Buondì (boo-ohn-dee, with the accent on the -dee!) is a colloquial term used to say “good morning” or “good day.” It is the union of two other words, buon (“good”) and dì (an old-fashioned version of “day”), and began being used sometimes in the 14th century, with some notable examples appearing inPetrarca.
Buondì is fun and cheerful. Using it when you wake up makes you feel you’re standing on top of the world. And it’s always accompanied by a smile. You’ll rarely find a sad Italian greeting you with it. Because it is a colloquial term, it is rarely used in formal writing, but you can of course introduce an email or a letter to a friend with it.
We seem not to make up our mind on whether buondì should be one or two words (buon dì): in truth, they are both common, but the Accademia della Crusca says the version buon dì may be more usual: does it really matter though, when we mostly speak, rather than write, our buondì?
In truth, our revered academy points out that, perhaps, it’s handy to make of one word two to differentiate between buon dì the greeting, and buondì the pastry: yes, because famous baking company Motta has been producing its legendary Buondì, a small leavened pastry either plain or filled with jam and chocolate, covered with sugar glaze and sprinkles, since 1953.
But in the end, it doesn’t matter how you write it, what counts is the message. Buondì in Italian is more than a way to say hello, because it always comes with a smile.
– Buondì cara! Che bellissima giornata!
– Good morning my dear, what an amazing day!
– Buondì, come stai?
– Good morning, how are you?
– Quando ero piccolo, a colazione mangiavo un buondì alla marmellata tutti i giorni
– When I was a child, I used to eat a jam “buondì” for breakfast every day
La parola di oggi è molto necessaria in questi giorni.
Buondì (boo-ohn-dee, con l’accento sulla -dee!) è un termine colloquiale usato per dire “buongiorno” o “buona giornata”. È l’unione di altre due parole, buon (“buono”) e dì (una versione antiquata di “giorno”), e cominciò ad essere usato nel XIV secolo, con alcuni esempi notevoli che appaiono in Petrarca.
Buondì è divertente e allegro. Usarlo al risveglio ti fa sentire in cima al mondo. Ed è sempre accompagnato da un sorriso. Raramente troverete un italiano triste che vi saluta con questo termine. Dato che è un termine colloquiale, raramente viene usato nella scrittura formale, ma naturalmente con esso si può cominciare un’email o una lettera a un amico.
Sembra che non riusciamo a deciderci se buondì debba essere scritto come una o due parole (buon dì): in verità, entrambe le forme sono comuni, ma l’Accademia della Crusca dice che la versione buon dì potrebbe essere più usuale: ha davvero importanza, visto che lo diciamo più che scriverlo, il nostro buondì?
In verità, la nostra venerata accademia fa notare che, forse, è comodo fare questa differenza per distinguere tra buon dì come saluto, e buondì come dolce: sì, perché la famosa pasticceria Motta produce dal 1953 il suo mitico Buondì, una piccola pasta lievitata semplice o ripiena di marmellata e cioccolato, ricoperta di glassa di zucchero e zuccherini.
Alla fine però, non importa come si scrive, quello che conta è il messaggio. Buondì in italiano è più che un modo di salutare, perché è sempre accompagnato da un sorriso.
– Buondì cara! Che bellissima giornata!
– Good morning my dear, what an amazing day!
– Buondì, come stai?
– Good morning, how are you?
– Quando ero piccolo, a colazione mangiavo un buondì alla marmellata tutti i giorni
– When I was a child, I used to eat a jam “buondì” for breakfast every day
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