California may have a lock on the production of almonds—the state produces more than 80 percent of the world’s supply—but if you have never tasted an almond grown in Sicily, you have never truly tasted an almond.
Sicily combines the perfect Mediterranean mix of warm temperatures and near-constant sunshine with calcium-rich soil to produce almonds that are unparalleled in their taste and flavor. Fresh almonds—those still encased in their hard green shells—have a very creamy, almost milky taste, quite unlike the dried almonds most Americans are used to eating.
The southeast corner of the island is almond central. The towns of Avola, Noto and Rosolini, all in the province of Siracusa, are famous for their almonds used in countless dishes from pesto to gelato. In Sicily, almonds are the most prolific tree cultivated after olives, but since they are seldom exported, they are virtually unknown outside the region.
There are three types of almonds grown in southeast Sicily: Pizzuta, Romana and Fascionello. Of these, the Pizzuta is considered the queen of almonds, the most flavorful, rich in vitamins and essential oils. It is large and flat with an elongated pointy shape, prized by bakers and confectioners alike.
The tree bearing Pizzuta almonds is very fragile and grows close to the sea. The almond’s thick woody shell—nature’s packaging—holds in the fats, preserving both the flavor and the aroma. In fact, it’s the hard shells that make Sicilian almonds so tasty. California almonds, on the other hand, are considered soft-shelled.
“Almonds are nourishing,” explained Carla Monaco, whose family owns a jewel of a pastry shop called Corsino, established in 1889 in the beautiful town of Palazzolo Acreide. “They’re brain food. They are rich in vitamin E and are a good source of healthy fats.”
Corsino created a product line called Corsino 7 that uses all three types of Sicilian almonds. Its stylish shop on Via Nazionale sells an amazing array of almond goodies: chocolate-covered almonds, almonds tossed with thyme, almond butter, candied almonds and more.
Compared to other nuts, almonds are the most densely packed with nutrients, vitamins and minerals. They are said to boost energy levels and strengthen the immune system. The oil finds its way into soaps and massage products.
One of Sicily’s most famous almond sweets is called Martorana. This candied item originated in Palermo in a 12th-century Benedictine convent of the same name. Faced with empty fruit trees during Easter when the archbishop was going to visit, a group of nuns decorated the bare trees with realistic-looking marzipan fruit.
The colorful candied fruit were a huge success and today local pastry shops carry on the tradition. “Frutta di martorana” are made of almond paste shaped into an endless assortment of fruits and vegetables and then brightly painted with vegetable dyes. Their realism is startling. Mushrooms have “dirt” on their stalks, bananas might show bruising, peaches have a fine coat of fuzz, and cherries come complete with stems attached.
“In the old days, the women in the churches would use pestle and mortar to grind the almonds,” said Monaco. “Today, of course, we use machines.” Even with modern equipment, these tiny works of art are labor-intensive. A single piece can take more than an hour to produce.
Almonds were first cultivated in the Middle East and introduced into Sicily before 1000 B.C. Considered stone fruit, they are related to peaches, plums and apricots. Besides being tasty and nutritious, almonds are believed to bring good luck, and sugar-coated versions are popular at Italian weddings and baptisms.
Each spring, almond trees in full bloom, with their delicate pink and white blossoms, are a sight to behold—a fairyland of soft pastels that transform the landscape. The nuts are usually harvested in the summer when groups of workers beat the branches with long canes and collect the almonds on cloths spread on the ground.
There are countless Sicilian cookies and sweets that use “pasta di mandorle,” almond paste that is made with whole blanched almonds ground until they form a powder. Another favorite is almond-flavored granita, a kind of crushed ice served just about everywhere in Sicily, particularly refreshing during the hot summer months.
Cassata, a traditional sweet made throughout Sicily, is also very popular. Recipes vary but usually include a sponge cake moistened with fruit juices or liqueur, layered with ricotta cheese and chocolate chips, and then covered with a shell of marzipan and candied fruit.
Since ancient times, almonds have signified love and fidelity, an association based on Greek mythology. A beautiful Thracian princess called Phyllis fell in love with Demophon, son of Theseus, when he stopped in her kingdom on his way back from the Trojan War. They married but Demophon left after the wedding, saying he would soon return. Phyllis waited years and when he did not come back, she died of a broken heart. A barren almond tree sprung up at her grave.
At long last, Demophon returned to Thrace only to find that Phyllis had died. As he mourned at her grave, the almond tree started to bloom. Although the flowering tree was too late for Phyllis, it was just in time for Italian cooks and pastry chefs who could now count on an ample supply of Sicilian almonds to produce some of the world’s most delicious cookies and desserts.
La California può avere il primato nella produzione di mandorle – lo stato produce più dell’80% del fabbisogno mondiale – ma se non hai mai assaggiato una mandorla coltivata in Sicilia, non hai mai assaggiato una mandorla.
La Sicilia combina il perfetto mix mediterraneo di temperature calde e di sole quasi costante con un terreno ricco di calcio che produce mandorle che sono ineguagliabili nel loro sapore e gusto. Le mandorle fresche – quelle ancora ricoperte dai loro gusci verdi – hanno un gusto molto cremoso e quasi di latte, ben diverso dalle mandorle secche, che la maggior parte degli americani è abituata a mangiare.
L’angolo sud-est dell’isola è il cuore della produzione delle mandorle. Le città di Avola, Noto e Rosolini, tutte in provincia di Siracusa, sono famose per le loro mandorle utilizzate in innumerevoli piatti, dal pesto al gelato. In Sicilia, le mandorle sono l’albero coltivato più prolifico dopo le olive, ma poiché sono raramente esportate, sono praticamente sconosciute al di fuori della regione.
Ci sono tre tipi di mandorle coltivate nella Sicilia sudorientale: Pizzuta, Romana e Fascionello. Di questi, la Pizzuta è considerata la regina delle mandorle, le più saporite, ricche di vitamine e oli essenziali. È grande e piatta con una forma allungata e appuntita, apprezzata tanto dai panettieri quanto dai pasticceri.
L’albero che dà le mandorle di Pizzuta è molto fragile e cresce vicino al mare. Lo spesso guscio di legno della mandorla – packaging della natura – conserva i grassi preservando sia il sapore che l’aroma. Infatti, sono i gusci duri che rendono così saporite le mandorle siciliane. Le mandorle di California, d’altro canto, sono considerate di guscio morbido
“Le mandorle sono nutrienti”, ha spiegato Carla Monaco, la cui famiglia possiede un gioiello di pasticceria chiamato Corsino, fondato nel 1889 nella bellissima città di Palazzolo Acreide. “Sono cibo per il cervello. Sono ricche di vitamina E e sono una buona fonte di grassi sani”.
Corsino ha creato una linea di prodotti chiamata Corsino 7 che utilizza tutti e tre i tipi di mandorle siciliane. Il loro elegante negozio su Via Nazionale vende una sorprendente quantità di bon bon alle mandorle: mandorle ricoperte di cioccolato, mandorle aromatizzate con timo, burro di mandorle, mandorle candite e altro ancora.
Rispetto ad altri noci, le mandorle sono le più densamente ricche di sostanze nutritive, vitamine e minerali. Si dice che aumentino i livelli di energia e rafforzino il sistema immunitario. L’olio trova la sua strada nei saponi e nei prodotti per il massaggio.
Uno dei dolci alla mandorla più famosi di Sicilia si chiama Martorana. Questo prodotto dolciario ebbe origine a Palermo nell’omonimo convento benedettino del 12° secolo. Circondato da spogli alberi da frutto per Pasqua, quando l’arcivescovo stava per fare una visita, un gruppo di suore decorò gli alberi spogli con realistici frutti di marzapane.
I colorati frutti canditi ebbero un enorme successo e oggi le locali pasticcerie portano avanti la tradizione. La “Frutta di martorana” è fatta di pasta di mandorla sagomata in un assortimento infinito di frutti e vegetali ed è allegramente dipinta con colori vegetali. Il realismo è impressionante. I funghi hanno terriccio nelle lamelle, le banane possono mostrare ammaccature, le pesche hanno un sottile strato di peluria e le ciliege sono completate dagli stami attaccati.
“In passato, le donne nelle chiese usavano pestello e mortaio per frantumare le mandorle” ha detto Monaco. “Oggi, ovviamente, usiamo le macchine”. Anche con strumenti moderni, questi fini lavori d’arte sono opere intensive. Un singolo pezzo può richiedere più di un’ora per essere prodotto”.
Le mandole furono prima coltivate in Medio Oriente e poi introdotte in Sicilia prima del 1000 Avanti Cristo. Considerate frutta con nocciolo, sono collegate a pesche, prugne e albicocche. Oltre ad essere saporite e nutrienti, le mandorle si ritiene portino buona fortuna: la versione rivestita di zucchero è popolare nei matrimoni e nei battesimi italiani.
Ogni primavera, gli alberi di mandorlo in piena fioritura, con i loro boccioli bianchi e di delicato rosa, sono una vista da ammirare – una terra fatata color pastello chiaro che trasforma il paesaggio. I gusci sono normalmente raccolti d’estate quando gruppi di lavoratori battono i rami con lunghe canne e raccolgono le mandorle su teli aperti sul terreno.
C’è un numero infinito di dolci e pasticcini siciliani che usano la “pasta di mandorle” che è fatta con polpa di mandorle intere sbollentate finchè formano una polvere. Un’altra specialità è la granita al gusto di mandorla, ghiaccio tritato servito praticamente ovunque in Sicilia, particolarmente refrigerante durante i caldi mesi estivi.
La cassata è un dolce tradizionale fatto in tutta la Sicilia, è molto popolare. Le ricette variano ma solitamente prevedono una torta spugnosa imbevuta di succhi di frutta o liquore, uno strato di ricotta e scaglie di cioccolato. E’ poi coperta con un guscio di marzapane e frutta candida.
Sin dai tempi antichi, le mandorle hanno significato amore e fedeltà, un’associazione basata sulla mitologia greca. Un bella principessa della Tracia chiamata Filide si innamorò di Demofonte, figlio di Teseo, quando si fermò nel suo regno di ritorno dalla Guerra di Troia. Si sposarono ma Demofonte se ne andò dopo il matrimonio, dicendo che sarebbe tornato presto. Filide aspettò anni e quando non tornò, morì col cuore spezzato. Un albero di mandorle sterile nacque sulla sua tomba.
Dopo una lunga assenza, Demofonte ritornò in Tracia solo per scoprire che Filide era morta. Quando lui pianse sulla sua tomba, l’albero di mandorle iniziò a fiorire. Anche se la fioritura arrivò troppo tardi per Filide, è arrivata in tempo per i cuochi e i pasticceri italiani che oggi possono contare su una corposa scorta di mandorle siciliane per produrre alcuni dei dolci e dei pasticcini più deliziosi al mondo.
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