I grandi uomini che fecero l’Italia e la resero grande nel mondo: nel bicentenario della nascita ‘Va, pensiero’ a Verdi 

Quando arrivano gli anniversari lasciano il segno. Ce ne sono alcuni poi, che sono più famosi di altri almeno per il fatto che ricordano momenti importanti nella storia. Quest’anno l’Italia festeggia il bicentenario di un grandissimo personaggio, che con il suo lavoro è uscito dal tempo e dallo spazio diventando simbolo immortale della musica e della storia italiana. 

Signori e signore è con onore che festeggiamo il grande Giuseppe Verdi. 
Duecento anni fa l’Italia non era ancora una nazione unita e il potere dei regni, che dividevano capillarmente il suo territorio, si alternava a quello spirituale e temporale della chiesa. 
 
Fu il 10 ottobre del 1813 che nasceva a Roncole di Busseto, in Emilia Romagna, un personaggio che sarebbe diventato importante per il  Risorgimento italiano. Gli anni dell’età adulta di Verdi furono di grande fervore politico sia per il desiderio di scacciare i domini stranieri dall’Italia, che per il sogno di vederla una nazione unita. 
La statua di Verdi eretta in piazza Buonarrotti a Milano di fronte alla casa  di riposo per musicisti che Verdi fece costruire

La statua di Verdi eretta in piazza Buonarrotti a Milano di fronte alla casa  di riposo per musicisti che Verdi fece costruire

 
Dal punto di vista musicale l’opera conobbe un genio: tramite Giuseppe Verdi essa divenne non solo espressione musicale ed artistica, ma vera portavoce delle sofferenze del periodo, espresse sotto metafora. Sedetevi e ascoltate il “Va, pensiero” del Nabucco. La vibrante maestosità delle note entrò talmente nel cuore degli spettatori di allora, che divenne l’inno contro l’occupazione austriaca.
 
Tutt’oggi ascoltando questo brano ricco di potenza corale, non si può che rimanere piacevolmente incantanti dalla perfezione della composizione. Un innalzarsi di archi riempie l’ambiente circostante, catturando lo spettatore ed avvolgendolo. Questa aria era la preghiera degli Ebrei per la loro patria mentre erano prigionieri in Babilonia, benché fosse in realtà rappresentazione della situazione Italiana. Da sempre c’è chi scende in strada e urla il suo disappunto, c’è chi scrive, chi resta passivo e chi sprigiona dall’anima note che si fermeranno per sempre su un pentagramma creando l’arte. Così Verdi si espresse, con un urlo corale che potesse innalzarsi al cielo.
 
Sedendoci oggi negli eleganti loggioni della Scala di Milano, non si può che sognare e venire trasportati dall’energia di tutta questa opera. Verdi compose una serie di opere che furono successi incredibili e oggi sono un patrimonio mondiale della musica operistica. Avete mai ascoltato, solo per citare alcuni di questi lavori, il Rigoletto o il Trovatore o la Traviata che si ispira ad una pièce teatrale di Alexandre Dumas, il figlio? Vogliamo dimenticare Aida? Tutte opere che hanno guadagnato l’immortalità. 
 
Quello che stupisce è che Verdi, pur riconosciuto grande artista del suo tempo, abbia sempre mantenuto un atteggiamento di onestà, umiltà e pacatezza: potrebbe essere una lezione di comportamento per chi sia involontariamente abbagliato dalle luci del successo e  potere. 
 
La musica e la politica furono aspetti imprescindibili della sua vita. Il popolo inneggiava a lui sia per il successo delle sue opere sia per l’anagramma formato dal suo nome: le città  del nord, scosse dai fervori del Risorgimento, Milano in primis, erano invase dalla scritta Viva V.E.R.D.I per intendere “Viva Vittorio Emanuele re D’Italia”. 
 
Direttamente e indirettamente, questo grande personaggio è sempre stato legato a  doppio filo alla situazione politica ed italiana del suo tempo, diventando anche deputato del Parlamento e Senatore nella nuova Italia unita. 
 
Che cosa ci rimane oggi? Non solo il dono di un nazione unita dopo il 1861, ma la grandissima musica scritta da questo eccelso compositore. La storia entra nei libri di studio, la musica rimane un’esperienza emozionale senza tempo. Abbandoniamoci ad essa con attenzione e passione. 
Un’esperienza speciale potrebbe essere, qualora siate amanti di questo genere o semplici curiosi,  un biglietto all’Arena di Verona, uno dei templi dell’opera. 
 
Quest’anno i concerti e le manifestazioni in Italia saranno numerose. Senza citare il lungo elenco di composizioni del grande Maestro, si provi semplicemente a soffermarsi sulla gioia, il dolore, la passione nelle note delle opere citate. Di fronte a queste grandi menti si può affermare che coloro che creano il sublime siano solo pochi eletti. 
 
Se programmate un viaggio in Italia potrete approfittare del bi-centenario per includere un percorso dedicato al compositore. Se invece rimarrete a casa potrete ascoltare le sue opere comodamente dal vostro divano e sentirvi virtualmente seduti in un palchetto della Scala di Milano. Non vi basta? Uscendo dai confini italiani quest’anno si festeggia anche Wagner: il 2013 è un anno all’insegna della grande musica.

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