsi dietro il piccolo malloppo di carte se si vuole fare shopping.
Una sarà per la libreria, l’altra per i punti del supermercato. Non vorrete lasciare a casa quella del negozio d’abbigliamento al secondo piano? E se poi trovate dei jeans carini?
La nuova tendenza italiana, che poi proprio nuova non è, è quella di andare la domenica pomeriggio nei centri commerciali per far sfogare i bambini nelle aree giochi e mangiarsi un gelato, soprattutto nelle giornate uggiose d’inverno. Gli acquisti, data la recente crisi, sono notevolmente calati e gli stessi esercenti dei centri commerciali lamentano questa carenza.
Nonostante l’uso alternativo di questi grandi bacini di shopping, la bottega o il negozio di quartiere mantengono sempre un fascino particolare.
Il commerciante della bottega è un riferimento di fiducia. Prendiamo un esempio. Ad Alzo di Pella, una magnifica frazione sospesa sopra il lago d’Orta, nella piazza principale, esiste un solo commerciante oltre alla banca ed alla posta.
Il signore vende di tutto e se avete bisogno di qualche cosa non riuscirà forse ad averlo in giornata, ma ve lo procurerà: insomma è un punto di riferimento importantissimo.
Diciamo che, per cause di forza maggiore, la fidelizzazione in questo caso è forzata.
Prendiamo altri esempi. In una città come Milano non manca di certo la scelta per andare in un grosso supermercato o in un centro commerciale. Per fare la spe-sa è sicuramente la soluzione più comoda. Dovendo però soddisfare particolari desideri o esigenze, l’amico bottegaio potrebbe essere una soluzione ottimale. Un esempio pratico. Quando la mattina si scende dall’autobus ci si può trovare di fronte ad un fruttivendolo.
Che meraviglia che ne esistano ancora! Colorato, allegro e con un profumo di frutta vera! Il signor Mario sa benissimo che io comprerò due arance per la mia merenda e che mi piacciono le arance rosse di Sicilia estremamente succose e grandi. Mi guarda con i suoi occhietti scavati e mi dice con la voce rocca: “Il solito per la merenda?”.
Poi, il lunedì, mentre prende le arance e le mette in una busta di carta marrone meravigliosamente anonima mi domanda: “Domani sera fai il minestrone?”. Se gli rispondo “Sì certo” mi aggiunge un sacchettino con del rosmarino fresco o del basilico assolutamente gratis. Sinceramente il basilico profumatissimo del signor Mario vale molto di più di 100 punti fedeltà al super, perché mi sento coccolata e so che qualcuno conosce un po’ le mie abitudini.
Il signor Mario è solo uno dei tanti possibili esempi. In quasi tutte le piccole attività, trovate un signor Mario attento alle esigenze del cliente.
Eccone una dimostrazione. Il sabato mattina vado, come la gran parte degli italiani, a far la colazione al bar. Ognuno ha il suo bar preferito. La mia scelta cade su una torrefazione in centro per la qualità elevata del suo caffè e le magnifiche tazzine in stile shabby. Quando mi siedo, Veronica, la cameriera, sa già che prenderemo il solito: caffè, due cappucci, uno con cacao e uno senza, una briosche al cioccolato e due al pistacchio. Tutto questo dà sicurezza.
Insomma se il grande centro commerciale ci da la comodità e forse la convenienza, il piccolo commerciante in Italia, nonostante la crisi incalzante, riesce a rimanere aperto e la fidelizzazione con i clienti non ha paragone con nessuna promozione di nessuna grande catena commerciale.
Certo! il Signor Mario, Veronica e tutti i piccoli commercianti sanno cosa vogliamo, se lo ricordano e ci fanno sentire speciali anche solo un attimo e noi, di fronte chi ci rende felici, come potremmo non essere fedeli?