Il terremoto del Centro Italia ha ferito gravemente centri storici, musei, chiese, abbazie, di un’area che è stata culla della civiltà europea. Salvare il patrimonio culturale significa difendere le radici stesse delle popolazioni colpite e avviare un percorso di rinascita.
Da quest’anno e per 10 anni, tutti i cittadini potranno contribuire concretamente al recupero dei beni culturali danneggiati dal sisma, indicando lo Stato come destinatario dell’8xMille nella propria dichiarazione dei redditi.
Di tutte le risorse incamerate, infatti, l’intera quota destinata alla conservazione dei beni culturali, sarà utilizzata esclusivamente per interventi di ricostruzione e restauro del patrimonio culturale nelle aree colpite.
La misura è contenuta nella conversione in legge, approvata dal Parlamento come “Nuovi interventi urgenti in favore delle popolazioni e delle attività produttive colpite dagli eventi sismici del 2016 e del 2017”.
La norma prevede numerosi interventi, tra cui misure volte a sostenere il reddito delle popolazioni e delle imprese e rilanciare le attività produttive, a semplificare i procedimenti amministrativi per velocizzare la ricostruzione salvaguardando la trasparenza e il rispetto delle norme anticorruzione, a preservare la validità dell’anno scolastico 2016/2017 e assicurare il regolare avvio del 2017/2018, a potenziare il personale impegnato nella ricostruzione e a favorire l’acquisto di abitazioni, da parte delle Regioni, per far fronte all’emergenza alloggiativa.