Cianfrusaglia (tchan-froo-sah-lyee-ah) is today’s word. I don’t know if you have heard it, but in the heart of many, it’s a controversial term! 

Because your cianfrusaglia may be, to me, a little treasure to cherish. 

Indeed, cianfrusaglia is a useless object, something that has no monetary value and is often used in the plural,  cianfrusaglie, just like in the phrase: Quel cassetto è pieno di cianfrusaglie, bisognerebbe buttare via tutto! (“That drawer is full of junk, we should throw everything away”). 

© Radiokafka | Dreamstime.com

Interestingly, it seems that the word’s etymology is onomatopoeic, that is, it may come from the sound objects make when we rummage through them to make a selection or to look for something valuable, in that same drawer filled with junk we mentioned above. According to Una Parola al Giorno, an Italian blog dedicated to our beautiful language, cianfrusaglia has the sonorities of words like ciangottare (to pronounce words wrong, or with difficulty), frugare (to look for something), and also frusciare, which well represents the sound we make when looking for something in a sea of knick-knacks. And then, of course, we have the ending -aglia which in Italian always denotes something negatively. 

© Scott Griessel | Dreamstime.com

The word can be used as a pejorative for things that, in fact, may not be junk at all, but are seen as such. Let’s say that you collect pottery and your housemate/husband/wife don’t share the passion: your treasured beauties are, to them, just that, just … cianfrusaglie!

–        Hai riempito la soffitta di cianfrusaglie: quando ti decidi a pulire?

– You filled the attic with junk: when are you going to clean it up?

–        Non condivido la tua passione per i mercatini. Si trovano solo cianfrusaglie! 

– I don’t share your passion for flea markets. There’s only junk there!

–        Pensavo fosse un pezzo di valore, invece è solo una ciafrusaglia di metallo.

– I thought it was worth something, but it’s actually just a piece of metal junk.


Cianfrusaglia
(tchan-froo-sah-lyee-ah) è la parola di oggi. Non so se l’avete sentita, ma nel cuore di molti è un termine controverso!

Perché la vostra cianfrusaglia può essere, per me, un piccolo tesoro da custodire.

Infatti, cianfrusaglia è un oggetto inutile, qualcosa che non ha valore monetario e viene spesso usato al plurale, cianfrusaglie, proprio come nella frase: Quel cassetto è pieno di cianfrusaglie, bisognerebbe buttare via tutto!

È interessante notare che l’etimologia della parola sembra essere onomatopeica, cioè potrebbe derivare dal suono che fanno gli oggetti quando li rovistiamo per fare una selezione o per cercare qualcosa di valore, in quello stesso cassetto pieno di cianfrusaglie di cui abbiamo parlato sopra. Secondo Una Parola al Giorno, blog italiano dedicato alla nostra bella lingua, cianfrusaglia ha le sonorità di parole come ciangottare (pronunciare male le parole, o con difficoltà), frugare (cercare qualcosa), e anche frusciare, che ben rappresenta il suono che facciamo quando cerchiamo qualcosa in un mare di cianfrusaglie. E poi, naturalmente, abbiamo il finale -aglia che in italiano denota sempre qualcosa di negativo.

La parola può essere usata come peggiorativo per cose che, in realtà, potrebbero non essere affatto spazzatura, ma sono considerate tali. Diciamo che tu collezioni ceramiche e tuo marito/moglie non condivide la passione: le tue preziose bellezze sono, per l’altro, esattamente questo… cianfrusaglie!

– Hai riempito la soffitta di cianfrusaglie: quando ti decidi a pulire?
You filled the attic with junk: when are you going to clean it up?

– Non condivido la tua passione per i mercatini. Si trovano solo cianfrusaglie!
I don’t share your passion for flea markets. There’s only junk there!

– Pensavo fosse un pezzo di valore, invece è solo una ciafrusaglia di metallo.
I thought it was worth something, but it’s actually just a piece of metal junk.


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