Bright houses along the canals in Burano (Photo: Stevanzz/Dreamstime)

Burano is one of the three picturesque islands – the other two are Murano and Torcello – that share the lagoon with Venezia. Burano is known for two things: its lace-making tradition and the bright colors of its houses.

If you have been to Burano, you know exactly what I mean: every home, both those along the canals and those lining the calli, are painted in vivacious shades that go from deep yellow to hot pink, from sky blue to red and pea green. On a sunny day, the view is just a joy for the heart, something that puts you in a good mood instantly and gives to the island a special beauty: of course, the choice to paint their homes so colorfully must be only one of beauty, right? Well, not really…

Before delving into the story of its homes, let’s say something more about the island. It was first occupied when the people of Altino, the ancient settlement Venice was to originate from, escaped from the Barbarians who had invaded the area towards the end of the Western Roman Empire, and moved to the safer islands of the lagoon: Mazzorbo, Torcello, Murano, Ammiano, Costanziaco and Burano. In fact, Burano was directly connected to Altino via a gate called Porta Boreana, which is where the name “Burano” originates.

 The early inhabitants of Burano had fairly humble dwellings, with walls made with wood and mud and it was only at a later stage, when Roman influence became stronger, that masonry buildings appeared. Burano developed an economy largely based on fishing and was known to be one of the most salubrious areas in the lagoon, a place where malaria – which was a notorious issue around there – was never a problem.

The colorful homes of Burano (Photo: Mihail Ivanov/Dreamstime)

The community developed, healthy but with relatively modest economic means, not enough for people to spend time and money on their homes’ external appearance. Things however were to change towards the end of the 15th century, when the prosperous industry of handmade lace was established: soon, the ability of local lace-makers made Burano famous all over Europe, bringing wealth and prominence to its people.

But now, let’s go back to its houses and their colors. The custom likely began in the same period the lace-making business created more wealth around the island and developed within its fishing community. Legends say that, because of the fog that shrouds often the island when the weather gets colder, fishermen could not find their own homes in the thick morning mist surrounding them, so they would paint the exterior in very bright and unique colors to make them more visible and recognizable. There is also another version of the story, one that is even more colorful – no pun intended here – and always involved fishermen; it seems that, back in the day, they had quite a penchant for good wine and, sometimes, they could find their home on the way back from the tavern. For this reason, they didn’t only begin to paint their home with vivid and very recognizable colors but, apparently, their wives would tie a piece of fabric the same color of their house to their arm before they went drinking so, in case they passed out somewhere, people would know which home they belonged to! 

Burano’s women are also at the center of another version of the story. Because of acqua alta, tides and proximity to the sea, local houses often needed some TLC to keep them beautiful and it was local women’s duty to ensure everything was top notch and up to standards: they would gather whatever paint they could, often mixing shades together, creating the colorful results we still enjoy today.

According to another story, on the other hand, Burano’s houses became this colorful to enable locals to tell one family from the other: there were, it seems, many people sharing the same surname, so much so it was simpler to identify residents either through a nickname or, indeed, the color of their own home.

Today, Burano’s homes are as famous as its delicate – and expensive – lace, and you may be surprised to learn that their owners can decide neither the shade nor can they change it when they want: there is a specific palette, approved by the local council, and any change must be approved by authorities before taking place.

Burano è una delle tre isole pittoresche – le altre due sono Murano e Torcello – che condividono la laguna con Venezia. Burano è conosciuta per due cose: la sua tradizione del merletto e i colori vivaci delle sue case.

Se sei stato a Burano, sai esattamente cosa intendo: ogni casa, sia quelle lungo i canali che quelle lungo le calli, sono dipinte in tonalità vivaci che vanno dal giallo intenso al rosa caldo, dal blu cielo al rosso e al verde pisello. In una giornata di sole, la vista è una gioia per il cuore, qualcosa che mette subito di buon umore e che dona all’isola una bellezza speciale: certo, la scelta di dipingere le case in modo così colorato deve motivarsi solo nella loro bellezza, giusto? Beh, non proprio…

Prima di addentrarci nella storia delle sue case, diciamo qualcosa di più dell’isola. Fu occupata per la prima volta quando gli abitanti di Altino, l’antico insediamento da cui Venezia ebbe origine, fuggirono dai barbari che avevano invaso la zona verso la fine dell’Impero Romano d’Occidente, e si trasferirono nelle più sicure isole della laguna: Mazzorbo, Torcello, Murano, Ammiano, Costanziaco e Burano. Infatti, Burano era direttamente collegata ad Altino attraverso una porta chiamata Porta Boreana, da cui deriva il nome “Burano”.

I primi abitanti di Burano avevano abitazioni piuttosto umili, con muri fatti di legno e fango e fu solo in una fase successiva, quando l’influenza romana divenne più forte, che apparvero edifici in muratura. Burano sviluppò un’economia basata in gran parte sulla pesca ed era nota per essere una delle zone più salubri della laguna, un luogo dove la malaria – che era un problema conosciuto da quelle parti – non era mai un problema.

La comunità si sviluppò, in un ambiente salubre ma con mezzi economici relativamente modesti, non abbastanza perché la gente spendesse tempo e denaro per l’aspetto esteriore delle proprie case. Le cose però cambiarono verso la fine del XV secolo, quando si stabilì la prospera industria del merletto fatto a mano: ben presto, l’abilità delle merlettaie locali rese Burano famosa in tutta Europa, portando ricchezza e risalto alla sua gente.

Ma ora torniamo alle case e ai loro colori. L’usanza iniziò probabilmente nello stesso periodo in cui il business del merletto creò più ricchezza intorno all’isola, e si sviluppò all’interno della sua comunità di pescatori. Le leggende dicono che, a causa della nebbia che avvolge spesso l’isola quando il tempo diventa più freddo, i pescatori non riuscivano a trovare le loro case nella fitta nebbia mattutina che le circondava, così iniziarono a dipingere gli esterni con colori molto vivaci e unici per renderli più visibili e riconoscibili. C’è anche un’altra versione della storia, ancora più colorita – non è un gioco di parole – che coinvolge sempre i pescatori; sembra che, ai tempi, avessero una certa inclinazione per il buon vino e, a volte, riuscivano solo così a distinguere casa loro sulla via del ritorno dalla taverna. Per questo motivo, non solo iniziarono a dipingere la loro casa con colori vivaci e molto riconoscibili, ma, a quanto pare, le loro mogli legavano al braccio dei mariti un pezzo di stoffa dello stesso colore della loro casa prima che andassero a bere, così che, nel caso fossero svenuti da qualche parte, la gente potesse sapere a quale casa appartenevano!

Le donne di Burano sono anche al centro di un’altra versione della storia. A causa dell’acqua alta, delle maree e della vicinanza al mare, le case locali avevano spesso bisogno di un po’ di manutenzione per conservarsi belle ed era compito delle donne locali assicurarsi che tutto fosse al top e all’altezza degli standard: raccoglievano qualsiasi vernice che trovavano, spesso mescolando le tonalità insieme, creando i risultati colorati di cui godiamo ancora oggi.
Secondo un’altra storia, invece, le case di Burano divennero così colorate per permettere ai locali di distinguere una famiglia dall’altra: c’erano, pare, molte persone che condividevano lo stesso cognome, tanto che era più semplice identificare i residenti o attraverso un soprannome o, appunto, il colore della propria casa.

Oggi le case di Burano sono famose come i delicati – e costosi – merletti, e vi sorprenderà sapere che i loro proprietari non possono decidere la tonalità né possono cambiarla quando vogliono: c’è una tavolozza specifica, approvata dal consiglio locale, e ogni cambiamento deve prima essere approvato dalle autorità.


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