When we think of the Romans and Etruscans, we imagine great battles, architectural marvels, and illustrious societies teeming with art, culture, and philosophy. Less often, perhaps, do we consider the more practical, less glamorous side of these civilizations, like how they “invented” the sewage system: glitzy it ain’t, but what would we do without it?
The Etruscans laid the groundwork for sewage management, demonstrating an impressive understanding of hydraulics: they created intricate underground tunnels called cuniculi, that performed the dual function of protecting their cities from flooding and serving as primitive sewage systems to channel wastewater away from populated areas.
Then came the Romans. Drawing inspiration from the Etruscans, they transformed the concept of a sewage system, recognizing the crucial role of hygiene and sanitation for their burgeoning cities: the most impressive result of this intuition was Rome’s Cloaca Maxima, or, literally, the “Greatest Sewer.”
In the 6th century BC Tarquinius Priscus, Roman king of Etruscan origins, oversaw the creation of what was initially an open-air canal. Its purpose was to drain the marshy lands between Rome’s hills, turning them into a thriving hub for commerce and social life, which we now know as the Roman Forum. Over time, this canal morphed into a covered sewage system, a complex network that served the whole city: it collected waste from the bustling public baths, latrines, and the streets of Rome, funneling it into the River Tiber: this was Rome’s answer to maintaining cleanliness and sanitation amid its ever-growing population.
This sewage system, epitomized by the Cloaca Maxima, was instrumental in allowing Rome to sustain a population of over a million, an unheard-of size for cities of that era.
So significant was the Cloaca Maxima that it became a symbol of civic pride and an enduring sign of Roman ingenuity. And if you need any proof of its success, parts of it are still in use today! As we marvel at the aqueducts and amphitheaters of Rome, let’s also take a moment to appreciate the Etruscans and Romans’ less-celebrated achievement: a sophisticated sewage system that marked a seminal milestone in the history of sanitation.
Quando pensiamo ai Romani e agli Etruschi, immaginiamo grandi battaglie, meraviglie architettoniche e illustri società brulicanti di arte, cultura e filosofia. Meno spesso, forse, consideriamo il lato più pratico, meno affascinante di queste civiltà, come il modo in cui hanno “inventato” il sistema fognario: sfarzoso non è, ma come faremmo senza?
Gli Etruschi gettarono le basi per la gestione delle acque reflue, dimostrando un’impressionante conoscenza dell’idraulica: crearono intricati tunnel sotterranei chiamati cuniculi, che svolgevano la duplice funzione di proteggere le città dalle inondazioni e fungere da primitivi sistemi fognari per convogliare le acque reflue lontano dalle aree popolate.
Poi vennero i Romani. Traendo ispirazione dagli Etruschi, trasformarono il concetto di rete fognaria, riconoscendo il ruolo cruciale dell’igiene e dei servizi igienico-sanitari per le loro fiorenti città: il risultato più impressionante di questa intuizione fu la Cloaca Maxima di Roma, o, letteralmente, la “Fogna più grande”.
Nel VI secolo a.C. Tarquinio Prisco, re romano di origini etrusche, curò la realizzazione di quello che inizialmente era un canale a cielo aperto. Il suo scopo era drenare le terre paludose tra i colli di Roma, trasformandole in un fiorente centro per il commercio e la vita sociale, che oggi conosciamo come il Foro Romano. Nel tempo questo canale si trasformò in un sistema fognario coperto, una complessa rete che serviva l’intera città: raccoglieva i rifiuti dei bagni pubblici, delle latrine e delle strade di Roma, convogliandoli nel fiume Tevere: questa era la risposta di Roma mantenere la pulizia e l’igiene tra la popolazione in continua crescita.
Questo sistema fognario, incarnato dalla Cloaca Maxima, è stato determinante per consentire a Roma di sostenere una popolazione di oltre un milione di abitanti, una dimensione inaudita per le città di quell’epoca.
Così significativa era la Cloaca Maxima che divenne un simbolo di orgoglio civico e un segno duraturo dell’ingegno romano. E se avate bisogno di una prova del suo successo, sappiate che parti di essa sono ancora in uso oggi! Mentre ammiriamo gli acquedotti e gli anfiteatri di Roma, prendiamoci anche un momento per apprezzare il risultato meno celebrato degli Etruschi e dei Romani: un sofisticato sistema fognario che ha segnato una pietra miliare nella storia dei servizi igienico-sanitari.
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