“Il mio albero di Natale è il più bello del mondo”. Questo è quello che pensavo da piccola quando, incantata, osservavo dal basso quell’abete luminoso e colorato che mi sembrava altissimo, maestoso, il più grande che avessi mai visto. Oggi, da adulta, il mio pensiero non cambia.
Entrato a far parte della tradizione popolare, l’albero di Natale non è solo un simbolo della festa religiosa cristiana che celebra la nascita di Gesù, ma anche un’usanza ormai consolidata che, in virtù della sua valenza simbolica, rende le case più calde e festose.
Un po’ in tutt’Italia l’8 dicembre, Festa dell’Immacolata, è il giorno tradizionalmente atteso in cui si preparano l’albero di Natale e il presepe e si inizia ad avvertire sempre più vicino e palpabile l’arrivo delle feste natalizie con tutta la loro atmosfera di calore e affetto.
Oltre alle case iniziano ad illuminarsi le piazze di tutto il mondo con abeti alti e maestosi. Tra i più belli non passano inosservati i grandi alberi allestiti davanti alla cattadrale di Notre Dame a Parigi, a Trafalgar Square a Londra, al Rockefeller Centre di New York o alla Casa Bianca di Washington. Ma quando arriva Natale, non penso all’enorme abete che illumina piazza del Duomo a Milano o San Pietro a Roma, ma al mio. E così, l’8 Dicembre, per tradizione, la mia famiglia recupera dalla cantina l’albero con scatole e scatoloni contenenti quelle antiche palline colorate che risalgono addirittura all’infanzia di mio padre, che oggi non si trovano più e che ogni anno evocano bei ricordi e affettuosi pensieri. A queste, negli anni si sono aggiunti addobbi collezionati durante la crescita e durante i viaggi.
Dopo aver fissato l’albero su una base e aperto i rami, iniziamo con il distribuire le luci. Abbiamo tre gruppi di luci: due antichi ma d’effetto e ancora funzionanti a forma di fiocchi di neve e di pigne colorate, e un gruppo di lumini rossi comprati recentemente.
Addobbiamo i rami in modo più omogeneo possibile. Questo è il momento in cui ad un’antica decorazione di carta a forma di sfera o di campana si affianca una pallina antica su cui ritroviamo la famiglia Disney al gran completo con Topolino, Minnie, Paperino e Paperina. Accanto ad un piccolo scacciapiensieri realizzato da mia madre con le conchiglie raccolte sulla spiaggia e colorate di rosso con brillantini dorati poniamo due palline di vetro, grandi e nuove, che mio padre portò da Dublino in uno dei suoi ultimi viaggi di lavoro. Poco lontano, pongo la sfera che comprai a Berlino quando andai a trovare un’amica. La sfera bianca, decorata con brillantini d’argento, riporta la scritta tedesca “Frohe Weihnachten” ovvero “Buon Natale”. Gli addobbi proseguono tempestando l’albero con ogni forma di Babbo Natale: con la slitta e i regali, con il viso, la barba bianca e il cappello rosso, a forma di pupazzo e in versione peluche. In alto poniamo uccellini; nel mezzo appendiamo i lavori realizzati a scuola da me e mio fratello che mia madre conservò con cura nel corso degli anni. È mio un albero di Natale di carta ritagliato e colorato di verde in modo approssimativo (avevo solo sei anni); è di mio fratello una lanterna di cartoncino arancione, chiusa in tutti i suoi lati, ognuno decorato con un disegno natalizio (un angelo, un regalo, la calza della Befana ecc.).
E poi appendiamo una preziosa pergamena che, ogni anno, non riusciamo a fare a meno di srotolare e rileggere: un pensiero da parte delle mie nonne, che ora non ci sono più, che augurano a tutta la famiglia felici feste e un fortunato anno nuovo. In ultimo distribuiamo su tutto l’albero stelle filanti d’argento e poniamo sulla cima una punta che aggiunge all’abete qualche centimetro di altezza e le dà maggiore regalità ed eleganza.
Ogni albero di Natale può essere personalizzato. Le idee per rendere il proprio albero unico possono essere infinite come l’albero di Natale fatto di peluches come spesso si vede nei reparti pediatrici degli ospedali o gli alberi realizzati con le foto in bianco e nero di quando si era bambini.
Al di là delle idee più o meno originali che si possano avere, ciò che rende bello un albero di Natale è lo spirito con cui lo si realizza e abbelisce: l’intera famiglia riunita, a volte con il sottofondo di musica e canzoni natalizie, che canta, sorride, scherza mentre decora l’albero in un momento di condivisione, gioia, solidarietà, affetto e spensieratezza. Oggi, da adulta, guardo il mio albero di Natale e mi rendo conto che non è poi così alto, forse è un po’ vintage, modesto ma senza dubbio è personale, sentito, vissuto, unico.
Continuo a pensare che sia l’albero più bello del mondo e lo osservo con lo stesso incanto di quando ero bambina, affezionata a ciò che rappresenta per me e per la mia famiglia.