(ph Element5 Digital da Pexels)

Tre giornate dedicate alla fotografia all’Asinara dove cento persone, fotografi, filosofi, scrittori, storici e cineasti, storici e critici dell’arte e della fotografia, si sono temporaneamente installati in alloggi e spazi di studio diffusi su tutto il territorio dell’isola dando vita ad un ampio confronto tra le varie discipline artistiche.

È la seconda edizione di «The Photo Solstice – Le Giornate della Fotografia all’Asinara», il progetto della Fondazione di Sardegna con la direzione artistica di Marco Delogu che quest’anno ha visto la partecipazione del filosofo Giorgio Agamben, lo scrittore Edoardo Albinati, il direttore della Maison Europeenne de la Photographie Simon Baker, il giornalista e storico Maurizio Caprara, il regista Giovanni Columbu, il video maker Vincenzo Ligios, il fotografo e docente al Massachusetts Art Institute Matthew Montheit, il fotografo Pino Musi, il fotografo e docente alla Cornell University Luca Spano e il fotografo Paolo Ventura.

Il tema portante della seconda edizione è stata la contaminazione tra le arti, e si è sviluppata a partire dalla domanda sul perché il comune sentire tra le diverse discipline sia poco praticato e come mai sempre più si assiste a una iper specializzazione. Insieme ai relatori sarà coinvolto un gruppo di venti fotografi partecipanti che, selezionati tramite open call, soggiorneranno gratuitamente sull’isola grazie a venti borse di studio offerte dalla Fondazione di Sardegna e dall’Assessorato al Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Sardegna.

Ai partecipanti, coordinati e affiancati da tre tutor, è stata parallelamente affidata la realizzazione di un lavoro topografico sull’isola: un patrimonio di immagini inedite che grazie al sostegno della Fondazione Sardegna Film Commission sarà messo a disposizione del Parco Nazionale dell’Asinara e delle istituzioni pubbliche e private coinvolte nella promozione culturale e turistica dell’isola e del suo territorio.

IL PROGETTO

Dopo il lavoro « Asinara » di Marco Delogu, prodotto dalla Fondazione di Sardegna nel 2017 e culminato in un libro, con un testo di Edoardo Albinati, e una mostra (allestita a Cagliari e Sassari nelle sedi della Fondazione Sardegna, a Pistoia presso il Museo Civico di Palazzo Fabbroni e a Londra presso il Warburg Institute), nel 2018 è nata l’esperienza« The Photo Solstice »: un progetto della Fondazione Sardegna con la direzione artistica di Marco Delogu, promosso nell’ambito della piattaforma culturale AR/S – Arte Condivisa in Sardegna in collaborazione con il Parco Nazionale dell’Asinara e con il sostegno dell’Assessorato al Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Sardegna e della Fondazione Sardegna Film Commission. La prima edizione ha coinvolto i relatori Gerry Badger, Lorenza Bravetta, Gianfranco Cabiddu, Maurizio Caprara, Davide Di Gianni, Helena Janeczek, Mirjam Kooiman, Guy Tillim, Paolo Ventura e Francesco Zanot.

LA STORIA DELL’ASINARA

L’Asinara è un’isola del mar Mediterraneo, situata fra il Mar di Sardegna a ovest, il Mare di Corsica a nord e l’omonimo golfo a est; a sud è separata dalla piccola Isola Piana da uno stretto canale navigabile, il cosiddetto Passaggio dei Fornelli. Fa parte del comune di Porto Torres, in provincia di Sassari. Nel 1880 le due comunità che la abitavano, pastori sardi e pescatori liguri, vengono forzatamente portati in Sardegna e fondano Stintino, mentre l’isola dell’Asinara diventa un carcere e un sanatorio, ospitando nella prima guerra mondiale un campo di prigionia dove moriranno oltre settemila soldati austro-ungheresi. L’Asinara è rimasta chiusa al pubblico dal 1885 al 1999, in un isolamento totale rafforzato nei primi anni sessanta dall’istituzione del carcere di massima sicurezza in cui vennero internati brigatisti e mafiosi come Raffaele Cutolo e Salvatore Riina. L’isolamento ha tuttavia permesso la preservazione di gran parte dell’ambiente naturale dell’isola, evitando la cosiddetta cementificazione, e permettendo la nascita nel 1997 del Parco Nazionale dell’Asinara.


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