Sfilata degli Alpini a Vicenza (Ph courtesy Associazione Nazionale Alpini)

Una edizione straordinaria. Per lo splendore storico e architettonico della città di Vicenza che ha ospitato l’evento e per l’accoglienza che la gente ha riservato all’imponente sfilata che si è protratta per ben tredici ore. Ordinate in file di nove, sono state tra 90 e 100mila le “Penne nere” che hanno dato vita alla 95ª Adunata da record organizzata dall’Associazione Nazionale Alpini.
Il Veneto è stato per tre giorni la capitale degli Alpini, proponendo ventidue mostre e rassegne, concerti di cori e fanfare e incontri con le Sezioni alpine provenienti anche da Sud Africa, Australia, Canada, Stati Uniti, Brasile e Argentina.
Alle Penne nere, ai loro valori e al loro enorme patrimonio di consenso popolare ha reso omaggio il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Rivolgo – ha detto – il più cordiale saluto agli Alpini e ai loro familiari riuniti in occasione della 95ª Adunata Nazionale a Vicenza. A tutti i membri dell’Associazione Nazionale Alpini giunga il più sentito apprezzamento per la meritoria opera di rinnovo del legame tra le generazioni e il plauso per il servizio che il sodalizio svolge nell’ambito delle attività di volontariato all’interno del sistema di Protezione Civile Nazionale, prova del vostro impegno e dell’altruismo a favore di tutta la collettività.

Le penne nere, sino alle più recenti missioni internazionali, nell’ambito delle decisioni operate dal parlamento e delle pianificazioni delle competenti autorità, sono sempre state esempio di onore, senso del dovere e spirito di sacrificio. Il corpo degli Alpini – ha concluso – è una specialità di punta dell’Esercito, costantemente impegnata al servizio della Repubblica”.
Il presidente nazionale dell’Ana, l’Associazione Nazionale degli Alpini, Sebastiano Favero ha detto: “Abbiamo vissuto giornate splendide in una terra come quella vicentina che è legata a filo doppio agli alpini, alla loro storia, sublimata nei quattro Sacrari sulle montagne attorno alla città, Pasubio, Cimone, Asiago e Cima Grappa. La gente ha risposto in maniera commovente, stringendosi attorno alle penne nere. E questo ci conforta nel proseguire ad operare con immutato spirito di servizio al servizio della comunità. Per questo l’Ana, sostiene da sempre l’istituzione di un servizio obbligatorio, anche di pochi mesi, per tutti i giovani, che possano così sviluppare senso civico, senso di appartenenza e sperimentino l’importanza della condivisione di intenti e di compiti a beneficio degli altri”.

Il tema scelto per l’Adunata di quest’anno è stato “Il sogno di pace degli alpini” e gli striscioni portati in sfilata lo hanno esplicitato nella sua dimensione più vera: gli alpini come operatori di pace, “perché la pace la costruiscono ogni giorno, da sempre, con opere concrete di solidarietà, vissute in pieno spirito di condivisione” ha detto l’Ana. A Vicenza, con l’Amministrazione cittadina e realtà che operano nel sociale, hanno dato vita al progetto “Intrecci di pace”, grazie al quale, proponendo ad offerta libera oggetti realizzati dai bambini e alcune comunità, hanno finanziato iniziative di educazione alla convivenza civile, alla tolleranza e alle pari opportunità nelle scuole.
L’imponente sfilata di Vicenza, che si è sviluppata costantemente tra due ali di folla, si è conclusa al calare della sera con la cerimonia del tradizionale “passaggio della stecca” tra le città di Vicenza e Biella, che ospiterà l’Adunata del 2025, numero 96: davanti alla tribuna d’onore il presidente della Sezione di Vicenza Lino Marchiori ha consegnato la storica tavola di legno che riporta le targhette di tutte le Adunate, da quella del 1920 in Ortigara ad oggi, nelle mani del presidente della Sezione di Biella, Marco Fulcheri.

Due anni fa, il corpo degli Alpini ha celebrato il 150° anniversario di costituzione. Seguendo la linea del tempo che va dal 1872 ad oggi, è un racconto fatto di imprese militari ed uniformi storiche ma anche di un legame stretto con la popolazione. Il Corpo degli Alpini fu fondato a Napoli con Regio decreto da Vittorio Emanuele II nel 1872 utilizzando gli abitanti delle valli alpine per difendere i confini italiani: le moderne Truppe Alpine dell’Esercito ne proseguono ideali e specificità per l’impiego operativo in montagna. Il più antico Corpo di Fanteria da montagna nel mondo, si è distinto durante la prima guerra mondiale, quando furono impiegati nei combattimenti al confine con l’Austria-Ungheria, e durante la II guerra mondiale, quando furono dislocati nei Balcani e sul fronte orientale. A diversi reggimenti coinvolti nella campagna di Russia fu attribuita la medaglia d’oro al valor militare. L’Ana invece, fu fondata a Milano nel 1919, e con i suoi 103 anni di storia mantiene alti i valori di solidarietà e impegno che caratterizzano l’appartenenza al Corpo degli Alpini.


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