La splendida cattedrale di Palermo (Ph Sammy-Williams da Pixabay)

Si apre una “Porta” nell’ambito delle celebrazioni in onore di Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018.

Wish World International Sicilian Heritage, ha organizzato l’edizione 2018 della BIAS, acronimo di   Biennale Internazionale di Arte Contemporanea Sacra delle religioni e credenze dell’Umanità,

dopo averla presentata alla Preview del 5 maggio 2017, evento collaterale alla 54° Biennale Arte di Venezia e successivamente nello storico Castello di Morsasco, in Piemonte.

Numerosi i padiglioni allestiti a Palazzo Belmonte Riso (sede del Polo Museale di Arte Contemporanea della Regione Siciliana) che sino al 14 settembre ospiteranno 25 eventi culturali che attraverseranno non soltanto Palermo ma anche altri siti di interesse culturale in Sicilia quali il Parco di Selinunte, Gibellina Nuova, Salemi, Terrasini, Messina, Giampilieri, Scaletta Zanclea per giungere perfino alle coste del Mar Rosso nella Penisola del Sud del Sinai a Nuweba e  a Dahab con due padiglioni nel deserto e ad Israele.

Gli artisti che hanno partecipato al bando pubblico sono stati 580 e ne sono stati selezionati più di 100. La BIAS insieme a WISH sostiene una causa umanitaria e quest’anno saranno raccolti fondi per promuovere un presidio odontoiatrico a Nuweba, nel deserto del Sinai, uno in Egitto e due padiglioni BIAS 2018 immersi nella comunità beduina. Inoltre hanno l’ambizione di fornire tirocini medici professionali di dentisti e anche oftalmologi egiziani in Italia e finanziare lo stage odontoiatrico presso studi di professionisti in Sicilia e in Europa.

Al vernissage al Museo Riso, ospiti della direttrice Valeria Patrizia Li Vigni, è seguito il Concerto di inaugurazione all’interno della splendida Cattedrale di Palermo che ha visto protagonista l’Orchestra Filarmonica, il Coro Polifonico e il Corpo di Ballo del Liceo Statale Musicale Coreutico Regina Margherita di Palermo con la partecipazione di 200 artisti che si sono esibiti in musiche originali.

Numerosi padiglioni sono stati allestiti: Filosofico,  Scientifico,  delle Religioni Perdute,  Abramitico (ebraico, cristiano e islamico), Induista,  Taoista,  Buddista,  Africano,  Esoterico, escludendo ogni forma di riferimento nazionalistico e geografico all’origine o alla residenza dell’artista. Sono le tematiche che inseriscono un artista in un padiglione piuttosto che in un altro e non il colore della sua pelle o la sua appartenenza ad una nazione o a una religione. L’artista, infatti, è messaggero di un linguaggio universale che travalica razze e religioni intese come barriere geografiche o politiche che siano, ed è lì che trova la sua ispirazione e la sua spiritualità.

L’organizzatrice di BIAS 2018 e presidente di Wish, Chiara Donà Modica dalle Rose, ha messo a disposizione un padiglione all’interno del suo palazzo nobiliare di Venezia, sua città di origine.

Ma BIAS in inglese significa Pregiudizio, ossia giudizio che anticipa la conoscenza e per questo BIAS si pone quale obiettivo fondamentale la demolizione di ogni dogma pre-concettuale, aprendosi invece alla possibilità di un invito alla conoscenza esercitato attraverso il dialogo  tra i vari credo del mondo – filosofico, religioso e scientifico – nonché tramite la dialettica passato-presente-futuro, nella piena consapevolezza che la Storia deve  farsi memoria attiva e vissuta, interagire con la contemporaneità attraverso ogni forma di arte in un dialogo costante, sensibile ed aderente ai mutamenti culturali.

La “Porta”, tema della BIAS 2018, intesa come “Porta itineris longissima dicitur esse, come soglia filosofica, come il momento, secondo l’adagio latino, la parte da attraversare più lunga, più ardua di un viaggio. Uscendo dai propri confini si attraversa un altro mondo, si vivono nuove esperienze, ci si universalizza ma per farlo bisogna avere il coraggio e la forza di oltrepassare la porta. Questo gli darà la libertà.

In Israele dodici ricamatrici cattoliche, ebree, islamiche e copte, sotto la direzione dell’artista Daniela Papadia, cuciranno un’ideale mappa dell’alleanza tra i popoli che non avranno più frontiere geografiche o religiose.

La Regione Sicilia, il Dipartimento dei Beni culturali, il Museo di Arte contemporanea di Palermo Museo Belmonte Riso e Terrasini Cappella dell’Incoronata, la Città di Palermo, l’Arcidiocesi di Palermo, il Ministero degli Affari Esteri, la Fondazione Orestiadi di Gibillina e altre istituzioni pubbliche e private hanno dato il loro patrocinio a questi importanti eventi culturali e artistici.

Palermo, grazie anche alle performance che la vedranno protagonista, si conferma ancora di più capitale italiana della cultura per il 2018.


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