Saint Roch and Roquet (Copyrighted work available under Creative Commons agreement. Author: Principe88. License: CC BY-SA 4.0)

Dear Readers,

St. Rocco’s Feast Day, August 16th, is celebrated with great enthusiasm in many small towns of Southern Italy. Here I will share Vincenzo Ancona’s (1915-2000) poem, dedicated to the habit of offering ex-voto to him: 

A certain shepherd of an antique stamp happened to pass in front of an old church,

a holy shrine, in fact, and he observed numerous people who were there to pray.

The shepherd, out of curiosity,

decided to go in to take a look,

and in a niche he saw to his surprise

hands, feet and heads all fashioned out of wax.

Astounded, he approached a monk and asked:

“Excuse me brother, can you please explain

what those things are? And how did they get here?

Why did they put them there to hang and sway?

The brother looked at him and understood, 

and thought that he should satisfy this man, 

‘You want to know the meaning of these relics?

They represent the grace of Saint Roch!

For every time Saint Roch vouchsafes a grace,

according to the body part affected the sufferers hang heads or feet of wax here in this niche along with many prayers.

This is the way they show their gratitude for their miraculous recoveries.

That, my dear friend, is the entire truth.

Pray to the saint and put your trust in God!’

The shepherd who was ailing down below,

that is, in the part I can’t mention here, 

dropped to his knees as though he were a sinner

and he began to pray with all his heart:

‘Holy Saint Roch, oh, can you hear my voice?

I, too, need you to grant a miracle,

and if you cure me from this wretched pain,

I’ll make your wax as big as a train!”

***

August is a good month to remind you that St. Rocco, always pictured with his dog on religious picture cards, was heaven’s first animal rights activist, if the stories we believe in a leap of faith, are true.

St. Rocco, with his faithful canine companion Roquet by his side, is venerated throughout Italy for his intercession and service to the plague-stricken in the early 1320s, and celebrated in Sicily and Calabria with Italian gingerbread figures called Panpeati. These represent various parts of the body and are ex-voto for the people whose arms, legs, and organs are protected by the saint.

St. Rocco (Roch) was born with a birthmark shaped like a cross imprinted on his breast in Montpellier, France. As soon as he was of age, he gave his earthly possessions to the poor, took up the life of a monk, and began to wander, accompanied by a little dog named Roquet. He served the plague-stricken in Italy while on a pilgrimage of devotion to Rome. 

This was the time of the Black Death (bubonic plague) and when Rocco discovered that he could heal the sick with his touch, he devoted himself to their cure.

Finally infected with the disease himself, he withdrew, dragging himself to an isolated cave in the woods. While he lay there exhausted, his dog Roquet found his way to the castle of a nearby nobleman where he managed to snatch a loaf of bread from the table. Returning day after day to find food for his master, the dog aroused the interest of the nobleman, who followed him to the cave. The sight of Rocco, now dying, moved the nobleman to abandon his wealth and follow the path of the dying saint, who passed circa 1327.  

St. Rocco ascended to Heaven, where he was welcomed by St. Peter, the Celestial Gatekeeper. When St. Peter refused to admit Roquet, as they had a no pet policy, St. Rocco said the dog had saved his life. St. Peter replied that a rooster had saved his soul, but that he had never imagined taking him along to Heaven. Refusing to abandon his faithful companion, St. Rocco sent news of his conflict and reached the ears of God the Father, who commended that St. Rocco and Roquet be admitted to Heaven together. When St. Peter complained about the neglect of his rooster and threatened to resign his post, the heavenly Father agreed that the bird should also enter. 

Then the other saints all made a claim for the animals that had served them – St. Jerome for his lion, St. Calm for his cat, St. Agnes for her lamb, and St. Francis for all the other birds and beasts. And the Heavenly Father saw that he had no choice. He ordered St. Peter to throw open the Gates of Heaven to every creature who had served his will. 

And it was the doing of St. Rocco and his little dog…

Cari lettori,

la festa di San Rocco, il 16 agosto, viene celebrata con grande entusiasmo in molti piccoli centri del Sud Italia. Condivido qui la poesia di Vincenzo Ancona (1915-2000), dedicata alla consuetudine di offrirgli ex-voto:

Un collezionista di francobolli antichi passò per caso davanti a una vecchia chiesa,
un’edicola sacra, appunto, e osservò numerose persone che erano lì a pregare.
Il collezionista, per curiosità,
decise di entrare per dare un’occhiata,
e in una nicchia vide con sorpresa
mani, piedi e teste tutti fatti di cera.
Stupito, si avvicinò a un monaco e gli chiese:
“Scusami fratello, puoi spiegarmi per favore
cosa sono queste cose? E come sono arrivate qui?
Perché li hanno messe lì a penzolare e a ondeggiare?”
Il fratello lo guardò e capì,
e pensò che avrebbe dovuto soddisfare quest’uomo,
“Volete sapere il significato di queste reliquie?
Rappresentano la grazia di San Rocco!
Ogni volta che San Rocco concede una grazia,
a seconda della parte del corpo colpita, i malati appendono teste o piedi di cera qui in questa nicchia insieme a molte preghiere.
In questo modo dimostrano la loro gratitudine per le guarigioni miracolose.
Questa, mio caro amico, è la verità.
Prega il santo e riponi la tua fiducia in Dio”.
Il collezionista che era malato in basso,
cioè nella parte che non posso menzionare qui,
cadde in ginocchio come se fosse un peccatore
e cominciò a pregare con tutto il cuore:
“San Rocco, oh, puoi sentire la mia voce?
Anch’io ho bisogno che tu faccia un miracolo,
e se mi guarisci da questo miserabile dolore,
farò per te una cera grande come un treno!”.

***
Agosto è un buon mese per ricordare che San Rocco, sempre raffigurato con il suo cane sui santini religiosi, è stato il primo animalista del Paradiso, se sono vere le storie a cui crediamo con un atto di fede.
San Rocco, con il fedele compagno canino Roquet al suo fianco, è venerato in tutta Italia per la sua intercessione e il suo servizio ai malati di peste all’inizio del 1320, e viene celebrato in Sicilia e in Calabria con figure di pan di zenzero chiamate Panpepati. Queste rappresentano varie parti del corpo e sono ex-voto di persone le cui braccia, gambe e organi sono protetti dal santo.

San Rocco nacque con una voglia a forma di croce impressa sul petto a Montpellier, in Francia. Appena maggiorenne, donò i suoi beni terreni ai poveri, scelse la vita monacale e iniziò a vagare, accompagnato da un cagnolino di nome Roquet. Durante un pellegrinaggio di devozione a Roma, accudì i malati di peste in Italia.

Era l’epoca della peste nera e quando Rocco scoprì che poteva guarire i malati con il suo tocco, si dedicò alla loro cura.
Alla fine, contagiato dalla malattia, si ritirò, trascinandosi in una grotta isolata nel bosco. Mentre giaceva lì esausto, il suo cane Roquet trovò la strada per il castello di un nobile vicino, dove riuscì a strappare una pagnotta dalla tavola. Tornando giorno dopo giorno a cercare cibo per il suo padrone, il cane suscitò l’interesse del nobile, che lo seguì fino alla grotta. La vista di Rocco, ormai moribondo, spinse il nobile ad abbandonare le sue ricchezze e a seguire il cammino del santo che morì nel 1327 circa.

San Rocco ascese al cielo, dove fu accolto da San Pietro, il guardiano della porta celeste. Quando San Pietro si rifiutò di ammettere Roquet, in quanto la prassi non prevedeva animali domestici, San Rocco disse che il cane gli aveva salvato la vita. San Pietro rispose che un gallo gli aveva salvato l’anima, ma che non avrebbe mai immaginato di portarlo con sé in Paradiso. Rifiutandosi di abbandonare il suo fedele compagno, San Rocco sparse la voce sulla controversia e questa raggiunse le orecchie di Dio Padre, che raccomandò che San Rocco e Roquet fossero ammessi in Paradiso insieme. Quando San Pietro si lamentò per l’abbandono del suo gallo e minacciò di dimettersi dal suo incarico, il Padre celeste acconsentì che entrasse anche il volatile.

Poi tutti gli altri santi reclamarono per gli animali che avevano servito: San Girolamo per il suo leone, Santa Calma per il suo gatto, Sant’Agnese per il suo agnello e San Francesco per tutti gli altri uccelli e bestie. Il Padre Celeste vide che non aveva scelta. Ordinò a San Pietro di spalancare le porte del Paradiso a ogni creatura che avesse servito la sua volontà.
E fu così anche per San Rocco e il suo cagnolino…


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