Ironically enough, musical genius Frank Zappa and a 13th century poet, Cielo d’Alcamo, had some important things in common. These artists so vastly disparate in time and space share an iconoclastic spirit and the colors of two neighboring cities in northwest Sicily.
The audacious American rocker, who blazed his own trail across genres and eras like no-one else, had a delightfully irreverent sense of humor, a trait that also belonged to one of the most well-known poets of the Sicilian poetry school. It was Cielo or Ciullo d’Alcamo who left us one of the earliest Italian poems, Rosa fresca aulentissima (fresh, fragrant rose), a lively amorous dialogue in 31 stanzas.
Frank Zappa was the oldest son of Francesco Zappa, a chemist from Partinico, a little town under a steep cliff in the province of Palermo, that to the west borders more renowned Alcamo, the historic town in the province of Trapani where Cielo was born.
“Our father was authoritarian, stubborn and often distracted from practical matters,” says Bob Zappa, Frank Zappa’s younger brother. “He didn’t communicate to us our Sicilian roots.”
Bob is author of two critically acclaimed memoirs: “Frankie and Bobby: growing up Zappa” and “Frankie and Bobby: the rest of our story.” The books allowed Bob to tell his version of events “as they happened, especially (those) concerning Frank’s untimely death.”
Frank’s outlook on life was affected by growing up in Lancaster, California in the Mojave Desert’s Antelope Valley. “The desert was a hard place for him because of the provincial attitude of the kids we knew,” says Bob. “On the other hand, it gave him the opportunity to focus on music and to develop opinions about life, politics and society in general.”
Especially in Lancaster, the Zappa brothers as kids felt an anti-Italian prejudice.
Frank was also Bob’s best friend. They remained in intermittent touch even though Frank’s wife tried to put a wall between them.
“I miss Frank’s humor, exceptional intelligence, his brotherly guidance and his incredible musical genius,” Bob says.
In 2015, Frank Zappa’s son Dweezil released an album called “Via Zammatà,” the road in Partinico where nonno Francesco was born. In 2013, that street was dedicated to Frank Zappa, who passed away in 1993 at 52.
Frank’s older kids, Moon Unit and Dweezil, visited Partinico. They wanted to deepen their roots.
“Moon and Dweezil share that in common,” says Bob Zappa. “They want to know more about their relationship to the original Zappa clan. I am in regular contact with both of them, have had them here at our apartment in New York many times, and shared with them my feelings about what it means to be part of an Italian family…”
“The trip to Partinico was important for Moon and Dweezil and I suspect Diva found it interesting as well. Ahmet did not go with them that trip and I don’t know if he has any interest in visiting there in the future. I think Frank’s legacy will live on, as will the original Zappa family name and traditions, through Moon and Dweezil. They are truly Frank’s children and my blood relatives,” Bob Zappa concludes.
After ambling along Via Frank Zappa in Partinico, the Real Bourbon Cellar at Via Principe Umberto is also worth a visit. Built in the 1800s as a cellar for wine, liquor and oil by Ferdinando III, King of Sicily, today it is a museum on cultural heritage.
Less than 15km separate Partinico from Alcamo, which is renowned for its variety of wines. The Bianco di Alcamo is labelled DOC or Denominazione d’origine controllata.
Alcamo derives its name from the Arabic word ‘al-qamah’, which means “rich soil.”
The present town was founded in 1233 by the emperor Frederick II. At his court, Cielo found work as a jester poet.
Impressive is the Castello dei Conti di Modica, which dates from the 14th century and has windows that look out over an undulating landscape of vineyards and olive groves. Hillsides drop gently to the nearby Gulf of Castellamare.
A stunning 14th-century basilica, Santa Maria Assunta, dominates the scenery downtown together with a beautiful piazza named after Cielo which features the city hall and the Church of Saint Olivia.
Sitting outside on piazza Ciullo I cannot help but thinking about Rosa fresca aulentissima. Italians study it in school also in reference to Dante, who cites it in De Vulgari Eloquentia as an example of spoken Sicilian vernacular. It tells with delightful humor an altercation between a seducer and a young woman who speaks with an earthly tone. The man begs her to entertain his petitions, while she tells him to get real. She would prefer to shave her hair instead and hide in a nunnery.
Cielo’s most famous poem represents a parody of amor cortese, courtly love, the theme that characterized the Troubador poetry of Provence at the time.
I laugh and smile, thinking about Frank Zappa and his “absolutely free” music. My imagination gets stronger about the Sicilian in him and what was behind his experimental, warm, cunning and satirical 62 albums. I start to hum over a doo-wop piece from “Greasy Love Songs.”
Ironia della sorte, il genio musicale Frank Zappa e il poeta del 13° secolo Cielo d’Alcamo avevano alcune cose importanti in comune. Gli artisti, così profondamente lontani nel tempo e nello spazio, condividono lo spirito iconoclastico e i colori di due vicine città della Sicilia nordoccidentale.
L’audace rocker americano, che come nessun altro avrebbe scoperto la propria strada tra i generi e le epoche, aveva un senso dell’umorismo deliziosamente irriverente, un tratto che apparteneva anche a uno dei poeti più conosciuti della Scuola siciliana di poesia. Cielo o Ciullo d’Alcamo ci ha lasciato una delle prime poesie italiane “Rosa fresca aulentissima”, un vivace dialogo amoroso in 31 strofe.
Frank Zappa era il figlio più grande di Francesco Zappa, un chimico di Partinico, piccola cittadina sotto una ripida scogliera in provincia di Palermo che a occidente confina con Alcamo, città storica della provincia di Trapani dove nacque Cielo.
“Nostro padre era autoritario, ostinato e spesso distratto dalle questioni pratiche”, dice Bob Zappa, il fratello minore di Frank Zappa. “Non ci ha trasmesso le nostre radici siciliane”.
Bob è autore di due memorie acclamate dalla critica: “Frankie e Bobby: Growing Up Zappa” e “Frankie & Bobby: the rest of our story”. I libri hanno permesso a Bob di raccontare la sua versione dei fatti “come sono avvenuti, specialmente riguardo la morte prematura di Frank”.
La prospettiva di Frank sulla vita è stata segnata dal crescere a Lancaster, in California, nella Valle dell’Antilope nel Deserto del Mojave. “Il deserto era un posto difficile per lui a causa dell’atteggiamento provinciale dei ragazzi che conoscevamo”, dice Bob. “D’altra parte, gli ha dato l’opportunità di concentrarsi sulla musica e di sviluppare opinioni sulla vita, la politica e la società in generale”.
Soprattutto a Lancaster, da bambini, i fratelli Zappa hanno sentito un pregiudizio anti-italiano.
Frank era anche il miglior amico di Bob. Rimasero in contatto intermittente anche se la moglie di Frank ha tentato di mettere un muro tra di loro.
“Mi manca l’umorismo di Frank, l’intelligenza eccezionale, la sua guida fraterna e il suo incredibile genio musicale”, dice Bob.
Nel 2015, il figlio di Frank Zappa, Dweezil, ha pubblicato un album chiamato Via Zammatà, la strada di Partinico dove nacque il nonno Francesco. Nel 2013, quella strada è stata dedicata a Frank Zappa, che nel 1993 scomparve a 52 anni.
I figli più grandi di Frank, Unit Moon e Dweezel, hanno visitato Partinico. Volevano approfondire le loro radici. “Luna e Dweezil lo hanno vissuto insieme,” dice Bob Zappa. “Vogliono saperne di più sul loro rapporto con la famiglia originaria Zappa. Sono in contatto regolarmente con entrambi, li ho avuti qui nel nostro appartamento a New York molte volte e ho condiviso con loro i miei sentimenti su ciò che significa far parte di una famiglia italiana … ”
“Il viaggio a Partinico era importante per Moon e Dweezil e sospetto che Diva lo abbia trovato altrettanto interessante. Ahmet non è andato con loro in quel viaggio e non so se ha interesse a visitarla in futuro. Penso che l’eredità di Frank continuerà a vivere, così come il nome e le tradizioni della famiglia Zappa, attraverso Moon e Dweezil. Sono veramente i figli di Frank e i miei parenti di sangue” conclude Bob Zappa.
Dopo aver percorso la via Frank Zappa a Partinico, vale la pena visitare anche la Cantina Reale Borbonica di Via Principe Umberto. Costruita nel 1800 come cantina per vino, liquore e olio da Ferdinando III, re di Sicilia, oggi è un museo sul patrimonio culturale.
Meno di 15 km separano Partinico da Alcamo, rinomata per la sua varietà di vini. Il Bianco di Alcamo è etichettato come Doc, Denominazione d’origine controllata.
Alcamo prende il suo nome dalla parola araba ‘al-qamah’, che significa “terreno ricco”.
L’attuale città fu fondata nel 1233 dall’imperatore Federico II. Alla sua corte, Cielo ha trovato lavoro come poeta giullare.
Impressionante è il Castello dei Conti di Modica, che risale al XIV secolo e ha finestre che si affacciano su un paesaggio ondulato di vigneti e oliveti. I colli scendono dolcemente sul vicino Golfo di Castellamare.
Una splendida basilica del XIV secolo, Santa Maria Assunta, domina lo scenario del centro, insieme ad una bellissima piazza intitolata a Cielo che ospita il municipio e la chiesa di Santa Olivia.
Seduta in piazza Ciullo non posso fare a meno di pensare a “Rosa fresca aulentissima”. Gli italiani la studiano a scuola anche in riferimento a Dante, che la cita in De Vulgari Eloquentia come esempio del vernacolo siciliano parlato. Racconta con buon umore un dialogo tra un seduttore e una giovane donna che parla con tono terreno. L’uomo la invita ad accogliere le sue petizioni, mentre lei gli dice di essere realista. Preferirebbe tagliarsi i capelli e nascondersi in un monastero.
Rido e sorrido, pensando a Frank Zappa e alla sua musica “assolutamente libera”. La mia immaginazione diventa più intensa sul suo essere siciliano e su quello che stava dietro ai suoi 62 album sperimentali, caldi, astuti e satirici. Comincio a canticchiare un pezzo di doo-wop da “Greasy Love Songs”.
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