A moment of the Ardia di Costantino (Photo: Lpd82/Dreamstime)

Every year on the 6th and 7th of July, the small village of Sedilo, located in the Oristano province of Sardinia, comes alive with the traditional celebration of L’Ardia di San Costantino. The term ardia is derived from the verb bardiare, which translates to “protect” or “guard.”

The genesis of this festivity is deeply rooted in local traditions, religious beliefs and… a tad of imperial history, because the event is dedicated to one of Rome’s greatest leadersConstantine. The event involves a grand procession on horseback, which follows a designated route leading to the sanctuary dedicated to the Roman Emperor Constantine – referred to locally as Santu Antinu. An Emperor who is also a saint? Well, if you remember some stuff about ancient history, you know it’s all true. 

Emperor Constantine famously triumphed over the usurper Maxentius at 

the Battle of Milvian Bridge in 312 AD; legend has it that before the battle, he had two visions: a cross inscribed with the phrase In hoc signo vinces (“With this sign, you will conquer”) and later, Christ himself, commanding him to affix the sign onto the labarum, the military standard. This action symbolically replaced the image of the imperial eagle. 

Needless to say, Constantine won. 

And while the details about his conversion to Christianity remain unclear, we do know for certain that in 313 AD, Constantine enacted the Edict of Milan, granting freedom of worship to the Roman Empire’s citizens and putting an end to the persecution of Christians. This is why, after his death, a popular cult formed around him.

Time to return to Sedilo and its Ardia, which is not the only one, in fact, to take place in Sardinia. Up until the early 20th century, a similar event also took place in the medieval village of Siete Fuentes near Santu Lussurgiu, during celebrations honoring Saint Leonardo. An anonymous account dating around 1860, titled Of Some Equestrian Games in Popular Festivals of Sardinia, Especially the Sartilla of Oristano, mentions two remarkable festivals: one in honor of San Leonardo at Santu Lussurgiu, and the other, San Costantino at Sedilo, where spectacular equestrian games called “Ardie” were held. 

Some of the Ardia di Costantino’s participants (Photo: givi585/Shutterstock)

But what happens during the Ardia? The procession begins when three lead riders gather with other knights before the parochial house. The priest gives them blessed banners (sas pandelas) in colors of gold, red, and white. The priest, several months earlier, nominates a lead rider (prima pandela) from a parish register according to chronological order. This rider has to lead the Ardia, with two other riders of his choosing (sa segunda and sa terza pandela). These riders and their three escorts (sas iscortas) have the critical task of preventing other riders from surpassing the lead rider – a symbol of Constantine’s victory over paganism.

The procession, guided by the priest and the mayor and accompanied by a band and fusiliers, proceeds through the main streets towards the sanctuary. At su Frontigheddu, a hillock overlooking the road to the sanctuary’s entrance, the priest blesses the participants once more. They then dash towards sa Muredda, a circular wall with a cross at the center, where they make several clockwise and anti-clockwise circuits. The conclusion of the spectacle is marked by a final uphill gallop toward the church.

After the Mass, the entire procession of knights reassembles at su Frontigheddu and heads back towards the village to reach the priest’s house, where the banners are returned. The ceremony repeats the next morning in a more intimate and collected atmosphere. On the final day, the foot version of the Ardia takes place, where many youths participate, and the lead runners and escorts are chosen in the same manner as before.

Ogni anno il 6 e 7 luglio il piccolo borgo di Sedilo, situato in provincia di Oristano in Sardegna, si anima con la tradizionale festa de L’Ardia di San Costantino. Il termine ardia deriva dal verbo bardiare, che si traduce in “proteggere” o “custodire”.

La genesi di questa festa è profondamente radicata nelle tradizioni locali, nelle credenze religiose e… un po’ nella storia imperiale, perché l’evento è dedicato a uno dei più grandi condottieri di Roma: Costantino. L’evento prevede una grande processione a cavallo, che segue un itinerario designato che conduce al santuario dedicato all’imperatore romano Costantino, chiamato localmente Santu Antinu. Un imperatore che è anche un santo? Bene, se ricordate qualcosa della storia antica, sapete che è tutto vero. 

L’imperatore Costantino trionfò notoriamente sull’usurpatore Massenzio nella Battaglia di Ponte Milvio nel 312 d.C. La leggenda narra che prima della battaglia ebbe due visioni: una croce con incisa la frase In hoc signo vinces (“Con questo segno vincerai”) e successivamente Cristo stesso, che gli comandava di apporre il segno sul labarum, lo standard militare. Quest’azione sostituì   simbolicamente l’immagine dell’aquila imperiale.

Inutile dire che Costantino vinse.

E se i dettagli sulla sua conversione al Cristianesimo rimangono poco chiari, sappiamo per certo che nel 313 d.C. Costantino emanò l’Editto di Milano, concedendo libertà di culto ai cittadini dell’Impero Romano e ponendo fine alla persecuzione dei cristiani. Per questo, dopo la sua morte, attorno a lui si formò un culto popolare.

E’ tempo di tornare a Sedilo e alla sua Ardia, che non è l’unica a svolgersi in Sardegna. Fino ai primi del ‘900 un evento simile si svolgeva anche nel borgo medievale di Siete Fuentes presso Santu Lussurgiu, durante i festeggiamenti in onore di San Leonardo. Un resoconto anonimo del 1860 circa, intitolato Di alcuni giochi equestri nelle feste popolari della Sardegna, specialmente la Sartilla di Oristano, cita due feste notevoli: una in onore di San Leonardo a Santu Lussurgiu, e l’altra, per San Costantino a Sedilo, dove si tenevano spettacolari giochi equestri chiamati “Ardie”.

Ma cosa succede durante l’Ardia? La processione inizia quando tre cavalieri in testa si radunano con altri cavalieri davanti alla casa parrocchiale. Il sacerdote consegna loro stendardi benedetti (sas pandelas) nei colori oro, rosso e bianco. Il parroco, diversi mesi prima, nomina da un registro parrocchiale un capofamiglia (prima pandela) secondo l’ordine cronologico. Questo cavaliere deve guidare l’Ardia, con altri due cavalieri di sua scelta (sa segunda e sa terza pandela). Questi cavalieri e i loro tre accompagnatori (sas iscortas) hanno il compito fondamentale di impedire agli altri cavalieri di superare il primo cavaliere, simbolo della vittoria di Costantino sul paganesimo.

Il corteo, guidato dal parroco e dal sindaco e accompagnato dalla banda e dai fucilieri, procede per le vie principali verso il santuario. Presso su Frontigheddu, un poggio che domina la strada che porta all’ingresso del santuario, il sacerdote benedice ancora una volta i partecipanti. Si lanciano poi verso sa Muredda, un muro circolare con una croce al centro, dove compiono diversi giri in senso orario e antiorario. La conclusione dello spettacolo è segnata da un’ultima galoppata in salita verso la chiesa.

Dopo la messa, l’intero corteo di cavalieri si ricompone a su Frontigheddu e si dirige verso il paese per raggiungere la canonica, dove vengono restituiti gli stendardi. La cerimonia si ripete la mattina successiva in un’atmosfera più intima e raccolta. L’ultimo giorno si svolge la versione a piedi dell’Ardia, alla quale partecipano molti giovani, e con le stesse modalità di prima vengono scelti i primi corridori e gli accompagnatori.

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