È cominciato dalla California, e più precisamente dalla città di San Francisco il primo tour americano del Presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi.
La visita nel “Golden State” si è rivelata di importanza storica, non solo perché la prima di un premier italiano dal 1982, ma anche perché la prima in assoluto dedicata alla Silicon Valley, la culla dell’innovazione dove Matteo Renzi ha cercato nuove ricette di cambiamento ed investimenti.
Il Presidente Renzi ed il team di esperti di Palazzo Chigi al suo seguito, accolti dall’Ambasciatore italiano Claudio Bisogniero e dal Console Generale di San Francisco Mauro Battocchi, hanno iniziato il loro intenso tour all’Università di Stanford, a Palo Alto, dove hanno incontrato il presidente dell’ateneo, John Hennessy, e Ronald Spogli, l’ex ambasciatore Usa in Italia.
Alla cena ristretta presso il celebre ateneo, presenti alcuni italiani che ricoprono ruoli-chiave nel mondo hi-tech della “West Coast”, su tutti il direttore finanziario di Apple, Luca Maestri, il “numero due” Amazon, Diego Piacentini.
Lunedì è stato il turno di San Francisco. Dapprima con la conferenza presso lo Yatch Club con gli startuppers di spicco e ricercatori italiani della Bay Area, poi con l’inaugurazione della Scuola Italiana Internazionale, non prima di fare visita al quartier generale di Twitter.
Matteo Renzi si è rivolto agli oltre 150 imprenditori italiani del settore high-tech, presente anche il sindaco di San Francisco Ed Lee, confermando l’impegno del Governo a voler cambiare l’Italia, partendo dall’esperienza dei tanti giovani di successo che hanno dovuto cercare oltreoceano migliore fortuna.
“San Francisco è per molti di voi e noi la capitale del futuro – ha affermato il Premier – Il rischio dell’Italia è che le sue città straordinariamente belle, rimangano città del passato. La sfida è trasformare noi stessi, rimanendo gelosi del passato, ma anche innamorati del futuro”.
Ha inoltre aggiunto il Presidente del Consiglio: “Io vi chiedo di andare avanti, non di tornare a casa, vi chiedo di cercare di cambiare il mondo con le vostre idee e la vostra passione e determinazione. Da parte nostra, faremo di tutto per cambiare l’Italia, per renderla quello che è sempre stata e che deve essere per noi: un paese più semplice, con un mercato del lavoro diverso, una classe politica di cui non vergognarsi, con un sistema istituzionale e della pubblica amministrazione migliore”.
Molto significativa è stata la partecipazione di Renzi, accompagnato dalla moglie Agnese Landini, anche lei docente in un liceo fiorentino, alla cerimonia di inaugurazione della nuova Scuola Italiana Internazionale, istituto bilingue che si ispira al modello di Reggio Emilia.
I piccoli studenti hanno eseguito uno speciale “inno di Mameli” in onore del Presidente, il quale ha ringraziato la Direttrice Valentina Imbeni e spiegato come “la qualità del sistema educativo italiano sia un collegamento con una delle città migliori al mondo come San Francisco”.
“L’Italia è la capitale del passato per la sua ricchezza storica, capolavori d’arte e patrimonio culturale, quest’area degli Stati Uniti è invece la capitale del futuro”, ha continuato Renzi. “Il legame fra loro è la qualità dell’educazione: se investiamo in progetti come questo della Scuola Italiana Internazionale, siamo in grado di creare delle possibilità per il futuro di questi bambini”.
“Per questo motivo, per il mio primo viaggio negli Stati Uniti come Primo Ministro, ho deciso di iniziare da questa città, dove molte idee sono sostenute da buone scuole e università. Questo è la missione del mio governo, investire con un differente approccio in molti settori in Italia.
La forza delle persone che sostengono la Scuola Italiana ed il modello di Reggio Emilia sono un modello per la trasformazione di questa città, ma anche di tutto il paese”.
Non è stata banale per Matteo Renzi la visita alla sede di Twitter, social network molto usato dal premier, durante la quale dopo aver visitato gli uffici, il Presidente del Consiglio ha avuto un incontro con il CEO Dick Costolo, discutendo sulle modalità con cui Twitter può essere utile all’Italia, ad esempio nel campo del turismo o della Pubblica Amministrazione.
Tra le priorità indicate da Renzi nel suo viaggio c’è infatti quella di “cambiare il rapporto tra cittadini e burocrazia, usando l’information technology per cancellare la parola certificato e avere un’ amministrazione più dinamica ed efficiente (il modello degli archivi immateriali e diffusi)”.
L’enorme circo mediatico a seguito del premier italiano, ripartito con un’incredibile scorta di motociclisti mobilitati dalla polizia di San Francisco attorno a un corteo di SUV neri blindati, si è diretto nel pomeriggio verso il cuore della Silicon Valley.
Qui Renzi ha fatto tappa presso le grandi corporation americane di riferimento nel mondo del digitale: dapprima Google dove ha incontrato il co-fondatore Larry Page in persona, poi Yahoo! dove il premier ha avuto uno scambio di doni e ha conversato con la CEO Marissa Mayer.
Dunque altra sosta all’avanguardista Singularity University, meta di molti studenti italiani e sede di progetti internazionali, e alla Nasa, dove Renzi si è detto “impressionato dalla qualità degli scienziati italiani in Silicon Valley: un tesoro che non va assolutamente disperso”.
Il premier ha lasciato la California per continuare il suo viaggio di quattro giorni che lo ha portato martedì a New York presso la sede dell’ONU, dove era in programma prima l’importante intervento alla Conferenza sul clima, poi quello all’apertura dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite il giorno seguente.
Dopo l’incontro con Obama e la first lady Michelle, nonché con Bill e Hilary Clinton, il Presidente del Consiglio è volato infine a Detroit, al quartier generale di Fiat-Chrysler, per parlare con Sergio Marchionne di come la storica azienda italiana voglia proiettarsi nel futuro del nostro paese.