The Petruzzelli Theater, in Bari, as it is today (Photo: Mitzobs/Dreamstime)

The Petruzzelli Theater in Bari is the fourth-largest opera house in Italy and one of the most important, with La Scala in Milan, La Fenice in Venice, the Regio in Turin, the San Carlo in Naples and the Massimo in Palermo.

The project for the theater was presented by the Petruzzelli brothers, Onofrio and Antonio, to their brother-in-law Angelo Messeni, engineer for Bari City Council and husband to their sister Maria, in 1896. Construction, however, started only two years later, in 1898. The building, which is located at the very heart of Bari, in Via Camillo Benso Conte di Cavour, was completed in 1903 and the first opera represented was Giacomo Meyrbeer’s Gli Ugonotti, on the 14th of February of the same year.

For the times, it was quite a modern theater, with central heating and electricity, as well as an incredibly beautiful dome, frescoed by Raffaele Armenise. In 1954, it was declared a Monumento di Interesse Storico e Artistico, thus protected by law. In 1973, the continuous quality of its programs and of the artists who had been performing on its stage made it a Teatro di Tradizione.

In 1991, it was almost fully destroyed by a fire. After almost 20 years of reconstruction, with funding coming from the State and the EU, the Petruzzelli Theater reopened in 2009, on the 4th of October with a performance of Beethoven’s Ninth Symphony by the Orchestra della Provincia di Bari. The first opera lirica performed after the new inauguration was Puccini’s Turandot. The “new” Petruzzelli has 1,482 seats, 450 in the audience and 1,032 along 6 balcony levels, improved acoustics and, you could bet on it, a state-of-the-art anti-fire system. The original theater could host 3,500 people.

Theaters, everyone knows, are mysterious and curious places, with their own stories and anecdotes, legends and, indeed, ghosts: the Petruzzelli is no different. One of the most famous tales associated with it is directly connected to the night of the 27th of October 1991, when a raging fire almost erased the theater from the face of the Earth. That evening, Vincenzo Bellini’s Norma was staged, ending only a handful of hours before the tragedy took place: opera lovers know well how the ending of the opera revolves around fire, with Norma walking into the pyre where her lover is burned, a bitter coincidence that many Baresi noticed.

While opera and symphonic music are more its thing, the Petruzzelli also has a penchant for cinema: for instance, its foyer, which is the only area of the original building that survived the 1991 fire, was the backdrop for Franco Zeffirelli’s Il Giovane Toscanini (1988), where it was transformed into the grand hall of a ship. Fifteen years earlier, Italian cinema stars Alberto Sordi and Monica Vitti, protagonists of Polvere di Stelle as husband and wife, portrayed their characters’ acting dreams on its stage.

A detail of the Petruzzelli’s foyer (Copyrighted work available under Creative Commons agreement. Author: Diana Cimino Cocco. License: CC BY-SA 4.0)

But there are also more mysterious anecdotes about this beautiful theater. For instance, it seems that there was a secret chamber, which went destroyed – again – during the 1991 fire. The revelation came during an Italian TV show, Voyager, dedicated to history, art and sciences. In a special episode entirely dedicated to the Petruzzelli Theater, former head engineer Antonio Manzari told the host, journalist Roberto Giacobbo, how he found out about it. Manzari said he had heard about a mysterious closet with a hidden door, which he found by probing the wall with his hands. When he entered the room, he found it full of furniture and objects, including swords and helmets and documents, some of them signed by Benito Mussolini and King Vittorio Emanuele III. Unfortunately, we will never know whether Manzari’s tale was true or not because everything inside the room was incinerated during the fire.

As every theater should, the Petruzzelli has got its own ghost, too. It’s the restless spirit of a young American Marine who had come to Italy during the Second World War and tragically killed himself inside the theater. Apparently, he is still roaming the area between the stage, the orchestra pit and the audience.

Secrets and ghosts are good, but the greatest mystery of the Petruzzelli Theater remains the fire that burned it almost to the ground in 1991. Because it was arson, and because it had been done on commission, but no one has been charged, in more than 30 years. Luckily the theater was reborn, quite literally, from its ashes, even if it was a long and difficult journey, with works being often halted because of police investigations and financial issues.

The theater’s façade (Photo: Lauzzz93/Dreamstime)

Baresi are happy to say, today, that their beloved Petruzzelli, with all its secrets, mysteries and ghosts, is back. The 2023 season includes operas such as Verdi’s Otello, Puccini’s Turandot and La Bohème, Wagner’s Tannhäuser, ballet performances of Tchaikovsky’s Swan Lake and orchestra performances of works by Mozart, Debussy, Stravinsky, Beethoven, Schumann, Vivaldi and Handel.

Il Teatro Petruzzelli di Bari è il quarto teatro lirico d’Italia e uno dei più importanti, con la Scala di Milano, la Fenice di Venezia, il Regio di Torino, il San Carlo di Napoli e il Massimo di Palermo.

Il progetto del teatro fu presentato dai fratelli Petruzzelli, Onofrio e Antonio, al cognato Angelo Messeni, ingegnere del Comune di Bari e marito della sorella Maria, nel 1896. La costruzione, tuttavia, iniziò solo due anni dopo, nel 1898. L’edificio, che si trova nel cuore di Bari, in via Camillo Benso Conte di Cavour, fu completato nel 1903 e la prima opera rappresentata fu Gli Ugonotti di Giacomo Meyrbeer, il 14 febbraio dello stesso anno.

Per l’epoca, era un teatro piuttosto moderno, con riscaldamento centralizzato ed elettricità, oltre a una cupola incredibilmente bella, affrescata da Raffaele Armenise. Nel 1954 fu dichiarato Monumento di Interesse Storico e Artistico, quindi protetto dalla legge. Nel 1973, la continua qualità dei suoi programmi e degli artisti che si erano esibiti sul suo palcoscenico lo resero Teatro di Tradizione.

Nel 1991 fu quasi completamente distrutto da un incendio. Dopo i quasi 20 anni necessari per la ricostruzione, con finanziamenti statali e comunitari, il Teatro Petruzzelli ha riaperto nel 2009, il 4 ottobre, con l’esecuzione della Nona Sinfonia di Beethoven da parte dell’Orchestra della Provincia di Bari. La prima opera lirica eseguita dopo la nuova inaugurazione è stata la Turandot di Puccini. Il “nuovo” Petruzzelli ha 1.482 posti a sedere, 450 in platea e 1.032 lungo i 6 livelli di balconata, un’acustica migliorata e, c’è da scommetterci, un sistema antincendio all’avanguardia. Il teatro originale poteva ospitare 3.500 persone.

I teatri, si sa, sono luoghi misteriosi e curiosi, con le loro storie e aneddoti, leggende e, appunto, fantasmi: il Petruzzelli non è da meno. Una delle storie più famose ad esso legate è direttamente connessa alla notte del 27 ottobre 1991, quando un furioso incendio quasi cancellò il teatro dalla faccia della Terra. Quella sera andava in scena la Norma di Vincenzo Bellini, che si concluse solo una manciata di ore prima della tragedia: gli amanti dell’opera sanno bene che il finale dell’opera ruota attorno al fuoco, con Norma che cammina nella pira dove viene bruciato il suo amante, un’amara coincidenza che molti Baresi hanno notato.

Se l’opera e la musica sinfonica sono il cuore dell’attività, il Petruzzelli ha anche una predilezione per il cinema: ad esempio, il suo foyer, l’unica area dell’edificio originale sopravvissuta all’incendio del 1991, è stato lo scenario de Il Giovane Toscanini (1988) di Franco Zeffirelli, dove è stato trasformato nella grande sala di una nave. Quindici anni prima, le star del cinema italiano Alberto Sordi e Monica Vitti, protagonisti di Polvere di Stelle come marito e moglie, hanno rappresentato sul suo palcoscenico i sogni di recitazione dei loro personaggi.

Ma ci sono anche aneddoti più misteriosi su questo bellissimo teatro. Ad esempio, sembra che esistesse una camera segreta, andata distrutta – anch’essa – durante l’incendio del 1991. La rivelazione è avvenuta durante una trasmissione televisiva italiana, Voyager, dedicata alla storia, all’arte e alle scienze. In una puntata speciale interamente dedicata al Teatro Petruzzelli, l’ex ingegnere capo Antonio Manzari ha raccontato al conduttore, il giornalista Roberto Giacobbo, come ne è venuto a conoscenza. Manzari ha raccontato di aver sentito parlare di un misterioso armadio con una porta nascosta, che ha trovato sondando il muro con le mani. Quando entrò nella stanza, la trovò piena di mobili e oggetti, tra cui spade ed elmi e documenti, alcuni dei quali firmati da Benito Mussolini e dal re Vittorio Emanuele III. Purtroppo non sapremo mai se il racconto di Manzari sia vero o meno perché tutto ciò che si trovava all’interno della sala fu incenerito durante l’incendio.

Come ogni teatro dovrebbe fare, anche il Petruzzelli ha il suo fantasma. È lo spirito inquieto di un giovane marine americano giunto in Italia durante la Seconda Guerra Mondiale e tragicamente morto all’interno del teatro. Pare che si aggiri ancora nell’area tra il palco, la buca dell’orchestra e il pubblico.

Segreti e fantasmi sono belli, ma il mistero più grande del Teatro Petruzzelli rimane l’incendio che lo ha quasi raso al suolo nel 1991. Perché si è trattato di un incendio doloso, e perché è stato fatto su commissione, ma nessuno è stato accusato, in più di 30 anni. Per fortuna il teatro è rinato, letteralmente, dalle sue ceneri, anche se il percorso è stato lungo e difficile, con lavori spesso interrotti a causa di indagini della polizia e problemi finanziari.

Oggi i Baresi sono felici di poter dire che il loro amato Petruzzelli, con tutti i suoi segreti, misteri e fantasmi, è tornato. La stagione 2023 prevede opere come Otello di Verdi, Turandot e La Bohème di Puccini, Tannhäuser di Wagner, il balletto con Il lago dei cigni di Tchaikovsky e le esecuzioni orchestrali di Mozart, Debussy, Stravinsky, Beethoven, Schumann, Vivaldi e Handel.


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