Ci sono anniversari che non passano inosservati. Anzi, che non possono passare inosservati. Sarebbe altrimenti come ammettere di non avere capito la lezione, significherebbe vanificare il sacrificio estremo, compiere un altro omicidio con il silenzio.
A distanza di pochi giorni ci sono date che valgono molto più di una targa-ricordo da omaggiare con corona di alloro e Tricolore.
Hanno un significato su cui bisognerebbe riflettere tutte le volte in cui si passa per una via che porta quei nomi. Non indirizzi su uno stradario ma vite da scolpire nella coscienza di ciascun italiano, motivo di vanto e orgoglio.
Il 23 maggio è stato il 21° anno dalla strage di Capaci in cui persero la vita il giudice antimafia Giovanni Falcone, la moglie e la scorta. A luglio, stesso anniversario per il procuratore Paolo Borsellino caduto, anche lui con la scorta, nella strage di via D’Amelio. A settembre, cade quello di Giancarlo Siani, giornalista 26enne che nel 1985 non ebbe paura di mettere nero su bianco il suo j’accuse. Sabato è toccato a Don Pino Puglisi, beatificato nella sua Palermo (di cui parliamo nella rubrica Un’Isola a tre Punte).
Tutti e quattro non hanno avuto paura di combattere mafia, camorra e gli intrecci della malavita, a costo della vita. Eroi di giustizia che continuano a scuotere opinione pubblica e coscienze.
L’Italo Americano vuole poi ricordare un altro anniversario. La scorsa settimana abbiamo pubblicato in prima pagina il ricordo del terremoto che scosse l’Emilia il 20 maggio di un anno fa. In questa settimana cade un’altra data simbolo. Il 29 maggio la Terra tornò violentemente a tremare e molti edifici già lesionati crollarono, le vittime, i feriti e gli sfollati aumentarono.
Ma la vita va avanti e, nonostante le innumerevoli difficoltà segnalate dalle aziende emiliane, si ricomincia. Lo dimostra il Teatro di Ferrara tornato quasi alla normalità, anche grazie agli aiuti inviati da L’Italo Americano e al generoso contributo dei suoi lettori.