Ponte dei Sospiri and a mysterious “bòcolo” seller (Photo: Rusel1981/Dreamstime)

The term bòcolo in Venetian dialect refers to a rosebud and, on this day, it’s customary for men to present a red rosebud to the significant women in their lives — be it wives, fiancées, mothers, or sisters — as a symbol of enduring love and admiration. The origins of the tradition are quite enigmatic: an early 9th century legend says that Maria, the daughter of Doge Angelo Partecipazio, fell deeply in love with Tancredi, a humble troubadour. Aware that her father would disapprove of their union due to social disparities, Maria urged Tancredi to join Charlemagne’s army in Spain, hoping that his valor in battle would elevate his status. Tancredi, however, was mortally wounded near a rose garden during the battle of Roncevaux and, in his final moments, he plucked a white rose, stained it with his blood, and entrusted it to his friend Orlando to deliver to Maria. Upon receiving the blood-tinted rose, Maria was overcome with grief and died on April 25th, the crimsoned rosebud resting on her heart. It is to honor Tancredi and Maria’s love that people in Venice exchange red roses on the day of St. Mark. 

​Another legend associates the bòcolo tradition directly to St. Mark, more precisely, to a rose garden that grew beside his tomb. A plant from it was gifted to Basilio, a sailor from Giudecca, who planted it in his home’s garden, where it marked the boundary between his two sons’ properties. Family disputes caused the rose to cease blooming for many years, until a young woman and a young man from the feuding branches of the family fell in love with one another, mending the family rift. After that, Basilio’s rose bloomed again. In memory of this reconciliatory love, Venetians still present a red rosebud to their loved ones each April 25th. 

The “bòcolo” is … a rose bud (Photo: Damaisin/Dreamstime)

Il 25 aprile è molto speciale a Venezia, perché la città non celebra solo, come il resto d’Italia, la Liberazione, ma anche San Marco, il santo patrono della Serenissima. Una tradizione veneziana, tipica di questo giorno, è la Festa del Bòcolo.

Il termine bòcolo in dialetto veneziano si riferisce a un bocciolo di rosa e, in questo giorno, è consuetudine che gli uomini regalino un bocciolo di rosa rossa alle donne importanti della loro vita, che siano mogli, fidanzate, madri o sorelle, come simbolo di amore e ammirazione duraturi. Le origini della tradizione sono piuttosto enigmatiche: una leggenda dei primi anni del IX secolo narra che Maria, figlia del doge Angelo Partecipazio, si innamorò perdutamente di Tancredi, un umile trovatore. Consapevole che suo padre avrebbe disapprovato la loro unione a causa delle disparità sociali, Maria esortò Tancredi ad unirsi all’esercito di Carlo Magno in Spagna, sperando che il suo valore in battaglia avrebbe elevato il suo status. Tancredi, tuttavia, fu ferito a morte vicino a un roseto durante la battaglia di Roncisvalle e, nei suoi ultimi momenti, colse una rosa bianca, la macchiò con il suo sangue e la affidò al suo amico Orlando perché la consegnasse a Maria. Dopo aver ricevuto la rosa tinta di sangue, Maria fu sopraffatta dal dolore e morì il 25 aprile, con il bocciolo di rosa cremisi appoggiato sul cuore. È per onorare l’amore tra Tancredi e Maria che le persone a Venezia si scambiano rose rosse il giorno di San Marco.

Un’altra leggenda associa la tradizione del bòcolo direttamente a San Marco, più precisamente a un roseto che cresceva accanto alla sua tomba. Una pianta di questo roseto fu donata a Basilio, un marinaio della Giudecca, che la piantò nel giardino di casa sua, dove segnava il confine tra le proprietà dei suoi due figli. Le dispute familiari fecero sì che la rosa cessasse di fiorire per molti anni, finché una giovane donna e un giovane uomo dei rami in lotta della famiglia si innamorarono, ricucendo la frattura familiare. Dopo di che, la rosa di Basilio fiorì di nuovo. In memoria di questo amore riconciliatorio, i veneziani regalano ancora un bocciolo di rosa rossa ai loro cari ogni 25 aprile.

Receive more stories like this in your inbox