Celebrating music in the streets, Umbria style, during Umbria Jazz (Photo: Drevs/Shutterstock)

Umbria is a region both timeless and beautiful: with its rolling hills and ancient towns filled with art and history, it is a well-known and beloved holiday destination for Italians and non-Italians alike. Yet, beneath the surface of its medieval charm lies an unexpected surprise – a vibrant, thriving pulse of music, and not just any music, but jazz.

Jazz has its birth roots in the vibrant cultural mix of New Orleans in the late 19th and early 20th century, and has always been about breaking barriers and cross-cultural dialogue. Born from the convergence of African and European music traditions, it is the embodiment of resilience, improvisation, and freedom. Much like the stories etched into Umbria’s stonework, jazz carries within its notes a history of struggle and transformation.

In the warm heart of Umbria’s idyllic landscape, every July, jazz’s vibrant harmonies resonate through medieval streets thanks to Umbria Jazz. Born in 1973 from the shared vision of Carlo Pagnotta, a Perugian music lover, and Giampiero Feliciotti, an art enthusiast, the festival was a daring venture that sought to infuse the region with the spirit of jazz.

Pagnotta and Feliciotti saw jazz as not only a form of music but also a universal language capable of crossing cultural divides, bridging gaps, and creating bonds. Their daring venture aimed to capture the vivacious spirit of this music and distill it into the historic streets and charming nature of Umbria. 

In other words, the festival’s ambition was more than just about staging a series of concerts, it was a passionate effort to bring the world to Umbria and vice versa. Pagnotta and Feliciotti’s endeavor sparked immediate success, attracting a congregation of jazz lovers from both local circles and international arenas. In its inaugural year, 1973, the festival welcomed the likes of Sun Ra, a pioneering figure of Afrofuturism, and his Arkestra. Also, in its early years, Weather Report, one of the preeminent jazz fusion bands of the ’70s, made appearances at the festival. In subsequent editions, the festival continued to attract stars of the jazz world: legends such as Miles Davis, who is often credited as one of the key figures in the development of the genre, Dizzy Gillespie, a major figure in the growth of bebop and modern jazz, and Herbie Hancock, renowned for his ever-evolving expressions in jazz and his groundbreaking work in electronic music, have all graced the stages of Umbria Jazz. More recent editions have seen contemporary stars such as Diana Krall, Keith Jarrett, and Chick Corea, demonstrating the festival’s commitment to showcasing a broad range of talent. In its aim to be a platform for all forms of music connected to jazz, the festival has also hosted non-traditional and cross-over artists, like the British singer-songwriter Sting and pop sensation Lady Gaga, who performed alongside Tony Bennett in 2015. Legends of alternative music such as Thom Yorke and music icons like Elton John and Liza Minelli also graced its stage throughout the years. The festival’s reputation has grown so much that it is now considered one of the most important Jazz festivals in the world.

Umbria has been celebrating jazz music since 1973 (Photo: Tahoo/Shutterstock)

The event unfolds across a variety of venues in Umbria, each with its own unique character: the grand Basilica of St. Francis in Assisi offers a majestic backdrop for unforgettable performances, while the intimate clubs in Perugia’s historic center provide an up-close and personal encounter with the music. In this way, Umbria Jazz is much more than a series of concerts, it is a total cultural immersion and a unique opportunity to travel through the region’s rich historical and artistic landscapes, all to the captivating rhythm of jazz.

But the influence of Umbria Jazz extends beyond the realms of music and culture because the event has a transformative impact on the region itself. Every summer, as the festival takes off, a diverse confluence of people, cultures, and sounds sweeps across Umbria, breathing a fresh lease of life into the region. Of course – and it goes without saying – the festival is a godsend for both local trade and the tourism industry, and brings international recognition and prestige to Umbria, enhancing the region’s cultural profile on a global scale. Thanks to it, Umbria became a recognized center for world-class jazz, and its role as a thriving hub of creativity, innovation, and cultural exchange, which the region holds since the Middle Ages, has only become stronger. 

The program for the 50th edition of the Umbria Jazz Festival, taking place from July 7 to 16, 2023, continues to take shape.

On July 11, the outstanding jazz pianist Brad Mehldau will perform, accompanied by Larry Grenadier and Jeff Ballard. On the same night, the Branford Marsalis Quartet, established in 1986, will also perform.

On July 12, intelligent and sensitive artist Rhiannon Giddens delves deep into the roots of American folk music and beyond, in a duo with Italian guitarist and partner Francesco Turrisi. Also performing is Snarky Puppy, which has rapidly become one of the most popular names in the world of jazz and fusion. On July 13, Ben Harper, along with The Innocent Criminals, will take the stage. On July 16, in his only date in Italy, a great rocker and equally great bluesman, Joe Bonamassa, will perform.

L‘Umbria è una regione bellissima e senza tempo: con le sue dolci colline e le sue antiche città ricche di arte e storia, è una meta di vacanza conosciuta e amata da italiani e non. Eppure, sotto la superficie del suo fascino medievale si nasconde una sorpresa inaspettata: un vibrante, fiorente battito musicale ma non musica qualsiasi: jazz.

Il jazz ha le sue radici nel vibrante mix culturale di New Orleans tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, e ha sempre riguardato la rottura delle barriere e il dialogo interculturale. Nato dalla convergenza delle tradizioni musicali africane ed europee, è l’incarnazione della resilienza, dell’improvvisazione e della libertà. Proprio come le storie incise nella pietra dell’Umbria, il jazz porta nelle sue note una storia di lotta e trasformazione.

Nel cuore caldo del paesaggio idilliaco dell’Umbria, ogni luglio, le vibranti armonie del jazz risuonano per le strade medievali grazie a Umbria Jazz. Nato nel 1973 dalla visione condivisa di Carlo Pagnotta, appassionato di musica perugina, e Giampiero Feliciotti, appassionato d’arte, il festival è stato un’impresa audace che ha cercato di infondere nella regione lo spirito del jazz.

Pagnotta e Feliciotti vedevano il jazz non solo come una forma di musica ma anche come un linguaggio universale capace di attraversare le divisioni culturali, colmare le lacune e creare legami. La loro audace impresa mirava a catturare lo spirito vivace di questa musica e distillarlo nelle strade storiche e nella natura affascinante dell’Umbria.

In altre parole, l’ambizione del festival non era solo quella di mettere in scena una serie di concerti, era uno sforzo appassionato per portare il mondo in Umbria e viceversa. L’impresa di Pagnotta e Feliciotti ha suscitato un successo immediato, attirando una comunità di amanti del jazz sia dai circoli locali che dalle arene internazionali. Nel suo anno inaugurale, il 1973, il festival ha accolto artisti del calibro di Sun Ra, figura pionieristica dell’afrofuturismo, e la sua Arkestra. Inoltre, nei suoi primi anni, i Weather Report, una delle più importanti band jazz fusion degli anni ’70, fecero delle apparizioni al festival. Nelle edizioni successive, il festival ha continuato ad attrarre star del mondo del jazz: leggende come Miles Davis, spesso accreditato come una delle figure chiave nello sviluppo del genere, Dizzy Gillespie, figura di spicco nella crescita del bebop e modern jazz, e Herbie Hancock, rinomato per le sue espressioni in continua evoluzione nel jazz e il suo lavoro pionieristico nella musica elettronica, hanno tutti onorato i palchi di Umbria Jazz. Le edizioni più recenti hanno visto star contemporanee come Diana Krall, Keith Jarrett e Chick Corea, a dimostrazione dell’impegno del festival nel mettere in mostra un’ampia gamma di talenti. Nel suo intento di essere una piattaforma per tutte le forme di musica legate al jazz, il festival ha ospitato anche artisti non tradizionali e cross-over, come il cantautore britannico Sting e la pop star Lady Gaga, che si è esibita al fianco di Tony Bennett nel 2015. Anche leggende della musica alternativa come Thom Yorke e icone della musica come Elton John e Liza Minelli hanno incorniciato il suo palco nel corso degli anni. La reputazione del festival è cresciuta così tanto che ora è considerato uno dei festival jazz più importanti del mondo.

L’evento si svolge in una varietà di luoghi dell’Umbria, ciascuna con il proprio carattere unico: la grande Basilica di San Francesco ad Assisi offre uno sfondo maestoso per spettacoli indimenticabili, mentre gli intimi club nel centro storico di Perugia offrono un incontro ravvicinato e personale con la musica. Umbria Jazz è così molto più di una serie di concerti, è un’immersione culturale totale e un’occasione unica per viaggiare attraverso i ricchi paesaggi storici e artistici della regione, il tutto al ritmo coinvolgente del jazz.

Ma l’influenza di Umbria Jazz si estende oltre i regni della musica e della cultura perché l’evento ha un impatto trasformativo sulla regione stessa. Ogni estate, mentre il festival decolla, una diversa confluenza di persone, culture e suoni si diffonde in tutta l’Umbria, che respira una nuova prospettiva di vita nella regione. Naturalmente – va da sé – il festival è una manna dal cielo sia per il commercio locale che per l’industria del turismo, e porta riconoscimento e prestigio internazionale all’Umbria, valorizzando il profilo culturale della regione su scala globale. Grazie ad esso, l’Umbria è diventata un centro riconosciuto per il jazz a livello mondiale, e il ruolo di fiorente centro di creatività, innovazione e scambio culturale che la regione detiene sin dal Medioevo, non ha fatto altro che rafforzarsi.

Continua intanto a delinearsi il programma della 50° edizione di Umbria Jazz Festival, in programma dal 7 al 16 luglio 2023. L’11 luglio si esibirà l’eccezionale pianista jazz Brad Mehldau, accompagnato da Larry Grenadier e Jeff Ballard. Nella stessa serata si esibirà il Branford Marsalis Quartet, fondato nel 1986. Il 12 luglio, l’intelligente e sensibile artista Rhiannon Giddens scaverà a fondo nelle radici della musica folk americana e non solo, in duo con il chitarrista e partner italiano Francesco Turrisi. Si esibirà anche Snarky Puppy, che è rapidamente diventato uno dei nomi più popolari nel mondo del jazz e della fusion. Il 13 luglio, Ben Harper, insieme a The Innocent Criminals, salirà sul palco. Il 16 luglio, nella sua unica data italiana, si esibirà un grande rocker e altrettanto grande bluesman come Joe Bonamassa.


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