All’interno dell’eccezionale patrimonio agroalimentare italiano, l’agricoltura biologica rappresenta sempre di più un elemento di successo godendo, peraltro, di ottima salute in termini di resa. Superfici, produttori, punti vendita della distribuzione al dettaglio e della ristorazione: tutti gli indicatori sono risultati in crescita anche per il 2014. Il trend che più sorprende arriva dal mercato finale che giustifica l’impulso registrato sui numeri chiave della filiera: la domanda di prodotti a marchio bio cresce ininterrottamente dal 2005.
Il settore agroalimentare biologico continua a mostrare un grande potenziale che va anche al di là dei confini nazionali: anche l’export è in forte crescita.
Nel 2014 le vendite di prodotti agroalimentari italiani certificati bio all’estero sono state pari a 1,4 miliardi di euro. Forte è la propensione all’export agroalimentare delle imprese del bio: il fatturato che raggiunge i mercati internazionali rappresenta il 24% (a fronte di un 18% registrato dalle imprese agroalimentari italiane nel complesso). Ciò che contraddistingue le imprese bio è anche la capacità di essere presenti sui mercati internazionali: l’80% delle imprese ha realizzato vendite all’estero nel corso del 2014.
Il “bio” è cioè un comparto in crescita costante che oggi, con oltre 55mila operatori che investono l’11% della superficie agricola nazionale (1,4 milioni di ettari), colloca l’Italia tra i principali leader internazionali del metodo biologico. Accanto alla crescita produttiva c’è anche quella “a tavola”, con le vendite di prodotti bio che aumentano ormai ininterrottamente dal 2006, dimostrando un andamento del tutto anticiclico. Se infatti nell’ultimo anno i consumi alimentari italiani si sono ridotti dello 0,2%, l’apprezzamento delle famiglie per i cibi biologici non si è arrestato, tanto che il valore della spesa bio è cresciuto dell’11%.
I numeri arrivano da Sana di Bologna, il salone internazionale dedicato al mondo dell’agroalimentare biologico e del naturale, che conferma la leadership italiana in Europa, con il 10,8% delle superfici agricole dedicate, in costante aumento dal 2011, quando gli ettari sfioravano gli 1,1 milioni di euro e con più di 55mila operatori, tra aziende agricole e industria della trasformazione per un totale di settore che supera i 3,8 miliardi. Di questi 2,4 sono generati sul mercato italiano e 1,4 dipendono dall’export.
“Numeri importanti – evidenzia Dino Scanavino, presidente della Cia, Confederazione italiana agricoltori – che premiano gli sforzi e i sacrifici degli agricoltori i quali, attraverso la produzione biologica, diventano protagonisti nei processi di valorizzazione territoriale e di conservazione e implementazione della sostenibilità ambientale”.
In più, la concomitanza tra il Salone del Biologico di Bologna ed Expo, di cui ha ottenuto il patrocinio ufficiale e con cui è in stretta connessione tematica e logistica, rappresenta per gli operatori italiani un’ulteriore chance per incontrare consumatori e stringere nuove relazioni commerciali. “Un’occasione importante – ha detto Scanavino – per dare la possibilità alle nostre aziende di essere protagoniste con i loro prodotti, e incontrare buyer provenienti da tutto il mondo”. Lo scorso anno 620 espositori (+ 10% Italia e +40% estero) si sono confrontati con 43.768 visitatori professionali registrando un +36% sui risultati 2013 e con 1500 buyer provenienti da Paesi esteri.